Si apre una settimana decisiva per fissare un tetto all'inflazione di Mario Salvatorelli

Si apre una settimana decisiva per fissare un tetto all'inflazione Non si annuncia facile il confronto sindacati e imprenditori Si apre una settimana decisiva per fissare un tetto all'inflazione S'inizia oggi una settimana che sarà, forse, decisiva per quanto riguarda la possibilità di fissare un tetto all'inflazione, con la speranza che possa funzionare anche come coperchio sull'aumento del costo della vita. Imprenditori e sindacati tentano di mettere insieme, anziché contro, le forze rispettive, per combattere il comune nemico. In questi casi si dice che occorre puntare su ciò che unisce, e accantonare ciò che divide. Non sarà facile, perché, come ha dimostrato anche il prologo televisivo di venerdì sera tra Luciano Lama e Walter Mandelli, queste forze sembrano assai più disposte a fronteggiarsi che ad affiancarsi. Tanto più che le posizioni delle parti sociali divergono anche nella valutazione di quanto è accaduto finora, e non solo del perché è accaduto. E, se non si è d'accordo sulla velocità dell'inflazione stessa, su quelle del costo del lavoro e degli altri fattori della produzione, diventa più difficile un'intesa sui freni da impiegare e sull'intensità della stretta. Non c'è dubbio, infatti, che di freni si dovrà trattare. Ma è altrettanto ovvio che non si dovrà deprimere ulteriormente la capacità d'acquisto delle famiglie, a meno che non si voglia costruire un tetto all'inflazione per coprire un desolante panorama di aziende in dissesto, di lavoratori senza lavoro, cioè di ristagno produttivo e di crisi generale. La -proposta» presentata la settimana scorsa dal presidente Spadolini a imprenditori e sindacati è sufficientemente chiara e cruda, per non lasciar dubbi al proposito. In Italia, se non s'interviene efficacemente e rapidamente, si prevedono una caduta della domanda di beni d'investimento, un au- mento del tasso di disoccupazione e una crescita dell'attività produttiva inferiore all'I per cento nel 1982. Né ci perverranno maggiori stimoli alla produzione, a questi livelli di costi e di prezzi, dall'estero, perché la crescita si manterrà bassa anche nell'area dell'Ocse, in tutto il mondo occidentale. Quindi, accanto alla lotta all'inflazione, c'è l'obiettivo altrettanto fondamentale di difendere l'occupazione e di sostenere lo sviluppo, in particolare quello del Mezzogiorno. A questo scopo, anche per ridurre gli squilibri della bilancia dei pagamenti, s'impone la necessità di «sostituire, in condizioni di mercato aperto, prodotti interni a prodotti di importazione». E' un accenno, ma non tanto velaio, c 'l'opportunità di un rilancio del «made in Italy» che non può essere lasciato cadere. Ed è un rilancio tanto più urgente in quanto, co¬ me dice ancora il documento di Spadolini, «il ricorso alla cassa integrazione guadagni, dopo essersi più che raddoppiato nei primi mesi del 1981, potrebbe continuare con la stessa intensità». Le conseguenze di questo ricorso sono doppiamente gravi: sul piano dell'occupazione, in atto e in area di parcheggio, e sul piano dell'inflazione. Infatti, mentre la produzione di beni, quindi l'offerta, da parte dei lavoratori in .cassa, scende a zero, il loro potere d'acquisto, quindi la domanda, si riduce di poco, accentuando cosi le tensioni sui prezzi. Ben diversa è quella «corsia preferenziale» che l'altro giorno sollecitava Bettino Craxi, parlando ai direttivi dei gruppi parlamentari del suo partito. La necessità di adeguare i ritmi decisionali delle Camere alle esigenze di una moderna società industriale, assicurando, appunto, una «corsia preferenziale» ai provvedimenti economici del governo, affinché possano percorrere velocemente Z'.iter» parlamentare, s'inquadra perfettamente nel discorso di questa settimana tra le parti sociali. Non c'è solo l'esigenza di far diventare al più presto operanti gl'interventi della pubblica amministrazione, dal rifinanziamento delle aziende a partecipazione statale agli stanziamenti per nuove case, dai fondi per la ricerca a quelli per la costruzione di nuove centrali elettriche. La «corsia preferenziale» dovrebbe diventare un metodo d'azione, in ogni circostanza che richieda il rapido passaggio delle decisioni, dai tavoli dove vengono prese al terreno dove devono essere attuate. Come nel caso, appunto, del patto anti-inflazione. Mario Salvatorelli (Cavallo)

Persone citate: Bettino Craxi, Cavallo, Luciano Lama, Spadolini, Walter Mandelli

Luoghi citati: Italia