Subito ostacoli per Spadolini Regioni: i tagli sono troppi di Eugenio Palmieri

Subito ostacoli per Spadolini Regioni: i tagli sono troppi Dopo le aperture di sindacati, imprenditori e forze politiche Subito ostacoli per Spadolini Regioni: i tagli sono troppi In un incontro con il ministro La Malfa i rappresentanti regionali hanno criticato l'impostazione del Bilancio 1982 - Non è ancora chiaro se verrà rinnovata la convenzione per i medici ambulatoriali - Contrasti nei sindacati sul costo del lavoro ROMA — Per Spadolini il sentiero si va facendo più stretto nel momento in cui dalle indicazioni generali si passa alle misure vere e proprie, a quantificare e distribuire i sacrifici. La consegna del documento sulla strategia economica a sindacati e imprenditori ha avuto un primo favorevole impatto non solo tra i destinatari, ma tra le forze politiche che compongono la maggioranza a cominciare dalla de per finire ai liberali e ai socialdemocratici. Ma non mancano segnali di allarme che stanno ad indicare come il percorso per giungere a un vero e proprio patto antinfIasione sia ancora lungo e colmo di incognite. Ieri in un incontro tra il ministro La Malfa e i presidenti e gli assessori delle Regioni sono state avanzate non poche riserve sull'impostazione del bilancio '82, almeno cosi come è stato prospettato a grandi linee. Alcune dichiarazioni rilasciate al termine del breve colloquio sono indicative: «Ci sono segni di vincoli e condizionamenti che appesantiscono sino al soffocamento la politica di bilancio delle Regioni», ha detto l'as sessore al Bilancio della Toscana, Pollini. Estremamente critico l'assessore delle Marche, Ciaf fi: -Tutto il sistema della finanza regionale è stato scassato-, mentre il presidente della Lombardia Guzzetti è stato lapidario: «in questa situazione non saremo in grado di fare i bilanci», in quanto lo schema messo a punto a suo tempo dal bilancio prevederebbe una riduzione delle entrate di 1000 miliardi. L'assessore piemontese Simonelli ha addirittura preconizzato uno scontro Andreatta-Aniasi sulle risorse da destinare alle Regioni per il prossimo anno. Alcuni rappresentanti regionali avrebbero però ammesso che esistono delle «aperture» da parte del ministro la Malfa che dovrebbero essere meglio precisate nell'appuntamento di oggi a Palazzo Chigi. Spadolini esporrà agli esponenti degli enti locali le linee della legge di bilancio e della legge finanziaria. Appare fin d'ora evidente che i «tagli» troveranno fortissime resistenze nelle Regioni. Problemi affiorano anche per il ministro della Sanità Altissimo: non è ancora chiaro come e se verrà rinnovata la convenzione dei medici ambulatoriali (se ne parla da mesi), mentre le stesse Regioni potrebbero mettere in forse importanti servizi in un settore già carente soprattutto nelle grandi città. Ieri c'è stato un incontro, definito interlocutorio, tra Altissimo e gli assessori della Sanità. In un documento delle stesse Regioni si afferma che lo stanziamento del governo per questo settore sarà nell'82 di 21 mila 400 miliardi (parte corrente), un ammontare giudicato assolutamente inadeguato e chiedono che la cifra salga a circa 25 mila miliardi. Sarà un compito estremamente difficoltoso mettere d'accordo le opposte esigenze. Cosi come le esigenze di sindacati e imprenditori. Lunedi Cgil, Cisl e Uil avranno un primo confronto con il pei cui seguiranno quelli con le altre forze politiche. In calendario per martedì l'avvio della trattativa con gli imprenditori sul costo del lavoro; mercoledì ci sarà il direttivo nel quale si farà il punto, e poi nei giorni successivi gli incontri con i singoli ministri sulle questioni più delicate. Nel sindacato e tra gli imprenditori aleggia molta cau¬ tela anche se non si nasconde il fatto positivo di essere tutti d'accordo sul tetto dell'inflazione al 16%. Ma la buona disposizione finisce qui. Nelle tre confederazioni si annette grande importanza all'atteg giamento che assumeranno i comunisti e le altre forze politiche. Non ci si nasconde la realtà di un programma economico impegnativo che proprio per questo richiede una cospicua forza in Parlamento: -L'esperienza insegna che provvedimenti concordati con il governo spesso finiscono poi impantanati tra Camera e Senato», sostiene il segretario confederale della Uil, Sambucini. Perplessità nel sindacato anche per la questione tariffe. Spadolini è stato vago anche se qualche passo avanti è stato fatto. Non si parla più — fanno rilevare i sindacati — di un aumento della luce di un 16% subito e del 10% a maggio come chiedeva il ministro dell'Industria Marcora. Ma ci si chiede pure che significato può avere «una media ponderata delle tariffe», come sostiene il governo. Tutto da negoziare il costo del lavoro. Alle posizioni distanti tra sindacati e imprenditori si aggiungono i contrasti all'interno delle Confederazioni: Cisl e Uil favorevoli a una scala mobile programmata e a dare fiato ai rinnovi contrattuali, la Cgil schierata sulla sponda opposta. Eugenio Palmieri

Luoghi citati: Lombardia, Marche, Roma, Toscana