Partito il programma di Mitterrand nazionalizzate le prime 43 imprese
Partito il programma di Mitterrand nazionalizzate le prime 43 imprese Si tratta di 5 grandi gruppi industriali, di 36 banche e di 2 società finanziarie Partito il programma di Mitterrand nazionalizzate le prime 43 imprese PARIGI — Il Consiglio dei ministri francese ha approvato ieri la nazionalizzazione di cinque gruppi industriali, di 36 banche e di due società finanziarie francesi i cui depositi superano il miliardo di franchi (cioè 210 miliardi di lire). Contrariamente al parere espresso dal Consiglio di Stato, il governo ha deciso di non nazionalizzare le banche straniere. Lo ha dichiarato il segretario generale dell'Eliseo. Pierre Beregovoy, a conclusione della riunione settimanale del Consiglio dei ministri, svoltasi come di consueto, sotto la direzione del presidente Francois Mitterrand. In una dichiarazione, il Capo di Stato ha detto: «/ francesi possono constatare che avviene quanto promesso, né più, né meno. Non si può realizzare tutto nello stesso momento, tanto più che le mie proposte riguardavano tutto il periodo del mio settennio e non i primi mesi o i primi anni della nostra amministrazione». Mitterrand ha aggiunto: «Il ritmo di applicazione degli impegni e il calendario della loro esecuzione sono responsabilità del primo ministro e del governo preso nel suo insieme», compresi i quattro comunisti che ne fanno parte. Il progetto di nazionalizzazione approvato dal Consiglio dei ministri, dovrà essere votato dall'Assemblea nazionale, dove la sinistra dispone di una comoda maggioranza, poi andare al Senato, dove invece l'opposizione ha mantenuto la maggioranza. Le cinque società industriali la cui nazionalizzazione è stata approvata oggi sono la Cge (Compagnie generale d'electricité); la Saint-Gobain: la Pechiney Ugine Kuhlman (rame ed alluminio): la Rhòne Poulenc (gigante della chimica); là Thomson Brandt (elettronica ed elettromeccanica). Per l'indennizzo delle azioni delle imprese nazionalizzatali, il governo ha deciso di applicare una formula mista: il rimborso si farà al 50 per cen¬ to in base al valore in Borsa, al 25 per cento sulla situazione netta dell'impresa e al 25 per cento sulla capitalizzazione dell'utile netto. Le obbligazioni di Stato verranno emesse da una «Cassa nazionale delle banche». Saranno ammortizzabili e negoziabili e produrranno un interesse proporzionale al tasso dei prestiti emessi dallo Stato. Per le società finanziarie Suez e Paribas. il governo cederà entro un anno al settore privato, con priorità concessa ai vecchi azionisti, le parteci¬ pazioni in possesso di queste società, a condizione che non si tratti di settore nazionalizzabile. Non si conosce il costo globale delle nazionalizzazioni. Il segretario generale dell'Eliseo si è limitato a dire che la formula decisa dal governo è superiore del 10-15 per cento a quella che si baserebbe unicamente sul valore di Borsa. Questa, infatti, ha reagito positivamente con una buona ripresa di acquisti e di contrattazioni. In un secondo tempo verrà esaminata la situazione delle imprese Das- sault (aeronautica) e Matra (armamenti), nelle quali lo Stato dispone per ora di una partecipazione minoritaria e il cui funzionamento è comunque legato a permessi di .esportazione e a ordinazioni da parte dello Stato. Per quel che concerne la siderurgia, rappresentata dai gruppi Usinor e Sacilor, il Consiglio dei Ministri ha adottato un progetto di legge di rettifica finanziaria che trasforma in partecipazioni dello Stato i prestiti finora concessi, consentendo così la nazionalizzazione del settore.
Persone citate: Francois Mitterrand, Kuhlman, Mitterrand, Pierre Beregovoy, Poulenc, Thomson Brandt
Luoghi citati: Parigi
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