Haig conferma: niente Cruise se i russi ritirane gli SS 20 di Ennio Caretto

Haig conferma: niente Cruise se i russi ritirane gli SS 20 H 23 primo incontro con Gromyko all'assemblea Orni, aperta ieri Haig conferma: niente Cruise se i russi ritirane gli SS 20 Gli euromissili saranno il principale tema di discussione tra il segretario di Stato e Colombo • La Pravda: sì alle trattative, ma anche su aerei e sottomarini Usa in Europa DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Il segretario di Stato americano Haig ha confermato che se nel corso delle trattative i sovietici accettassero di smantellare i loro SS-20 gli Stati Uniti non installerebbero più i missili Pershing e Cruise in Europa. Haig ha fatto questa dichiarazione durante il volo di ritorno a Washington da Bonn, alla vigilia dell'apertura dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, dove il 23 e il 28 prossimi si incontrerà con il ministro degli Esteri sovietico Gromyko. «/I nostro obiettivo — ha detto il segretario di Stato riferendosi al suo imminente vertice — è raggiungere al più presto possibile un accordo, equo e verificabile, sulla riduzione delle armi a medio raggio.. Come noto, Haig e Gromyko, che saranno al loro primo incontro, devono stabilire i tempi e i termini dei negoziati sugli euromissili: si parla di un avvio a Ginevra tra novembre e dicembre. Sulla nota di speranza introdotta dal segretario di Sta¬ to nelle future trattative gravano tuttavia alcuni dubbi. Proprio ieri, a Mosca, la Pravda. ribadendo la disponibilità sovietica a negoziare, ha chiesto che vengano accomunate alle cosiddette armi di teatro anche gli aerei e i sottomarini americani in Europa, cosa a cui Washington si oppone. Ha inoltre ribadito che l'Urss si opporrebbe a un controllo in loco degli armamenti, e ha de¬ nunciato i programmi militari del governo Reagan come un tentativo di riconquistare la superiorità nucleare, e ledere quindi l'equilibrio delle forze. Il punto forse più inquietante è comunque l'animosità che regna tra le superpotenze: l'Urss ha attaccato gli Stati Uniti per la bomba al neutrone, e gli Stati Uniti hanno attaccato l'Urss per i gas tossici. Gli euromissili saranno il principale tema di discussione tra Haig e il ministro degli Esteri italiano Colombo lunedi o martedì. Colombo trascorrerà dieci giorni negli Stati Uniti e il 25 all'Onu incontrerà anche Gromyko. L'Italia, che è tra i Paesi che dovrebbero ospitare le armi di teatro, è ansiosa di un sollecito avvio e una felice conclusione delle trattative. Il nostro ministro degli Esteri intende discutere anche del Medio Oriente, e in particolare della soluzione delle crisi palestinese e libanese. Haig intende ragguagliarlo sulle forniture degli Awacs o radar volanti americani all'Arabia Saudita, forniture a cui il Congresso è ostile. Haig ha fissato due colloqui con Gromyko per potersi consultare nell'intervallo tra questi sia col presidente Reagan sia con gli alleati, il generale si è recato da Reagan già ieri, in concomitanza con l'apertura dell'Assemblea generale all'Onu, per ragguagliarlo sui suoi incontri con il premier saudita Fahd, coi leaders jugoslavi e col cancelliere tedesco Schmidt. Farà la stessa cosa il 24. Quel giorno riceverà anche i ministri degli Esteri inglese Lord Carrington, tedesco Genscher e francese Cheysson. A Bonn, Haig ha promesso agli alleati di tenerli aggiornati su tutto. Il segretario di Stato sembra essere rimasto colpito dalle dimostrazioni pacifiste in Germania, e pare intenzionato a un dialogo costrutivo con Gromyko. anche se metterà sul tappe to questioni difficili come la Cambogia, l'Afghanistan e la Polonia. L'attesa all'Onu è grande. Il segretario generale Waldheim ha espresso la speran¬ za che il vertice segni il ritorno alla distensione, e porti a un successivo incontro tra Reagan e Breznev. Waldheim si è detto allarmato per mia spirale del riarmo atomico, e ha sollecitato le superpotenze a reciproche concessioni. Il segretario generale, il cui secondo mandato scade quest'anno, ne ha chiesto un terzo, un'iniziativa senza precedenti nella storia dell'Onu. L'Urss e gli Stati Uniti hanno dato parere favorevole, ma la Cina appoggia la candidatura del Terzo Mondo, quella del ministro degli Esteri della Tanzania Salim. La decisione toccherà al Consiglio di sicurezza. Sull'agenda dell'As semblea generale figurano numerosi e importanti prò blemi, primo tra tutti quello della Namibia. Stati Uniti, In ghilterra, Germania. Francia e Canada sperano ancora di riuscire a mediare con il Sud Africa. Ennio Caretto