Altra batosta in Borsa (-3,8%) In ritirata Sai, Dalmine, Centrale
Altra batosta in Borsa (-3,8%) In ritirata Sai, Dalmine, Centrale Prevalgono le vendite, erosioni in quasi tutto il listino Altra batosta in Borsa (-3,8%) In ritirata Sai, Dalmine, Centrale MILANO — Borsa nella tempesta. La settimana è cominciata malissimo, su basi nettamente cedenti, con forti erosioni nelle quotazioni di gran parte del listino che, complessivamente, ha perso quasi il 4% (per la precisione il 3,83%). Una batosta che va ad aggiungersi al 7 per cento perso già la settimana scorsa. Sensibili minusvalenze registrano i valori del gruppo Centrale Banco Ambrosiano, con Centrale risp. —12,9%, Toro priv. —12,2%, Toro ord. —11,1%, Centrale ord. —8% e Credito Varesino —5,8%. Molto deboli anche le Dalmine —17,3%, le tre Sai (—11,9% le ord., —10% le ord. p.v., —8,6% le priv. p.v., queste due ultime dopo il rinvio in ribasso), Ifil —10,2%, Cir risp. —10,1%, Interbanca —9,1%, Italcementi ord. —8,7%, Pirellina —8%, Italmobiliare —7,7%, Mi —7,6%, Sip e Comp. Milano ord. —7,5, Banco Lariano —7,2 elnvest—7%. Perdite comprese fra il 4% ed il 6% per Pirellona ord. e risp., Lepetit ord., Gen. Immobiliare, C. Erba, Standa ord., Ras, Westinghouse, Mediobanca, Comit, Alleanza, Miralanza, Fiat, priv., ed Eridania In decisa ripresa, invece. Condotte (+16,5%) dopo l'accordo con l'Iran per la prosecuzione dei lavori a Bandar Abbas. Recuperano inoltre Banco Roma +6,6%, Worthington +6,5%, Latina priv. +6%, Bii risp. +4%, Credit +3,8%, e Bastogi +1,3%. Ci troviamo decisamente di fronte all'altra faccia della medaglia. Nella prima parte dell'anno si era all'apogeo del rialzo per il rialzo, dove in Borsa bastava comprare qualunque cosa per assistere a rivalutazioni crescenti dei propri impieghi. Poi l'incantesimo si è rotto e ora si pagano le conseguenze della leggerezza in cui tutti avevano operato. Queste le considerazioni fatte dagli operatori di Borsa più pacati e responsabili. Chi si trova invischiato in operazioni spericolate da sistemare ovviamente non ragiona con lo stesso distacco e mostra un certo dente avvelenato nei confronti dei provvedimenti di raffreddamento messi in atto dalla Consob l'estate scorsa. Ma cosi facendo dimentica che la tendenza si era già invertita per ragioni fisiologiche e che una regolamentazione si imponeva per poter costruire il futuro non sulle sabbie mobili della speculazione. Resta il fatto che ieri l'indice Comit è sceso a 184,84, praticamente sui livelli di metà gennaio quando la tendenza stava iniziando la sua marcia a senso unico. Ora l'attività è quasi inesistente; e l'offerta risulta costante e tutti i settori del listino ne subiscono le conseguenze senza che nessuno o quasi intervenga per assorbire le vendite generalizzate. D'altra parte, fanno rilevare alcuni agenti di cambio tra i più dotati d'esperienza, i problemi di fondo sono assai gravi: l'inflazione è sempre più selvaggia dovunque, la situazione mondiale si aggrava e la nostra Borsa, dopotutto, è stata l'unica a marciare imperterrita contro corrente pur essendo la più fragile come struttura e come possibilità operative. •Non è certo il caso di stupirsi per quanto sta avvenendo oggi in Borsa—dice Benito Covolan, presidente dell'Aiaf (Associazione italiana degli analisti finanziari) —; se mai c'era da preoccuparsi prima quando la tendema saliva sema alcuna logica. L'unica cosa che può colpire spiacevolmente nella fase attuale è la rapidità del calo cui si assiste ma non si deve perdere di vista il ritmo folle del precedente rialzo». Chi ha acquistato titoli di imprese non sopravvalutate ha tutto l'interesse di tenerli nel cassetto e di aspettare anche a lungo poiché l'esperienza insegna che non esiste mai un prezzo troppo elevato per un buon titolo: è solo questione di scontare un periodo più o meno lungo di rivalutazione. E' ovvio che coloro che hanno acquistato titoli scadenti non possono che piangere il proprio errore.
Persone citate: Bandar Abbas, Benito Covolan, Lepetit, Worthington
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