Corte Costituzionale: Elia presidente di Ruggero Conteduca
Corte Costituzionale: Elia presidente Con otto voti su quattordici ha battuto Antonino De Stefano Corte Costituzionale: Elia presidente «Cercheremo di porre tutto il nostro impegno nel soddisfare la crescente domanda di giustizia» - Lo sconfitto: «Ho sempre anteposto l'interesse del Paese al mio personale» ROMA — Cinquantasei anni, democristiano, già consigliere giuridico di Aldo Moro. Leopoldo Elia è l'undicesimo presidente della Corte Costituzionale. Le indicazioni della vigilia che vedevano più che mai divisi i 14 giudici della Consulta, schierati su due fronti di pressoché identica consistenza, sono state rispettate. Elia, infatti, ha ottenuto, alla prima delle tre votazioni previste, otto dei 14 suffragi. Oli altri sei sono andati ad Antonino De Stefano. Il nuovo presidente, come stabilisce l'art. 135 della Costituzione, resterà in carica tre anni e potrà anche essere rieletto, dal momento che il suo mandato di giudice costituzionale scadrà il 7 maggio del 1985. Il primo atto di Elia è stata la nomina a vice presidente di Giulio Gionfrida. che sino a ieri aveva svolto le funzioni di presidente dopo che Leonetto Amadei aveva lasciato la cari- ca il 29 giugno scorso. «Sono grato — ha detto Elia subito dopo l'elezione — o quei colleghi che mi hanno manifestato stima e fiducia con il loro voto». Dopo aver rivolto un sa¬ luto al Capo dello Stato, al presidente del Senato Fanfara, a Nilde Jotti e a Giovanni Spadolini, ha avuto parole di elogio per il suo «rivale» Antonino De Stefano. «Anche in questo momento — ha affermato — il professor De Stefano ha dato prova della sua adesione ad una morale che definirei kantiana, ispirata ad altissimi ideali». Leopoldo Elia, nato a Fano il 4 novembre 1925. libero docente in diritto costituzionale dal '59, è giunto al vertice della Consulta con idee ben chiare. « Cercheremo — ha annunciato pochi minuti dopo la sua nomina — di porre tutto il nostro impegno nel rispondere nel miglior modo possibile, non solo dal punto di vista quantitativo ma anche e soprattutto da quello qualitativo, alla crescente domanda di giustizia costituzionale che, attraverso le ordinanze di rimessione dei giudici ordinari, ci giunge dal Paese». Anche per quanto riguarda la richiesta di riforme istituzionali proveniente da più parti, il nuovo presidente ha dato un'assicurazione precisa: «Il dibattito in corso non tocca il ruolo della Corte Costituzionale». Con ciò lasciando capire che la Consulta rimarrà estranea ad ogni possibile polemica: il suo compito sarà soprattutto quello di applicare le norme in vigore più che pensare a cambiare. Ad eleggere Elia sono stati quattordici giudici, uno in meno del numero previsto. Il Parlamento, infatti, non ha ancora provveduto alla nomina del quindicesimo componente della Corte. La candidatura del socialista Federico Mancini è stata infatti per ben quattro volte respinta alla Camera, riunita in seduta Ruggero Conteduca (Continua a pagina 2 In quarta colonna) Leopoldo Elia
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