L'evoluzione dell'uomo è dovuta allo stress?

L'evoluzione dell'uomo è dovuta allo stress? La tesi è stata avanzata da un biologo sovietico L'evoluzione dell'uomo è dovuta allo stress? DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Il male del ventesimo secolo, lo stress, è da rivalutare perché è stato di immenso beneficio all'umanità. Senza di esso, probabilmente, l'uomo sarebbe ancora uno scimmione peloso, e, proprio per quel motivo, ignaro delle tensioni della vita quotidiana' che ora lo disturbano. E' quanto afferma un biologo sovietico, Dmitri Beljaev, in un'intervista al quotidiano giovanile Moskovskij Komsomolets: egli sostiene che lo stress non è soltanto un flagello per l'uomo, ma anche una potente molla nel quadro dell'evoluzione naturale. Questa nuova e curiosa teoria, che a quanto pare gode dell'appoggio di altri scienzia¬ ti sovietici, si basa sulla convinzione che «in pìccole dosi lo stress è indispensabile, sebbene in eccesso sia nocivo e anche micidiale». E questo, naturalmente, non vale soltanto per il passato: la teoria può benissimo essere applicata all'evoluzione futura dell'uomo. «Lo stress — ha affermato al giornale dei giovani comunisti moscoviti un collaboratore del biologo Beljaev — potrebbe ancora provocare sorprendenti trasformazioni nel corso dell'evoluzione umana». E ha addirittura parlato della possibilità di vedere, fra qualche secolo o millenio, « una razza di superuomini». Gli studi più recenti — è questo il succo della spiegazione offerta dal giornale — avrebbero dimostrato che il processo evolutivo dell'uomo non può essere semplicemente spiegato dal tre elementi di base del darwinismo classico, e cioè ereditarietà, selezione e mutazione. «Se si trattasse soltanto di questi tre elementi — afferma l'accademico Beljaev — il nostro pianeta sarebbe oggi abitato unicamente da batteri unicellulari». In realtà, spiega, nell'uomo come in tutti gli altri animali esistono «geni passivi» o «dormienti» che assorbono e accumulano una «carica imitativa» ed esplodono improvvisamente provocando un «salto di qualità». La sua teoria è che sia proprio lo stress, cioè «una reazione organica agli effetti dell'ambiente esterno* a provocare quell'esplosione. Se l'uomo di Neanderthal si è via via modificato fino ad assumere le fisionomie che vediamo negli specchi di casa nostra, afferma lo scienziato sovietico, è stato per una continua serie di «esplosioni». Egli ritiene addirittura di avere individuato lo stress che provocò la prima radicale trasformazione: fu l'arrivo dell'era glaciale, che 'Sconvolse il sistema ormonale e genetico» di quel nostro antenato e, attraverso una serie di conseguenti mutazioni darwiniane, creò nella scimmia umana «nuove caratteristiche fisiche, emotive e intellettuali». f.eal.

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