Anche il «nulla» ha un peso il neutrino non è senza massa di Piero Bianucci

Anche il «nulla» ha un peso il neutrino non è senza massa Importante scoperta di un gruppo di scienziati sovietici Anche il «nulla» ha un peso il neutrino non è senza massa Se il risultato ottenuto dai fisici di Mosca sarà confermato, l'espansione dell'universo è destinata a finire - Una particella strana che attraversa indenne l'intera Terra MOSCA — Un gruppo di scienziati sovietici capeggiati da Valentin Lyubimov ha portato «prove convincenti» a favore dell'ipotesi che il neutrino ha una massa. Lo annuncia l'agenzia Tass, che a questo proposito riporta un commento di Bruno Pontecorvo, il fisico nucleare italiano trasferitosi clamorosamente in Urss nel 1950. Pontecorvo fu il primo, trent'anni fa, ad avanzare l'ipotesi che quella particella elementare potesse avere una massa minima, ma comunque superiore a zero. Il neutrino fu «inventato» per esigenze teoriche da Wolfgang Pauli alla fine degli Anni 20, fu battezzato da Fermi e scoperto sperimentalmente nel 1956 da Reines. Nella grande famiglia delle particelle atomiche è tra le più strane. Somiglia incredibilmente al nulla, perché non ha carica elettrica, non interagisce con le altre particelle se non molto raramente e, fino all'esperimento dei sovietici (ma anche negli Stati Uniti si è fatto qualcosa di analogo), si riteneva non avesse massa. Eppure è una particella estremamente importante nell'economia dell'universo. Il nostro corpo è attraversato in ogni istante da decine di miliardi di neutrini. Naturalmente non ce ne possiamo accorgere, perché per essi siamo perfettamente trasparenti. Non solo: i neutrini possono trapassare tutta la Terra rimanendo indenni. Ci vorrebbe un muro di cemento spesso tremila anni-luce per essere sicuri che finalmente un neutrino interagisca con un'altra particella, per esempio un protone o un neutrone. Ora l'annuncio che viene da Mosca, ulteriore conferma di indicazioni già fornite da un precedente esperimento suggerito da Pontecorvo e realizzato dall'Accademia delle Scienze sovietica e da un esperimento fatto negli Stati Uniti, modifica profondamente il panorama del microcosmo e anche quello dell'universo a grande scala. Se il neutrino ha veramente una massa, la conseguenza più suggestiva riguarda il futuro dell'intero cosmo. Si sa che le galassie partecipano ad una generale espansione dell'universo iniziata 15 miliardi di anni fa con il «big bang-, il grande scoppio originario. Si riteneva, fino a ieri, che la massa di tutto il cosmo non fosse sufficiente a frenare la fuga delle galassie. L'universo, quindi, sembrava doversi espandere all'infinito: appariva, per usare il termine dei cosmologi, «aperto». Al contra¬ rio, se il neutrino ha una massa, poiché queste particelle sono numerosissime e invadono come un sottilissimo gas tutto 10 spazio, si può concludere che prima o poi (forse tra 70 miliardi di anni) la forza di gravità prenderà il sopravvento, le galassie invertiranno la marcia e l'universo tornerà a rimpicciolirsi. Ci troveremmo cioè in un universo •chiuso». Quanto «pesa» un neutrino? Se ne discute ancora, ma pare che la sua massa sia milioni di volte inferiore a quella dell'elettrone, la più leggera particella conosciuta (ne occorrono 1800 per fare un protone). Dunque se un neutrino non è 11 nulla, poco ci manca, anche dopo la scoperta annunciata a Mosca. Ma è un nulla che può cambiare il destino dell'universo (e restituire sonni tranquilli a molti fisici e cosmologi). Piero Bianucci

Persone citate: Bruno Pontecorvo, Valentin Lyubimov, Wolfgang Pauli

Luoghi citati: Mosca, Pontecorvo, Stati Uniti, Urss