Compagnie malate fenomeno mondiale

Compagnie malate fenomeno mondiale Compagnie malate fenomeno mondiale TORINO — Dopo una serie di anni via via più difficili il 1981 si preannuncia per moltissime compagnie aeree addirittura disastroso. La lata (International Air Transport Associ a tion) prevede che quest'anno le società perderanno complessivamente 1,7 miliardi di dollari, circa 3000 miliardi di lire. (Nel '79 avevano avuto un utile di 1,9 miliardi di dollari, ma già nell'80 i conti erano andati in rosso per circa 1 miliardo di dollari). Tra le grandi compagnie la più colpita è la Pan American: dopo aver rinunciato ad acquistare 8 nuovi Boeing (pagando una forte penale) e dopo aver venduto il suo grattacielo di New York è stata costretta a vendere al gruppo inglese Grand Metropolitan anche la sua catena di alberghi Inter Continental per ricavarne mezzo miliardo di dollari. Il colosso americano nella prima metà dell'anno ha già perduto 217 milioni di dollari, il 35% in più di quanto aveva perduto nello stesso periodo dell'anno precedente. Tutte le grandi compagnie americane hanno, o si attendono di avere a breve scadenza, serie difficoltà. Negli Usa, olire ai motivi di crisi di ordine generale (rincaro del carburante, aumento dei costi del personale e dei servizi aeroportuali, calo dei passeggeri) agiscono altre due cause di difficoltà: la «deregulation» voluta dall'ex presidente Carter, che ha liberalizzato le tariffe interne scatenando tra le compagnie una forsennata gara al ribasso dei biglietti; e le conseguenze dell'agitazione dei controllori di volo scoppiata alla fine di agosto; dopo la decisione di Reagan di licenziare 1500 scioperanti, l'organico dei controllori è divenuto insufficiente sicché la Federai Aviation Administration ha comunicato che per i prossimi otto mesi i voli subiranno un taglio del 25%. Ma fuori dall'America le cose non vanno molto meglio. La British Airways nei 18 mesi terminati a marzo aveva perduto 200 milioni di sterline, circa 500 miliardi di lire; sempre in Gran Bretagna Freddie Laker (l'inventore del «treno del cielo» e delle tariffe stracciate) è .stato costretto a chiedere alle banche una dilazione per la restituzione di alcuni grossi prestiti. (Tuttavia il dinamicissimo Freddie afferma che le sue difficoltà sono temporanee e che, anzi, conta di ripetere l'exploit dello scorso esercizio, chiuso con un utile di 3,2 milioni di sterline). La tedesca Lufthansa, che aveva avuto un utile di 24,8 milioni di marchi nel '79, l'anno scorso è andata in rosso per quasi 115 milioni di marchi (solo grazie ad entrate collaterali è riuscita ad avere un piccolo utile, 5,5 milioni di marchi ) e con il prossimo bilancio non spera di migliorare le cose; la belga Sabena è in passivo, l'olandese Klm non prevede utili, la solida Swissair negli ultimi anni ha visto ridursi costantemente i profitti. Nulla si sa ancora dell'andamento dei conti dell'Ali talia che l'anno scorso ha avuto una perdita di 8 miliardi; ma, considerando che alle difficoltà generali si aggiungono gli effetti negativi delle agitazioni sindacali, non bisogna attendersi miracoli dalla nostra compagnia di bandiera. • v. rav.

Persone citate: Freddie Laker, Reagan, Sabena

Luoghi citati: America, Gran Bretagna, New York, Torino, Usa