Negoziato tra Usa e Urss il 30 novembre a Ginevra di Ennio Caretto

Negoziato tra Usa e Urss il 30 novembre a Ginevra Inatteso accordo Haig-Gromyko per trattare sui missili atomici Negoziato tra Usa e Urss il 30 novembre a Ginevra L'annuncio dato contemporaneamente a Washington e a Mosca dopo un colloquio durato oltre quattro ore - Già designate le due delegazioni - «Discussioni franche, di affari» - Lunedi nuovo incontro tra i capi delle due diplomazie DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — I negoziati sulla riduzione dei missili nucleari a media gittata tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica — e la Nato e il Patto di Varsavia — incominceranno il 30 novembre prossimo a Ginevra. L'accordo è stato raggiunto mercoledì sera — ieri mattina in Italia — dal segretario di Stato americano Haig e dal ministro degli Esteri sovietico Oromyko nel loro primo incontro a New York. Hanno dato l'annuncio 12 ore più tardi i rispettivi governi nelle due capitali, sottolineando che 'entrambe le parti credono nell'importanza di questi negoziati per il rafforsamento della stabilità e della sicurezza internazionali* e che «si impegnano a non risparmiare sforzi per raggiungere l'intesa appropriata* Haig e Gromyko, che al ter mine del loro colloquio hanno rifiutato di fare commenti, s'incontreranno di nuovo lunedì. Non è escluso che, in caso di sviluppi positivi delle loro discussioni, il ministro degli Esteri sovietico venga invitato alla Casa Bianca. Questo indicherebbe la disponibilità del presidente Reagan ad ac cettare il vertice proposto da Breznev lo scorso febbraio, Alla conclusione dell'accor do tra Haig e Gromyko, giunto con un anticipo inaspettato (era atteso solo al secondo incontro) ha contribuito la lettera distensiva di Reagan a Breznev di martedì. La lettera conteneva un'aspra diffida ali'Urss per la Polonia, ma proponeva anche una adesione al principio 'del reciproco rispetto... per il miglioramento dei rapporti*. Essa non ha ancora ricevuto una risposta ufficiale. Ma sembra che Gromyko, nel suo colloquio con Haig, abbia assicurato che l'Urss non intende intervenire con la forza contro i polacchi. Questa garanzia avrebbe indotto gli Stati Uniti a stringere i tempi per l'avvio delle trattative sugli euromissili. Il retroscena non confermato ufficialmente ha avuto un riscontro nel calo della tensione in Polonia. Il comunicato diramato a Washington e a Mosca simultaneamente ha precisato che la delegazione americana a Ginevra il 30 novembre sarà guidata da Paul Nitze, il negoziatore di Nixon per le armi strategiche, quella russa dall'esperto militare Kvitsinsky. Non ha indicato però con esattezza se le trattative saranno limitate ai missili SS-20 da una parte e ai Pershing e ai Cruise dall'altra, o comprenderanno anche altre attrezzature nucleari sui fronti europei. Il documento parla soltanto di 'armi in discussione in precedenza a Ginevra*. A New York, il portavoce del Dipartimento di Stato Fischer ha lasciato capire che verrebbero messi sul tappeto solo i missili, ma si sa che i sovietici insistono anche per gli aerei e i sommergibili Usa di stanza in Europa. Nessun cenno ai Salt è apparso inoltre sul comunicato. Si sa tuttavia che Haig ha comunicato a Gromyko la disponibilità degli Stati Uniti a negoziare anche la riduzione delle armi strategiche «entro pochi mesi*. L'accordo tra il segretario di Stato americano e il ministro degli Esteri sovietico è stato accolto con visibile soddisfazione dagli alleati delle superpotenze. L'italiano Colombo lo ha definito «una svolta cruciale*, ponendo in rilievo che esso segna «te ri presa del processo di distensione*. Se si può riscontrare una caduta nel confronto Est-Ovest, non si può affermare tuttavia che essa ponga già le basi della soluzione delle crisi più gravi. Lo dimostra anche il fatto che per quasi tutti gli altri problemi sul tappeto è mancata una convergenza tra i due uomini. Haig e Gromyko possono ancora colmare parte del divario che li separa lunedi. Ma certi contrasti — sull'Afghanistan per esempio, la Cambogia, Cuba, la Libia — non accennano a diminuire. Il ministro degli Esteri inglese Carrington, che aveva anch'egli affrontato la crisi afghana con Gromyko, ha riferito di averlo trovato »irremovibile*. Quello giapponese Sonoda ha detto che «te volontà di riarmo dell'Urss rimane ferma». Il primo colloquio tra Haig e Gromyko è durato quattro ore e un quarto. Per le prime tre ore, i due uomini hanno discusso da soli, con l'aiuto degli interpreti. Per la succes siva ora e un quarto, Haig è stato affiancato dal sottosegretario Stoessels, dal direttore degli Affari Europei Eagleburger e dall'ambasciatore a Mosca Hartman; Gromyko dal sottosegretario agli Esteri Kornyenko, dal direttore per gli Affari Americani Isakov e dall'ambasciatore a Washin gton Dobrynin. Prima dell'incontro, Haig aveva scherzato con l'ospite, dicendo di averne appena letto la biografia: «Vedo che già nel '43 siete stato a Washin gton, alla vostra ambasciata» ha osservato. Gromyko lo ha corretto: «Gid nel '39 lavoravo al nostro consolato». A discussione finita, i capi delle diplomazie delle superpotenze si sono però salutati con espressione impenetrabile. E toccato a Fischer spiegare che le discussioni erano state 'franche e di affari». Ennio Caretto