Il pri giudica Berlinguer era si può almeno discutere di Alberto Rapisarda

Il pri giudica Berlinguer era si può almeno discutere Totalmente ignorato dal psi l'intervento del segretario pei Il pri giudica Berlinguer era si può almeno discutere «La Voce repubblicana»: «La diversità del pei ora si tinge di laicità» - Il giornale socialista non dedica all'argomento neanche una riga di commento - Critici de e psdi ROMA—A Spadolini è piaciuto. A Craxi no. E neanche ai democristiani e agli altri alleati di governo, il discorso di Berlinguer a Torino era molto atteso, forse soprattutto nel pei, per capire quale strada il segretario si propone di indicare per rimettere in marcia il partito, dopo la ritirata di fronte all'esperienza della «solidarietà nazionale». Per i militanti ci sono state indicazioni a lungo termine. Per la vita politica italiana dell'oggi c'è stato molto meno, o quasi nulla. L'apprezzamento del presidente del consiglio è stato indirettamente espresso dalla •Voce repubblicana». «Berlinguer riconfermando a Torino l'ipotesi strategica di quella che si chiama la seconda svolta di Salerno — scrive il quotidiano del pri — se rida al pei l'orgoglio della propria "diversità", pone però il "popolo comunista" alle prese con una nuova lunga marcia nel deserto. Ma con una differema rispetto alla prima svolta togliattiana: non c'è la fede che faceva dell'Urss il modello ideale per la scalata al cielo: 'Criticata esplicitamente per la "grave" invasione dell'Afghanistan, non nominata ma deplorata per le "interferente" in Polonia, l'Unione Sovietica ha perso i connotati del mito». «A questo punto, la "diversità" del pei si tinge di laicità. La nuova strada è ancora misteriosa e ricca di incognite. La vecchia, tuttavia, sembra non più praticabile. Ed è già qualcosa: almeno si può discutere», conclude la «Voce Repubblicana». Si tratta di un messaggio di una cordialità senza pari tra gli altri partiti della maggioranza che appoggiano il governo. Pressato da ogni lato dai suoi alleati che non gli rendono certo la vita facile, il presidente del consiglio sembra cercare di stabilire un dialogo costruttivo con l'opposizione, in vista forse di vicine e difficili scadenze per il governo. Le considerazioni contenute nella nota politica della Voce» confermano questa impressione. Il pei viene descritto come «un partito che ritiene conclusa ormai la strategia del compromesso storico e che tuttavia mantiene aperta una strada parlamentare di raccordo con la maggiorami! pur sema ammettere alcuna forma di intesa e di coordinamento organico o preordinato». Non si sa quanto questo sia vero o esprima invece le speranze di Spadolini. Di fronte alla reazione repubblicana, risalta ancor più l'ostentato silenzio col quale i socialisti hanno accolto il discorso di Berlinguer. L'«Avanti» non gli dedica una riga di commento. Nessuno ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. Una indifferenza che sotto- linea lo stato dei rapporti fra i due partiti della sinistra italiana. Fatti degli ultimi giorni hanno ancor più aggravato la profonda «incomprensione» tra Craxi e Berlinguer. Sabato scorso, per esempio, il vicesegretario del psi Martelli non ha accettato un dibattito con il de De Mita e il comunista Tortorella, sostenendo che non intendeva discutere con un berlingueriano ma solo con Napolitano. Tortorella è stato pregato dalla de (era un convegno della sinistra democristiana) di non intervenire più e hanno discusso solo De Mita e Martelli. Questo è quanto sostiene «l'Unità». Pochi giorni prima Martelli si era rifiutato di partecipare al festival dell'Unità a Torino. Ieri Martelli ha inviato una lettera all'«Unità» per precisare che non volle lui l'esclusione di Tortorella. Non potendo intervenire Napolitano il vicesegretario del psi aveva annullato anche il suo intervento pregando un altro socialista di sostituirlo. Solo le pressioni di De Mita l'avrebbero convinto a restare. «Per una volta il settarismo» non c'entra, conclude Martelli. La de ha affidato le sue critiche totali al discorso di Berlinguer ad un drappello di personaggi di secondo piano. Anche dal psdi si è levata qualche voce (Preti) per dire che il disaccordo col pei è totale. Alberto Rapisarda

Luoghi citati: Afghanistan, Polonia, Roma, Salerno, Torino, Tortorella, Unione Sovietica, Urss