Anche due carcerieri dell'Ovazza sono sepolti nel bosco maledetto? di Angelo Conti

Anche due carcerieri dell'Ovazza sono sepolti nel bosco maledetto? Forse individuato a Giaglione il «cimitero» dell'Anonima sequestri Anche due carcerieri dell'Ovazza sono sepolti nel bosco maledetto? Luigi Chiarello ed Ernesto Brandestini, eliminati dai loro stessi complici nell'inverno del '76, sarebbero sotterrati accanto al cadavere di Adriano Ruscalla, l'imprenditore rapito Il bosco della frazione San Rocco a Giaglione potrebbe nascondere il «cimitero» dell'Anonima sequestri. Oltre al cadavere di Adriano Ruscalla, l'imprenditore sequestrato nell'ottobre del '76 e mai tornato a casa, sarebbero sepolti 11 anche Luigi Chiarello ed Ernesto Brandestini, due «carcerieri» di Carla Ovazza, eliminati dalla gang probabilmente nell'inverno del '76. A questa convinzione sembrano essere giunti i carabinieri che continuano a setacciare con attenzione il territorio compreso fra Giaglione, Chiomonte e Gravere: è una zona particolarmente impervia con boschi e vigne intervellati da rogge e strapiombi verso la Dora che scorre incassata in una sorta di «canyon» profondo anche un centinaio di metri. I carabinieri del Nucleo operativo stanno in queste ore compiendo approfonditi esami dei rilievi effettuati l'altro ieri dall'elicottero: dalla prossima settimana dovrebbero iniziare gli scavi nei punti ritenuti più interessanti. Luigi Chiarello ed Ernesto Brandestini, entrambi condannati a pene detentive che probabilmente non potranno scontare mai, erano due «pesci piccoli» dell'organizzazione e venivano impiegati nel ruolo di carcerieri e telefonisti. Nel corso del sequestro Ovazza avrebbero però commesso alcune ingenuità, considerate gravi dal Facchineri, dal Racca e forse dallo stesso Olocco: da loro sarebbe partito l'ordine di ucciderli, sentenza che sarebbe stata eseguita da qualche altro componente del «ramo settentrionale» della gang. Il Chiarello ed il Brandestini avrebbero destato preoccupazione per la loro loquacità: -Se li prendono parlano di sicuro-, pensava il resto della banda. A ciò si aggiunse anche la richiesta avanzata dai due durante la spartizione dei riscatti: avrebbero preteso cento milioni, una cifra ritenuta eccessiva. Secondo la testimonianza di un complice che avrebbe «cantato», sarebbero stati massacrati a colpi d'accetta, il loro corpo tagliato a pezzi e sepolto in un prato. Forse proprio a Giaglione. Intanto i carabinieri stanno vagliando tutte le amicizie di Giovanni Olocco. Si vuole soprattutto stabilire con chi abbia mantenuto rapporti dopo il trasferimento a Giaglione. E' certo comunque che abbia continuato a mantenere stretti contatti con la famiglia Racca anche dopo l'arre sto di Giovanni e Lorenzo mentre si cerca di stabilire anche l'esatta identità di un altro amico dell'Olocco, un certo «Piero» di Sommariva Bosco che negli ultimi anni avrebbe iniziato un'intensa attività commerciale con l'Australia. Fa parte anche lui dell'Anonima sequestri? Angelo Conti

Luoghi citati: Australia, Chiomonte, Giaglione, Gravere