Giganteschi dipinti svetteranno nella piazza del Palio di Asti? di Franco Giliberto

Giganteschi dipinti svetteranno nella piazza del Palio di Asti? I progetti per l'edizione 1982 dopo il successo di domenica Giganteschi dipinti svetteranno nella piazza del Palio di Asti? Gli organizzatori si propongono di chiedere ai maggiori artisti italiani di realizzare bozzetti per una grandiosa scenografia che «corregga» il campo dove si corre la gara DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE ASTI — Possibile che ad Asti, dove il Palio si è trionfalmente concluso domenica scorsa, già si stiano aguzzando gli ingegni per l'edizione del 1982? E' talmente viva la passione per l'antica gara equestre e i suoi significati; sono talmente cresciuti attorno alla manifestezione gli interessi e le curiosità (non soltanto dei piemontesi) che ci sarebbe da stupirsi del contrario. «Avuta la folla delle grandissime occasioni e ottenuta la trasmissione televisiva in diretta — dicono gli organizzatori — ora cominciamo a pensare all'avvenire, al salto di qualità che ancora il nostro Palio merita di fare». Se interpretiamo bene le intenzioni, il salto di qualità dovrebbe essere nel verso d'una ulteriore diffusione della fama del Palio, in concorrenza leale con quello di Siena. Ecco il primo punto: Siena possiede un'irripetibile architettura, una scenografia naturale invidiabilissima. La piazza del mercato di Asti, al di là delle cime dei platani, lascia invece vedere un grande palazzo mussoliniano con brutta torre littoria e i piani alti di vari condomini che a esser generosi potrebbero essere definiti di scarsissimo valore plastico. Dunque, innanzi tutto nobilitare la sede della corsa equestre. Ma come? Una mostra di idee e progetti per trovare la soluzione idonea è stata allestita nei giorni scorsi e le proposte saranno oggetto di analisi nei prossimi mesi. Tuttavia, dato per scontato che la piazza del mercato, almeno per centralità e ampiezza, rimane la sede ideale della corsa, c'è una recentissima ipotesi, tutta da valutare ancora, che potrebbe trovare molti consensi. Alla maniera di Siqueiros e dei suoi murales, dalla cima dei platani in su, per una decina di metri, grandi teloni dipinti da celebri pittori potrebbero essere issati su leggeri tralicci a far da schermo e cornice per il «catino». Scene dell'antica storia d'Italia, quella che affonda le radici nelle vicende della Lega dei Comuni, del Carroccio e nelle gesta medioevali, potrebbero giganteggiare su una folla di venticinquemila spettatori presenti e sull'oc- chio delle telecamere che a qualche altro milione di cittadini rimandassero le variopinte immagini. Guttuso, Treccani, Saetti, Sassu, Burri, Paolucci — i primi nomi che ci vengono in mente — non sarebbero costretti, naturalmente, a dipingere teloni di cinquanta metri per dieci, ma basterebbe che curassero come supervisori il «trasporto» di loro bozzetti sulle ampie superfici, da porre come quinte tra foglie di platani e cielo. Una mostra di pittura nazionale monotematica (con il cavallo, ovviamente, per argomento principe) e un coinvolgimento capillare dei giovani (dalle scuole dell'obbligo alle superiori) in iniziative scolastico-culturali relative alla gloriosa storia astigiana d'un tempo, farebbero da traino — con tutte le altre manifestazioni già esistenti — a un rilancio davvero clamoroso sprovincializzato. • Proposte stimolanti, affascinanti, da approfondire seriamente — commenta il sin daco di Asti, avv. Gian Piero Vigna — che avremo tutto il tempo di discutere in vista della prossima edizione. Vagheremo le difficoltà d'esecuzione, gli aspetti finanziari tutt'altro che trascurabili, il vecchio discorso dell'arricchimento strutturale della piaz za del mercato che — non bisogna dimenticarlo — dovrà assumere un ben più. pregnante ruolo di funzionalità urbanistica, al di là dei pur importanti monumenti dedicati al Palio. Certo, rallegra la vivacità d'interesse attorno alle nostre iniziative; fanno piacere i suggerimenti costruttivi: magari si potesse vivere e lavorare sempre cosi, all'insegna del civico confronto ragionato, dell'entusiasmo che coinvolge la collettività'. Insomma c'è qualche speranza per un «domani migliore», anche se Asti cova, in questi ultimissimi giorni, al cuni malumori: il Palio le f stato portato via da un Comu ne della provincia, e soprattutto in campo equestre, per il 1982, bisognerà davvero rim boccarsi le maniche. Franco Giliberto

Persone citate: Burri, Gian Piero Vigna, Guttuso, Paolucci, Sassu

Luoghi citati: Asti, Italia, Siena