Le polemiche sul progetto antidroga

Le polemiche sul progetto antidroga Le polemiche sul progetto antidroga Leggo nel numero di mercoledì 16-9-81 de La Stampa, un servizio sotto il titolo: «Troppe proteste: cade il progetto di visita antidroga nelle scuole». Debbo constatare con rammarico che si vuole intenzionalmente non attenersi a criteri obiettivi di informazioni e si continua a parlare di «precipitosa marcia indietro» del ministero a proposito di presunti progetti di visita antidroga. Confermo che non è mal esistito un progetto del genere. L'intendimento del ministero era quello di proporre alla discussione dell'apposito Comitato, convocato per il 15 settembre, i problemi relativi al funzionaménto dei servizi di medicina scolastica nell'ambito delle Usi e ai rapporti tra detti servizi e la scuola, per realizzare in modo adeguato quell'educazione alla salute ed alla medicina preventiva che costituisce l'obiettivo primario della stessa riforma sanitaria. Questo proposito mi sembra perfettamente coerente al ruolo educativo della scuola, ruolo educativo che abbiamo posto a base del lavoro che in questi anni siamo andati svolgendo nell'azione di prevenzione dalle tossicodipendenze attraverso gruppi di docenti appositamente costituiti presso i Provveditorati agli studi. La convinzione del ministero che ho esposto al comitato ricevendone unanime consenso, è che, nella misura in cui la scuola possa contare, in clima di attiva collaborazione, su adeguati servizi di medicina scolastica, anche l'azione di prevenzione antidroga potrebbe avere esiti più positivi. E' evidente infatti che il problema più grave nella lotta alle tossicodipendenze tra i giovani non è l'individuazione del drogato, ma come «prevenire» che il giovane si droghi e su quali strutture si possa fare conto per il recupero fisico, psichico e sociale dei giovani caduti in questa drammatica esperienza. E' alla luce di queste considerazioni che ho proposto al comitato la costituzione di un gruppo di lavoro per esaminare quali adeguamenti si debbano realizzare In materia di servizi di medicina scolastica, per una coordinata azione di prevenzione. Non sarà inutile peraltro ri¬ cordare che la riforma sanitaria nel prevedere 11 passaggio alle Usi dei servizi di medicina scolastica non ha abrogato la legislazione che ne disciplina le competenze, che tra l'altro prevedono: «...il controllo dello stato di salute di ogni scolaro»; cartelle sanitarie che •con annotazioni annesse, segnano il passaggio di classe e di scuole degli alunni e devono essere conservate dopo la cessazione della frequenza»; l'obbligo per il medico scolastico di conservare «in apposito armadio a chiave» 1 documenti soggetti a segreto professionale e d'ufficio e particolarmente: 1) le cartelle sanitarie scolastiche individuali; 2) 1 rapporti domiciliari; 3) i risultati degli accertamenti diagnostici; 4) gli atti d'Ufficio, Ivi comprese la corrispondenza intercorsa con i familiari e con i sanitari curanti e le note scambiate con il capo dell'istituto o direttore della scuola e con gli insegnanti. Come si vede se il problema fosse solo quello delle visite sanitarie, non vi sarebbe bisogno di nessun nuovo progetto. Il nostro obiettivo è molto più ampio: quello di impegnare la scuola a maturare tra le giovani generazioni un corretto concetto di educazione alla salute. sen. Franca Falcucci ' Roma Il progetto che, secondo la senatrice Falcucci, «non è mai esistito», era stato illustrato già nel luglio scorso de una circolare del servizio antidroga del ministero. Ai primi di settembre, durante un colloquio con un redattore de La Stampa, la preside Pellicciari, responsabile del servizio, rese noto che il tema 'Controlli antidroga» sarebbe stato all'ordine del giorno nella riunione del 15 settembre. Tre giorni dopo, la segreteria della senatrice Falcucci si premurò di comunicare a La Stampa che, al suo rientro a Roma, la senatrice sarebbe stata ben lieta di spiegare, in un'intervista, la portata e i limiti dell'iniziativa (nòta peraltro, alméno nelle sue linee generali, anche al ministero della Sanità). Come interpretare, allora, il fatto che dopo due settimane di polemiche, la senatrice è uscita dal silenzio solo per dire che quel progetto non sarebbe più stato discusso? g. z.

Persone citate: Falcucci, Franca Falcucci, Pellicciari

Luoghi citati: Roma