Spadolini: la crisi economica non consente più gli egoismi di Giuseppe Fedi

Spadolini: la crisi economica non consente più gli egoismi Visita-lampo del presidente del Consiglio a Firenze Spadolini: la crisi economica non consente più gli egoismi Replica indiretta alle accuse di Chiaromonte: «Ogni proposta contro l'inflazione sarà ben accetta se si iscriverà nel rigore che ispira la linea del governo» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE FIRENZE — Il sindaco Gabbuggiani lo aveva invitato a Firenze al momento del suo insediamento a palazzo Chigi, non appena i suoi impegni lo avessero consentito. E ieri Giovanni Spadolini, primo presidente del Consiglio fiorentino dopo Bettino Ricasoli, ha visitato in forma ufficiale la sua citta. Quattro ore — tanto è durata la visita, il cui programma è stato in parte sconvolto dall'improvvisa morte di Eugenio Montale — durante le quali ha incontrato l'arcivescovo Benelli e i rappresentanti del Comune, della Provincia e della Regione che gli hanno illustrato i problemi più urgenti di Firenze e della Toscana. Scettici, i fiorentini lo hanno accolto con un calore inusitato. E Spadolini, molto fiorentino nella chiarezza di idee e nel rigore dei propositi, non li ha delusi. Ha promesso, nel lungo discorso pronunciato nel salone dei Dugento, una attenzione particolare ai problemi «della patria dei miei affetti più cari, delle mie memorie, di un mondo di valori e di sentimenti, la stessa Fireme che simboleggia una certa idea della civiltà, della cultura universale e razionale insieme*. Certo, ha aggiunto, •.questa mia prima visita ufficiale coincide con uno dei momenti più travagliati della nostra vita nazionale. L'emergenza economica continua intorno a noi, resa più inquietante dall'emergenza del terrorismo, sullo sfondo di una situazione internazionale che acuisce i motivi di preoccupazione*. Il quadro delle «sfide» che attendono l'economia è allarmante. Dall'autunno di que sfanno a tutto il 1982 si pre vede una pericolosa caduta della domanda di beni di inve stimento. Il tasso d'occupa zione potrebbe accrescersi di mezzo punto percentuale. Il ricorso alla cassa integrazione guadagni, dopo essersi più che raddoppiato nei primi mesi del 1981, potrebbe continuare con la stessa elevata intensità. A questo punto Spadolini ha rivolto un accorato appello alle autonomie locali: «17 governo si attende da tutte le istituzioni del decentramento un contributo decisivo nella lotta all'emergenza economica che sovrasta il Paese. Proprio dalla mia città lasciatemi dire: non è più tempo di egoismi locali, di contrapposizioni di campanile. Non ne esistono più le condizioni*. E replicando indirettamente a Chiaromonte che ha preannunciato una battaglia campale del pei contro il governo sulla scala mobile, ha affermato: «Nessuno potrà accusarci di non aver compiuto ogni possibile sforzo, e con tutta la pazienza necessaria, in vista di realizzare un adeguato accordo anti-inflazionistico. A tutti ho sollecitato pareri e suggerimenti, che non mi sono stati negati: ne abbiamo tenuto conto in passato, ne terremo conto in futuro. Mai ci siamo sognati di proporre testi definitivi, da accettare o da respingere in blocco. Tutto è perfettibile. Ogni proposta di miglioramento sarà ben accetta, da qualunque parte essa provenga, se si iscriverà alla stessa linea di rigore e coerenza che ispira le scelte di politica economica del governo*. Gabbuggiani, che ha fatto omaggio a Spadolini di un fiorino d'oro a testimonianza della citta, ha ricordato Eugenio Montale, cosi come ha fatto il presidente del Consiglio. Quindi, dopo un accenno a Firenze, che non è più solo città dell'arte, ma tende a divenire sempre più centro di produzione della cultura e di un forte sviluppo economico, si è soffermato sui problemi specifici della città: piano decennale della casa, completamento della Firenze-Livorno, della Direttissima, il rapido adeguamento dello scalo aereo di Peretola, la realizzazione del progetto pilota per il controllo delle acque e il disinquinamento dell'Arno. Un'ora prima della partenza per Milano dall'aeroporto di Peretola, Spadolini si è recato a palazzo Panciatichi, dove ha visto i presidenti del consiglio regionale, Loretta Montemaggi, e della giunta, Mario Leone. «Anche la Toscana — ha detto quest'ul- — sente il peso della crisi economica. Gli iscritti alle liste di disoccupazione sono oltre 103 mila e il ricorso alla cassa integrazione è più che raddoppiato rispetto allo scorso anno*. Breve la replica del presidente del Consiglio che ha concluso con un annuncio «Ho proposto al cancelliere Schmidt di scegliere Firenze come sede del prossimo incontro bilaterale italo-tedesco*. Giuseppe Fedi Firenze. Spadolini in visita ufficiale parla nel salone dei Dugento, a Palazzo Vecchio