Riapre il museo torna Napoleone

Riapre il museo torna Napoleone Da ottobre a Palazzo Primoli Riapre il museo torna Napoleone Chiuso un anno fa a Roma (mancava personale) ROMA — I cimeli custoditi nel Museo Napoleonico di Palazzo Primoli, a Ponte Umberto, torneranno da ottobre a disposizione del pubblico dopo un anno di chiusura dei locali in cui sono custoditi. L'annuncio è stato dato dall'ispettrice ai Musei capitolini Elisa Tittoli spiegando che in questo tempo sono stati portati a termine i lavori indispensabili al miglioramento degli ambienti e delle misure di sicurezza della preziosa raccolta. La ragione più importante della chiusura del Museo Napoleonico era la mancanza di personale: questa giustificazione è ancora esposta sulla porta dell'atrio neoclassico che fronteggia il «Palazzaccio». 'Per far visitare le 12 stame in cui sono contenuti almeno 300 pezzi che rappresentano la più importante raccolta del mondo di cimeli di tipo affettivo e familiare di o a o e r o a Napoleone — spiega la dottoressa Tittoli — sono necessarie otto persone». «Le carenze di organico — aggiunge l'ispettrice — non ci consentivano di reperirle, ma quando i lavori saranno completati, in ottobre, sarà possibile trovarle. Così la raccolta non resterà uso esclusivo di studenti e specialisti per i quali erano sempre previste visite per appuntamento'. Ai non specialisti il museo si è comunque aperto, seppur parzialmente e solo per un paio d'ore, l'altro giorno durante la conferenza stampa di presentazione del «Napoléon» di Gance e con misure di sicurezza inesistenti, almeno apparentemente. C'era anche un buffet (còrso, in omaggio alla patria dell'imperatore dei francesi) allestito tra i delicati ritratti della famiglia Bonaparte; l'imperatrice Giuseppina, l'imperatrice Eugenia, il re di Roma, Paolina, militaresche immagini di Napoleone e scultorei busti suoi e delle donne della famiglia; e ancora sciabole, abiti, bardature da cavallo, miniature, medaglie, monete, autografi, orologi, tabacchiere, incisioni, gioielli, medaglioni di marmo, servizi da tavola e da toilette, porcellane, suppellettili, mobili, vedute, stampe, curiosi giochi dell'oca con le campagne napoleoniche nelle caselle, una bicicletta del principe Napoleone Eugenio. Accanto ai cimeli della gloria, nell'umbertino palazzo che Gegè Primoli, figlio di Carlotta Bonaparte e imparentato con la famiglia di Napoleone, commissionò all'architetto Raffaello Ojetti, sono anche custoditi gli svaghi della prigionia. Oltre i libri che stemperavano l'esilio dell'imperatore, il più curioso è un gioco che un inglese gli inviò a Sant'Elena. Accanto alle immagini napoleoniche non mancano testi storici e soprattutto 'fotografie che hanno conservato tanti aspetti di una Roma che non esiste più — ricorda Mario Praz che nel palazzo Primoli ha la sua casa-museo — che frequentarono questa casa nella ormai favolosa belle epoque ISERNIA — In provincia di Isernia potrebbe esserci del petrolio. Sulle tracce di un possibile giacimento, manifestatesi due mesi fa nel corso di una perforazione sperimentale condotta dalla Saipem per conto della Elf-Aquitaine (la compagnia petrolifera francese concessionaria di una zona di esplorazione denominata «Pescopennataro Uno») saranno fatti ulteriori accertamenti nei prossimi giorni.

Persone citate: Bonaparte, Carlotta Bonaparte, Elisa Tittoli, Gance, Gegè Primoli, Mario Praz, Napoleone Eugenio, Raffaello Ojetti

Luoghi citati: Ponte Umberto, Roma, Sant'elena