Mitterrand offre alle superpotenze la Francia per negoziare II disarmo di Bernardo Valli

Mitterrand offre alle superpotenze la Francia per negoziare II disarmo Prima conferenza stampa del presidente francese dopo l'elezione Mitterrand offre alle superpotenze la Francia per negoziare II disarmo Il capo dello Stato, fino a ieri più filoatlantico di Schmidt sul problema degli euromissili, si è adeguato al nuovo dialogo Usa-Urss - Lunga analisi dell'equilibrio strategico - «Il nostro Paese ha virtù contagiose» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PARIGI — Francois Mitterrand ha proposto ieri la capitale francese come luogo d'incontro per discutere il disarmo. Lo ha suggerito durante la sua prima (e lunga: due ore e mezzo) conferenza stampa da quando, il 10 maggio scorso, è stato eletto presi' dente della Repubblica. L'offerta di Parigi come teatro di negoziati tra le due superpotenze, proprio mentre a New York l'americano Haig e il sovietico Gromyko stanno concordando i tempi e i modi, ha concluso un'analisi di Mitterrand sugli equilibri nucleari nel mondo. Analisi che ha condotto il presidente socialista a modificare la posizione francese, cosi come era affiorata durante i recenti incontri prima con il Cancelliere te desco, e poi con il presidente americano. Mitterrand era apparso al lora più atlantico di Helmut Schmidt e allineato su Reagan. Sulla questione degU eu romissili da contrapporre agli SS-20 sovietici si era, ad esempio, pronunciato per il riequilibrio delle forze, quindi per l'installazione dei Cruise e dei Pershing-2, poi per i negoziati, al contrario del Cancelliere e di altri dirigenti europei, italiani compresi, che sostenevano e sostengono la necessita degli euromissili ma al tempo stesso, mentre sono in corso di fabbricazione, anche la necessita di avviare al più presto trattative con i sovietici. Essendo quest'ultima, ormai, anche la posizione degli americani, come dimostrano gli incontri Haig-Gromyko, Mitterrand non poteva lasciare il palazzo dell'Eliseo su una linea più dura di quella della Casa Bianca. Ieri si è augurato, infatti, che la decisione di accettare gli euromissili sia seguita >al più presto, entro la fine dell'anno, da un negoziato tra le grandi poterne». Mitterrand ha adeguato la sua filosofia agli avvenimenti in corso, al dialogo americano-sovietico imminente sulle armi nucleari in Europa. Nel rilevare quelli che ci appaiono rapidi mutamenti di pensiero su un problema tanto angosciante, bisogna ricordare che la Francia non partecipa al comando integrato della Nato, pur facendo parte dell'Alleanza atlantica, quindi non è direttamente interessata e lacerata dalla questione degli euromissili. Mitterrand ha illustrato ampiamente il suo atteggiamento sulle relazioni Est-Ovest: la Francia è per l'equilibrio delle forze, e quando questo risulta compromesso è pronta a lanciare grida d'allarme. E' quel che ha fatto il presidente socialista di fronte 'all'arrivo massiccio degli SS-20» in Europa. Ha detto Mitterrand: »E' normale che non faccia piacere veder puntati su noi tutti, europei occidentali, 220 strumenti straordinari, gli SS-20, capaci di distruggere la totalità del dispositivo occidentale: Riassumendo il rapporto di forza tra Stati Uniti e Unione Sovietica, Mitterrand ha spiegato che a suo avviso fino all'84-'85 l'equilibrio strategico sarà mantenuto, ma che a partire dall'85 l'Urss disporrà di una potenza superiore. Soltanto l'anno successivo i progetti americani in cantiere cominceranno a rovesciare il rapporto di forza in favore degli Stati Uniti, i quali raggiungeranno verso il 1990 una posizione di netto vantaggio. E' normale dunque, ha concluso il presidente francese, che gli alleati degli Stati Uniti veglino affinché tra quattro anni l'Urss non disponga di mezzi che le permetterebbero di •dominare il mondo». Circa i rapporti con l'Unione Sovietica, Mitterrand ha evitato di rispondere a una domanda sulla sua intenzione o meno di mantenere la consultazione annuale ad alto livello concordata da Giscard e da Breznev. Con accenti non certo nuovi ai francesi, egli ha affermato che la Francia rifiuta tutti i divieti, americani o sovietici. •Nessuno ci detterà la nostra condotta». Sulla bomba al neutrone ha confermato la continuazione degli studi decisi da Giscard, ma la Francia non la fabbricherà. Durante la più lunga conte renza stampa della Quinta Repubblica, il presidente socialista è apparso fermo, severo, ironico, divertente, ras slcurante. Ha occupato la scena (i teleschermi, poiché la riunione alla quale partecipa vano 400 giornalisti era trasmessa in diretta) con l'abilità di un uomo politico addestrato a tutte le astuzie. Non ha definito con frasi lapidarie il mitterrandismo, ma ha ribadito l'obiettivo principale: • Uno sviluppo fondato su una più giusta organizzazione dei rapporti sociali, su una migliore utilizzazione delle ri sorse, su una migliore distri buzione dei redditi e del tempo di lavoro». Gli è stato chiesto se intende esportare il mitterrandi smo. Ha risposto: •La Francia possiede virtù contagiose Penso che i nostri vicini europei finiranno per guardare nella nostra direzione». Ha tuttavia riconosciuto la peculiarità della sua politica economica nel contesto occidentale: mentre nei Paesi vicini ed oltre Atlantico si combatte l'inflazione, Parigi si propone di lottare anzitutto contro la disoccupazione, attraverso un rilancio degli investimenti e dei consumi. E' anche per mantenere un alto livello degli investimenti, essendo quelli privati molto scarsi, che è stato ampliato il settore pubblico e che lo Stato ha assunto il controllo del credito. Mitterrand ha difeso le nazionalizzazioni in corso con argomenti talvolta gollisti. Se non venissero attuate, le aziende verrebbero col tempo •internazionalizzate», la produzione verrebbe determinata fuori dai confini n presidente socialista ha garantito che il settore pubblico non verrà esteso oltre i limiti stabiliti: esso rappresenterà, una volta terminate le nazionalizzazioni, il 10% della forza lavoro, il 18% degli Investimenti e il 15% del valore aggiunto dell'industria. Con gli imprenditori Mitterrand è stato rassicurante, promettendo alle piccole e medie aziende crediti e alleggerimenti degli oneri sociali se accetteranno le proposte governative per lottare contro la disoccupazione. Ai grandi industriali ha ricordato, indirettamente, che la presidenza socialista durerà sette anni e che le prossime elezioni legislative avverranno tra cinque. E' quindi opportuno che si adeguino alla realtà. Bernardo Valli a i Parigi. Il presidente Mitterrand durante la conferenza stampa