I cassieri minacciano lo sciopero Ridotti i controlli antisequestro

I cassieri minacciano lo sciopero Ridotti i controlli antisequestro Nuove polemiche per il provvedimento di un magistrato bolognese I cassieri minacciano lo sciopero Ridotti i controlli antisequestro ROMA — Ancora una volta un magistrato ha messo in seria crisi il sistema bancario. Il provvedimento di schedatura delle banconote da 50 e 100 mila è partito questa volta dalla procura della Repubblica di Bologna: lo ha emesso il 7 settembre scorso il sostituto Alberto Passarelli che sta indagando sul sequestro dell'industriale emiliano Vittorio Alpi. L'ordinanza, la cui validità era stata estesa a tutto il territorio nazionale, è stata ridimensionata ieri mattina per evitare che da parte delle organizzazioni sindacali dei bancari si facesse ricorso a forme di protesta, compreso lo sciopero dei cassieri. I controlli dovranno essere effet- tuati solo per depositi superiori ai 5 milioni. Non è la prima volta che un giudice ordina queste forme di controllo sui versamenti effettuati con banconote di grosso taglio, e non è la prima volta che l'intero sistema degli sportelli bancari viene messo in subbuglio. A giudicare dai risultati, però, bisogna dare atto ai magistrati di aver più volte fatto centro: l'estate scorsa fini in galera con l'accusa di concorso in sequestro di persona un noto boss calabrese, ieri sono state rintracciate due banconote provenienti dal riscatto pagato per Vittorio Alpi. Un biglietto da 50 mila è stato speso in un negozio di Forlì ed «isolato» quando è stato portato in banca; un altro è stato rintracciato in un supermercato Insieme con linea dura, ormai adottata da quasi tutte le procure nei confronti dei familiari, i giudici hanno scoperto, dunque, un nuovo metodo, ritenuto efficace, per sgominare le bande di sequestratori. •Il riciclaggio del denaro — dice Maria Cordova, sostituto procuratore a Roma — è un'operazione difficile per l'organizzazione criminale. E bisognerebbe renderla ancora più difficile. Anch'io la scorsa estate ho emesso un provvedimento di controllo nelle banche. 'Mi rendo conto — aggiunge — che sono provvedimenti impopolari ma credo che un e r — o ù i n o i a, e ò r l a e magistrato non deve porsi problemi di impopolarità». 'Non è questo il punto — ribattono alla Fabi (sindacato autonomo dei bancari) —; è che in pratica diventa impossibile una corretta applicazione dell'ordinanza del magistrato». Gli impiegati, sostiene la Fabi, dovrebbero controllare l'identità personale di coloro che fanno i versamenti e registrare i numeri di serie delle banconote. Le aziende, però, non predispongono •interventi organizzativi che consentano, nel rispetto degli impegni derivanti dal contratto di lavoro, l'osservanza di tale obbligo». In sostanza — dicono — se non si provvede ad aumentare l'organico in tali circostanze si mprovoca la progressiva paralisi del servizio presso gli sportelli di tutto il Paese». Un'operazione di apertura di conto corrente, per esempio, che in situazione normale richiede pochi minuti di tempo, si conclude, in presenza del provvedimento, in non meno di tre quarti d'ora. •E' possibile — sostengono ancora i bancari — che non vi siano altri mezzi per perseguire quei criminali? Un cassiere costretto a registrare ogni giorno centinaia di numeri di serie con quanta tranquillità può poi mettersi a maneggiare denaro di cui è personalmente responsabile nei confronti della banca? Di qui la protesta e la minaccia di sciopero che ha rischiato di bloccare interamente l'attività bancaria, r. con. Elaborazione del dati a cura dell'Istituto Bancario San Paolo di Torino

Persone citate: Alberto Passarelli, Fabi, Maria Cordova, Vittorio Alpi

Luoghi citati: Bologna, Forlì, Roma, Torino