In un anno 20 tonnellate di sangue prelevate, analizzate e distribuite

In un anno 20 tonnellate di sangue prelevate, analizzate e distribuite Inaugurata alle Molinette la rinnovata «Banca» aperta nel dopoguerra In un anno 20 tonnellate di sangue prelevate, analizzate e distribuite Almeno 20 esami al computer per accertare la purezza di ogni prelievo, poi la lavorazione per ottenere plasma e altri derivati - Ora tutto è pronto anche per il trapianto di reni iiiii La «Banca del plasma e del sangue di Torino, fondazione Giovenale Strumia» presso le Molinette, ha 34 anni: fu fondata dall'italo-americano dott. Massilo Maurilio Strumia al suo ritorno dagli Stati Uniti alla fine della guerra e intitolata al padre. Era in uno scantinato: ieri ha inaugurato i nuovi locali dotati di tutti gli strumenti pili moderni per analizzare il sangue, lavorarlo e conservarlo. 'Ai nostri vecchi donatori — ha detto ieri il direttore prof. Peyretti davanti a un folto gruppo di invitati tra cui il sindaco, l'assessore regionale alla Sanità, il presidente del San Giovanni, Poli, il direttore sanitario, Neri, il presidente della Federazione donatori di sangue prof. Cravero e molti medici — misuravamo solo la pressione e chiedevamo se avevano fatto qualche malattia: unico screening quello per la sifilide. Oggi ogni prelievo di sangue è sottoposto in questi apparecchi che vedete, ad oltre 20 diversi esami-. I risultati sono memorizzati dal calcolatore. 'Dominano la scena gli esami tendenti a ridurre al massimo il rischio di trasmissione di epatite virale di tipo B» e sappiamo tutti quante siano le infezioni che si contraggono in ospedale. I 34 anni di storia sono stati tracciati dal presidente della Banca, prof. Pejrone che partecipò alla fondazione: ha ricordato il prof. Dogliotti che ne fu primo presidente, tutti i collaboratori e ha dato una nota che ora appare curiosa: tutta l'attrezzatura acquistata negli Stati Uniti, costò allora 20 mila dollari. Ora ci sono strumenti nuovi, elettronici, gli esami si sono moltiplicati, i prelievi anche come pure la lavorazione del sangue. In questi 34 anni la trasfusione ha compiuto un grande s«mgrinuusr salto di qualità. Dice Peyretti: «Ora starno alla trasfusione mirata, cioè siamo in grado di trasfondere a ciascun paziente quella sola frazione di sangue umano di cui ha bisogno, riservando ad altri le rimanenti frazioni. Da ciò deriva un importante risparmio-, in un momento in cui il sangue è sempre più richiesto (un'operazione sul cuore ne consuma da due a tre litri). Fa un esempio: 'Nel 1950 abbiamo raccolto 3890 flaconi di sangue e ne abbiamo distri¬ buiti 3300 scartandone circa 500. L'anno scorso con una raccolta di 60 mila sacche di sangue abbiamo distribuito 80 mila unità di sangue intero altre a concentrati eritrocitari, piastrinici, leucocitari; plasma, crioprecipitati antiemofilici». Ogni sacca è di 350 grammi, in totale 20 tonnellate. Una volta il sangue non si poteva lavorare in questo modo ricavandone tutti questi prodotti. E molti di essi vanno a finire in Sardegna per la cura dell'anemia mediterranea. Infine: -Il prof. Ceppellini ha dimostrato che anche i globuli bianchi hanno i loro gruppi e da quel momento si è avviata tutta la tematica dei trapianti d'organo, del processo di attecchimento e rigetto, dell'immunoematologia e immunologia-. Ora la banca del sangue è pronta per i trapianti di rene e i donatori volontari 'tipizzati» secondo il sistema Ceppellini sono già stati avvertiti di tenersi disponibili: l'evento potrebbe essere imminente. Tanti benemeriti in questo settore: due, l'ing. Poli presidente dell'ospedale e il sovrintendente sanitario prof. Neri hanno ricevuto, al termine della cerimonia, un 'modesto riconoscimento» che vuol essere comunque un grazie a tutti. d. garb. inii

Persone citate: Ceppellini, Cravero, Dogliotti, Massilo Maurilio Strumia, Pejrone, Peyretti, Poli

Luoghi citati: Sardegna, Stati Uniti, Torino