Siamo alle solite, le scuole riaprono senza i professori

Siamo alle solite, le scuole riaprono senza i professori Domani tornano sui banchi 329.861 ragazzi in tutta la provincia Siamo alle solite, le scuole riaprono senza i professori Colpa del meccanismo delle nomine: chi vince una sede scalza un collega innescando una reazione a catena - E' un giusto diritto, ma perché non pensare anche agli studenti? L'anno scolastico si apre domani con i problemi di sempre: docenti che arrivano in ritardo, maestri e professori che cambiano, classi sovraffollate anche se la popolazione diminuisce. Oli iscritti per 181-82 sono 329.861 fra città e provincia (2720, pari al 16 per cento, sono bocciati agli esami di riparazione delle superiori), 6100 in meno rispetto al precedente. L'inizio per tutti è soltanto sulla carta. Le classi, come di consueto, prenderanno contatto con maestri e professori, ma non contemporaneamente. E' fatto per consentire una migliore partenza, ma anche un accorgimento perché non tutti gli insegnanti saranno al loro posto. I più fortunati sono i 156 mila 933 alunni delle elementari perché quasi tutti i loro maestri (9000 di ruolo e 1500 non di ruolo) sono già in cattedra. Mancano invece all'appello i professori. Si calcola che per i 102.928 delle medie inferiori, manchino ancora il 15 per cento dei docenti (8 mila di ruolo e 2500 fuori ruolo). Il provveditorato farà le chiamate dal 17 al 25 settembre. Per i 70 mila delle superiori manca il 20 per cento dei prò fessori (3 mila di ruolo e mille non di ruolo). Le chiamate verranno fatte dal 23 settembre al 3 ottobre. Un ritardo cronico, che verrà complicato e prolungato dai ritardi degli altri provve ditorati, ancor più pesanti di quelli registrati a Torino dal rifiuto ad andare in scuole con sedi disagiate. La giustificazione è quella solita: gli esami di riparazione impediscono di essere tempestivi. Ma questi interessano soltanto le medie superiori. Perché allora i docenti mancano anche nelle inferiori? La colpa viene scaricata sul meccanismo diabolico delle nomi ne, che comporta una serie di operazioni a catena destinata a garantire i diritti dei docen ti. E' giusto difendere i professori, ma perché in tanti anni non si è trovato un correttivo per rispettare anche il diritto degli studenti ad avere un servizio completo fin dal primo giorno di scuola? Quest'anno, poi, c'è una complicazione in più: hanno dovuto scegliere la sede definitiva i 5 mila docenti che sono passati di ruolo nell'80-81 in base alla legge 463 che si stentava i precari. La conse guenza è che molti studenti ritornando a scuola Aon troveranno più i propri fhse gnanti. Un gigantesco e terribile valzer che scontanta gli stessi professori. Essi hanno dovuto scegliere la cattedra in base al punteggio personale. Cosi per ognuno che ha preferito una cattedra diversa da quella di un anno fa. altri sono stati scalzati ed hanno dovuto a loro volta scegliere la cattedra rimuovendo altri colleghi, come un castello di carte che crolla quando si muove la prima. In questo quadro poco con solante resta il problema delle classi numerose. La popolazione diminuisce per la fascia dell'obbligo, ma resta pressoché stabile nelle superiori con un travaso fra città e provin eia. A Torino si calcolano 500 iscritti in meno rispetto a un anno fa, passati negli istituti della cintura. Ed è qui che si stanno formando classi di 34-35 alunni. Troppi perché possano essere seguiti con cura, perché i più deboli possa r.o avere assistenza adeguata Infine un dato sui corsi di alfabetizzazione per adulti durano un anno al termine del quale si consegue la licenza elementare. Una formula siglata fra sindacato e Regione, riconosciuta dal ministero all'Istruzione. Un'iniziativa importante, sperimentata in misura ridotta da un triennio e riservata ai lavoratori delle aziende in crisi. Ora i corsi autorizzati sono diventati 31 in Piemonte, di cui 20 a Torino. Ma le richieste degli interessati sono soltanto un centinaio. Cosi poche che il provveditorato ha deciso di prolungare il tempo utile per le iscrizioni. Maria Vaiabrega

Luoghi citati: Piemonte, Torino