Riso, bene ma non come previsto di Bruno Pusterla

Riso, bene ma non come previsto Riso, bene ma non come previsto Qualche giornata troppo fresca in agosto e i nubifragi di settembre hanno danneggiato il prodotto, ridimensionando un'annata che si presentava ottima - Superficie ancora ridotta ROMA — Per il terzo anno consecutivo la superficie destinata a riso ha registrato diminuzioni di una certa entità. Dai 190.000 ettari del '78 si è passati ai 182.000 del '79. ai 176.000 dell'80 per arrivare ai 170.000 di quest'anno. Ma. nonostante la minor superficie, la produzione di quest'anno, secondo le previsioni dell'Ente Risi, non sarà inferiore a quella del 1980. che ha sfiorato i 10 milioni di quintali (9.700.000). Commercialmente l'annata scorsa ha raggiunto tutti gli obiettivi prefissati circa il collocamento della produzione risicola: gli scambi nell'ambito dei Paesi della Cee hanno raggiunto il record di 3.800.000 quintali base risone, l'esportazione verso i Paesi terzi è stata di 3.500.000 quintali, mentre il consumo interno è rimasto stabile sui 3.700.000 quintali base risone, tenuto conto dell'aggiunta dei 740.000 quintali importati dall'industria di trasformazione. L'attivo rappresentato dal riso per la nostra bilancia commerciale è stato di 250 miliardi di lire. Vediamo ora come si presenta la situazione nelle prime fasi della raccolta in corso. L'andamento stagionale, fa vorevole al riso nella prima parte del periodo vegetativo, lasciava prevedere una campagna ottima dal punto di vista quantitativo: in luglio, infatti, la coltura si presentava rigogliosa (forse eccessivamente) e con limitatissime tracce di «giallume»; i freddi notturni del mese di agosto hanno in parte ridimensiona-to le aspettative, specialmente nelle varietà precoci si sono avuti parziali fenomeni di sterilità fiorale, anche se contenuti. Sempre all'abbassamento di tempere fura di quel periodo va attribuito il manifestar- si della «colatura apicale.. specie nelle varietà più suscettibili: Arborio, Gritna e altre. Dalla metà di agosto in poi ci sono state notevoli manifestazioni di «brusone» e di «mal del collo», dovuti alle condizioni climatiche che hanno favorito la virulenza del fungo: alternanza caldofreddo. Fattori senz'altro predisponenti sono stati la rigogliosità della vegetazione (le elevate temperature di luglio hanno favorito e accelerato l'assunzione da parte delle piante delle sostanze nutritive — i specie l'azoto — presenti nel 1 terreno) e la fittezza dell'inve stimento (quest'anno, infatti, l'andamento stagionale ha favorito e permesso la germinazione di una notevole percentuale dei semi distribuiti). Alcuni nubifragi, poi, nei primi giorni di settembre hanno provocato estesi allet¬ tamenti. Da un punto di vista generale le varietà che più hanno accusato di queste condizioni climatiche sono state quelle precoci; Significative per il mercato le modificazioni degli investimenti varietali intervenuti: il gruppo dei comuni si contrae di 11.000 ettari (—22%), di contro aumentano del 59% (da 20.900 a 33.100 ettari) le varietà del gruppo «Lido» semifino e cristallino richieste per l'esportazione verso i Paesi del Mediterraneo; pressoché dimezzato il «Padano» e 1900 (—32%) sono gli ettari non più investiti a varietà del gruppo «Romeo». Leggermente allargato, da 4150 a 4400 ettari, il «Vialone Nano», mentre il gruppo «Ringo» perde 7600 ettari (—22%); per contro aumenta di 6200 ettari (+43%) il gruppo «Europa» e il «S. Andrea» guadagna 600 ettari (+10%). Bruno Pusterla

Persone citate: Arborio, Riso

Luoghi citati: Roma