Il governo deciso a dimostrare che lo P2 non sarà «insabbiata»

Il governo deciso a dimostrare che lo P2 non sarà «insabbiata» Approvata in commissione alla Camera la legge sulle società segrete Il governo deciso a dimostrare che lo P2 non sarà «insabbiata» ROMA — Superate poche e secondarie perplessità, la Commissione Affari Costituzionali della Camera ha approvato, unanime, il disegno di legge sulle associazioni segrete e sullo scioglimento della Loggia P2. Il testo che passa adesso all'aula è lo stesso che fu votato dal Senato alla fine di luglio: toccherà dunque all'assemblea proporre eventuali emendamenti. «Il provvedimento non ha avuto un cammino difficile» ha detto il presidente della Commissione. Roland Riz, mentre il repubblicano Del Pennino ha affermato che «l'approvazione del testo pervenuto dal Senato riconferma la volontà delle forze politiche di procedere senza tentennamenti verso lo scioglimento della P2, punto fondamentale della questione morale». Della loggia di Licio Gelli si parlerà dunque a lungo e molto presto a Montecitorio. Lunedi prossimo infatti la Camera comincia un dibattito sulle cento interrogazioni presentate da esponenti di diversi partiti e il governo è stato chiamato a rispondere. Come previsto dunque, tra la fine di settembre e i primi di ottobre alcune importanti novità dovrebbero venire a confermare che la vicenda della P2 non si è risolta in una bolla di sapone, come accusano alcuni, e che la questione morale è ancora al centro dell'attenzione del governo. Sono in pieno svolgimento infatti i lavori delle commissioni incaricate di approfondire le responsabilità di pubblici dipendenti, magistrati e militari. Al ministero della Difesa l'ammiraglio Tomas- n suolo ha quasi finito la sua indagine sui generali ed ufficiali i cui nomi appaiono negli elenchi di Licio Gelli. A giorni, il ministro Lagorio sarà informato dei risultati. Ieri ha cominciato ad occuparsi dei magistrati piduisti anche il Consiglio Superiore della Magistratura: la prima commissione referente ha aperto la discussione sulla relazione di Giovanni Verucci, di Magistratura Indipendente. La prima decisione da prendere è quella se iniziare fin da adesso le procedure di trasferimento oppure se attendere la conclusione dell'indagine aperta dal procuratore generale della Cassazione. Il trasferimento dei magistrati potrebbe infatti partire già da ora in base all'articolo 2 della legge sulle guarantigie, quella cioè che tratta i trasferimenti anche per fatti «incolpevoli». Ai primi di ottobre finirà i suoi lavori anche la commissione istituita dall'Iri che deve dare un giudizio sul comportamento di alcuni dirigenti «piduisti»: un elenco di tutto rispetto che va dà Michele Principe (Stet) ad Alessandro Alessandrini e Giovanni Guidi del Banco di Roma, a Lucien Sicuri dell'Italimpianti e Arena delle acciaierie di Piombino. Più rapide dovrebbero essere infine le conclusioni della commissione che si è insediata alle Partecipazioni Statali e che deve riferire ancora (dopo aver «assolto» Di Donna, Castagnoli e Di Giovanni) su Mazzanti e Albanese. E nel cassetto del ministro dell'Interno Rognoni sono già arrivate le «memorie» di quei «dirigenti generali» del Viminale (da prefetti in su) che compaiono nella P2: spetterà poi al ministro stabilire se deferire oppure no ciascuno dei dirigenti «indiziati-, mentre una commissione disciplinare, presieduta da un dirigente generale dell'amministrazione civile, è stata incaricata di occuparsi dei «gradi inferiori» e sta per concludere i lavori. Non è stata ancora fissata la data della discussione in aula del disegno di legge sulle società segrete. Ma già dalle posizioni assunte ieri in sede di commissione si possono an¬ ticipare alcune delle modifiche che verranno invocate da alcuni gruppi parlamentari. Il relatore, il democristiano Tarcisio Gitti. ha sostenuto che sarebbe stato preferibile forse la presentazione di due distinti disegni di legge: uno dedicato esclusivamente alla P'2 e l'altro sulle disposizioni future in materia di associazioni segrete. «Ha prevalso però — ha detto Gitti — la necessità di dare una risposta all'inquietante vicenda della P2». Sembra che ad insistere per l'approvazione rapida siano stati soprattutto i comunisti che avrebbero «costretto» la commissione a un tour de force. Nei giorni scorsi il liberale Bozzi aveva invece insistito sull'abrogazione dell'articolo 5 che prevede lo scioglimento della P2. Ieri Bozzi non ha partecipato ai lavori. s_ jj.

Luoghi citati: Piombino, Roma