L'estremo saluto di Milano al vicebrigadiere ammazzato

L'estremo saluto di Milano al vicebrigadiere ammazzato Francesco Rucci, l'ultima vittima del terrorismo L'estremo saluto di Milano al vicebrigadiere ammazzato MILANO — Un'interminabile sfilata di corone di fiori, concluse da quella del Presidente della Repubblica, centinaia di persone, un drappello di agenti di custodia a passo di marcia, tre religiosi con una croce e poi la bara portata a spalle da sei colleghi: cosi si è mosso ieri pomeriggio il corteo funebre di Francesco Rucci, il venticinquenne vicebrigadiere degli agenti di custodia di San Vittore, ucciso venerdì scorso dai terroristi. Dietro al feretro c'era la madre, una donna anziana sofferente di cuore e provata dal dolore. Attorno a lei le tre sorelle e il fratello di Francesco Rucci, cognati, zìi e cugini. Numerose anche le autorità: il sottosegretario alla Giustizia Lombardi, in rappresentanza del governo, il sindaco di Milano Tognoli, il procuratore generale Andrea Marini, il procuratore della repubblica Mauro Gresti, il segretario del psi Bettino Craxi, alti ufficiali delle tre armi e il direttore generale degli istituti di pena. Lombardo. Mancava la moglie Antonietta, in attesa a giorni della nascita di un bimbo. La donna, che aveva visitato la salma del marito in mattinata, nella camera ardente allestita nella prigione milanese, non ha retto all'emozione. Più tardi è stata portata all'ospedale: le sue condizioni non suscitano timori, ma ha bisogno di riposo. Ricordando la prossima nascita del figlio di Francesco Rucci, monsignor Corti ha detto nel corso della cerimonia funebre: «Faccia il Signore di questo bambino il simbolo dell'innocenza e della speranza e riconfermi nell'impegno e nella giustizia tutte le persone che da tempo già si adoperano per il bene comune: A rendere omaggio all'ultima vittima del terrorismo era arrivato a San Vittore, nella tarda mattinata, anche il presidente del Consiglio Giovanni Spadolini. La sua visita alla salma è durata un quarto d'ora. Dopo aver sostato in silenzio davanti alla bara, si è avvicinato ai parenti del vicebrigadiere, scambiando qualche parola con la madre. 'Chiedo che il sacrificio di mio figlio sia l'ultimo', ha detto la donna. «I terroristi sono i nemici del popolo italiano e saranno sconfitti», le ha risposto Spadolini. Al direttore del carcere San Vittore, Luigi Dotto, il presidente ha chiesto un ritratto dell'ucciso. 'Un ottimo elemento —ha risposto il funzionario — che l'amministrazione ha fatto tornare a Milano nonostante le minacce ricevute, soltanto dietro alle sue continue preghiere per stare più vicino alla famiglia: Ora la salma di Francesco Rucci riposa nel Cimitero Maggiore di Milano.

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