Un parco sulle pendici del Vesuvio? di Adriaco Luise

Un parco sulle pendici del Vesuvio? Un'oasi verde per difendere il paesaggio e evitare l'assalto del cemento Un parco sulle pendici del Vesuvio? L'iniziativa è portata avanti da Italia Nostra e dal Fondo mondiale per la natura - Un convegno, organizzato dalla Provincia, ha discusso proposte e programmi - Si attende il piano di assetto del territorio della Regione NAPOLI — Il Vesuvio dorme da 37 anni, dall'ultima eruzione, nell'agosto del '44, in pieno periodo di occupazione alleata, quando vomitò fiumi di lava e suscitò grande paura. Un letargo che fa sognare progetti ambiziosi, alimenta la speranza di poter costituire un parco naturale sui fianchi rocciosi del vulcano. L'obiettivo è la difesa dell'ambiente paesaggistico, il vantaggio di riuscire ad arginare il pericolo di nuove deturpazioni: negli ultimi anni l'assalto del cemento è stato indiscriminato, e in programma c'è anche il potenziamento della rete stradale di veloce scorrimento: un anello autostradale a quota 800 metri dal livello del mare, con strade di penetrazione radiali. La creazione del parco na- ! turale è un'iniziativa portata avanti dalle associazioni culturali Italia Nostra e Fondo mondiale per la natura, che da anni si battono per la difesa dell'ambiente e purtroppo senza grossi successi. In questo caso hanno dalla loro parte l'amministrazione provinciale di Napoli e i Comuni aggrappati alle pendici del vulcano, direttamente interessati al buon esito dell'iniziativa che potrebbe imprimere una svolta a centri di interesse storico e paesaggistico tagliati fuori da itinerari e rotte turistiche della regione. Si riuscirà a istituire quest'oasi suggestiva, in una delle poche macchie di flora me diterranea di quel mare di gi nestre tanto caro al Leopardi? I dubbi sono molti. Gli amanti della natura non a torto si rifanno all'amara vicenda del parco degli Astroni, la tenuta di caccia borbonica di Agnano sulla Domiziana. Un vero paradiso in terra lasciato degradare senza muovere un dito per fermare lo scempio, salvare flora e fauna da uno squallido abbandono. Convegni, commissioni, dibattiti non hanno approdato ad alcun risultato e ancora si discute sulla destinazione, sulla utilizzazione e sulla salvaguardia di uno dei più bei doni della natura. La mobilitazione per il parco sul Vesuvio ha comunque fatto nascere un entusiasmo più spontaneo e credibile. L'iniziativa può vantare anche un acceso dibattito e un con vegno promosso di recente daU'amministrazione provinciale con la collaborazione del Centro nazionale delle ricerche, dell'osservatorio vesuviano, del comitato ecologico .prò Vesuvio», dell'Agip e dell'Enel interessati a progetti di sfruttamento dell'energia geotermica del vulcano. Noti studiosi hanno esaminato il problema dal punto di vista dell'utilizzazione del territorio, sotto l'aspetto della metodologia per la difesa dagli eventi sismici e vulcanici, sulla mappa del rischio nell'area vesuviana. Un'analisi approfondita della situazione in vista della realizzazione del parco naturale, le cui finalità rimangono legate alla tutela e alla salvaguardia dell'ambiente già deturpato da spe culazioni edilizie, alla vigilan za soprattutto sul sonno del vulcano che, pur mancando del caratteristico pennacchio, rimane sempre attivo anche in questa fase di apparente ri poso. L'equipe dei fisici dell'osservatorio vesuviano lavora da tempo alla realizzazione di una «carta del rischio vulcanico», elaborando i dati sui rilievi compiuti quotidianamente. Quali passi sono stati fatti per concretizzare il progetto di questo parco naturale? Nel febbraio scorso, quando si cominciò a parlare dell'«altra faccia del Vesuvio» si è realizzato ben poco. E al convegno organizzato dalla Provincia non sono mancati interventi ammonitori. Il professor Giuseppe Luongo, dell'osservatorio vesuviano, ha ricordato che era indispensabile -valutare i rischi connessi alle sorgenti si¬ smiche dell'Appennino e locali, nonché quelli alle eruzioni...», n professor Roberto Santacroce, dell'università di Pisa, ha rilevato che nella sua lunga storia il Vesuvio ha conosciuto quasi tutti i tipi di eruzioni vulcaniche e che in futuro si possono avere sviluppi diversi. Adriaco Luise

Persone citate: Giuseppe Luongo, Roberto Santacroce

Luoghi citati: Italia, Napoli