I campioni ora puntano su Virdis per diventare più imprevedibili di Bruno Bernardi

I campioni ora puntano su Virdis per diventare più imprevedibili Ogni squadra tra speranze e problemi: fra tutte vediamo la Juve-scudetto e il Genoa tornato in A I campioni ora puntano su Virdis per diventare più imprevedibili TORINO — E' la squadra da battere, la favorita d'obbligo. Ha vinto il i9° scudetto ed ora insegue la doppia stella. Nell'ultimo decennio, quando non è arrivata prima — e ce l'ha fatta sei volte — s'è piazzata seconda (tre), terza (una) e quarta (una). E' il ciclo d'oro più lungo — con quello del Grande Torino — nella storia del calcio italiano. Il segreto? L'innesto graduale di forze nuove, laddove se ne avverte la necessità. Ceduti due gloriosi «senatorim come Causio e Cuccureddu, nonché Verza, un giovane che non era riuscito a sfondare, sono arrivati Rossi (utilizzabile, per via della squalifica che scadrà il 29 aprile '82, solo nelle ultime tre partite di campionato), Virdis, Tavola e Bonini. I primi tre sono «cavalli di ritorno'. Rossi resterà ai box per altri otto mesi ed è un rinforzo solo sulla carta, un gioiello che la Juventus è costretta a tenere in cassaforte ma che potrebbe dare il suo contributo nello sprint finale. Tavola, che Trapattoni ha sperimentato nelle amichevoli anche come terzino sinistro, è chiuso da Cabrini in difesa e da Brady a centrocampo ma, considerando la stagione ricca di impegni, sarà utile, come lo stesso Bonini che arricchisce la «rosa» di un laterale di stampo anglosassone, di sicuro avvenire, pronto a dare il cambio a Furino quando l'intramontabile capitano accuserà cedimenti. E Virdis? Ha già bruciato le tappe. Rientrato dal prestito di Cagliari, dove aveva dimostrato di aver ritrovato quell'identità tecnica e atletica rimasta quasi inespressa nei tre anni amari trascorsi a Torino, rigenerato fisicamente (la malattia è solo un ricordo) e moralmente, Virdis è partito con il piede giusto, soppiantando Fauna. Non è una scelta definitiva, ma è una realtà di questo primo scorcio di stagione. Alla vigilia del campionato, il sardo ha un posto in squadra, conquistato con prestazioni che, fatta eccezione per la gara con il Perugia, hanno sempre soddisfatto. Dallo scetticismo iniziale i tifosi sono passati alla simpatia. Fu molto importante quell'applauso d'incoraggiamento che gli dedicarono quando entrò in campo, nella ripresa, nell'amichevole con l'Arsenal. Gli fece un gran bene, lo aiutò a sbloccarsi psicologicamente, a non avere complessi. I due gol di Rimini, quelli di Bergamo, gli hanno ridato sicurezza in zona tiro. Cosa cambia, negli schemi della Juventus, la presenza di Virdis? Intanto offre a Marocchino la possibilità di agire sul versante destro che lui predilige, pur svariando nel settore opposto in sintonia con i movimenti di Vtrdi». Inoltre permette a Bettega di avere una 'Spalla' con cui dialogare in spazi stretti e alternarsi nei rientri. Virdis non ha più problemi di ambientamento: deve soltanto perfezionare l'intesa con i compagni di reparto e soprattutto con Brady che, conoscendolo meglio, saprà come lanciarlo. Insomma, se Virdis manterrà le promesse d'estate (Tardetti dice che Pietro Paolo può fare15 gol), la manovra della Juventus s'arricchirà di un'arma nuova: l'imprevedibilità. Virdis in piena condizione ha un dribbling molto efficace e sa rifinire con dosati passaggi-gol. Pur non disponendo di un gran tiro, nei sedici metri è in grado di piazzare a rete palloni insidiosi, sia di sinistro che di destro. E di testa ha una discreta elevazione. Ripreso come alternativa a Fauna, Marocchino e allo stesso Bettega, il sardo in umiltà e consapevolezza nei suoi mezzi è ridiventato titolare. Adesso dovrà difendere quella maglia e gli stimoli non gli mancano. Trapattoni assicura che anche a Fauna la concorrenza di Virdis farà del bene e ne trarrà vantaggio tutta la squadra. Ed a proposito di stimoli, Trapattoni sta prodigandosi per impedire a qualche bianconero di sedersi sugli allori, di perdere quella determinazione e quella concentrazione che, insieme con i mezzi tecnici, furono decisive nella conquista dello scudetto. La difesa, già solida, recupera lo stopper Brio: ha un ginocchio ricostruito, ma non è un gigante d'argilla e sui corner e le punizioni farà da « torre» per l'attacco. La Juventus 'Anni 70» ha già centrato due 'doppietti' in fatto di titoli (una volta, persino, l'accoppiata scudetto-Coppa Uefa) e sa che l'impresa è realizzabile soltanto se non si pecca di presunzione, se si è disposti a sacrificarsi in campo e fuori. C'è la Coppa dei Campioni che richiede un grosso sforzo: è un traguardo prestigioso, mai raggiunto. E il .'Mundial' spagnolo, (la qualificazione dell'Italia è praticamente scontata) è un altro motivo per tenere nella giusta tensione il 'blocco' bianconero che Bearzot intende riconfermare in Nazionale. In questo gruppo c'è sempre Bettega. E' reduce da una stagione discussa ma sembra in grado di riproporsi su buoni livelli: nell'ultimo torneo accusò un calo di rendimento, tuttavia lo 'Stopper. più feroce, oltre al diretto avversario, fu la sfortuna (otto pali). La classe non gli manca e il fiuto del gol, alla luce del precampionato, è intatto. E' solo questione di forma. Bruno Bernardi I .. ■

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