Mitterrand dalla Thatcher Primo colloquio a Londra tra 2 «signori di ferro» di Mario Ciriello

Mitterrand dalla Thatcher Primo colloquio a Londra tra 2 «signori di ferro» Mitterrand dalla Thatcher Primo colloquio a Londra tra 2 «signori di ferro» Francia e Inghilterra verso una nuova «entente cordiale» - Previsti però pochi progressi su politica agricola e ripresa economica europea DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — La storia dei vertici anglo-francesi è ricca di delusioni e di amarezze, riverbero delle diffidenze che in forma piit o meno acuta hanno intossicato per secoli i rapporti tra le due potenze. Questo incontro Mitterrand-Thatcher si è invece aperto in una lieta atmosfera di simpatia e di ottimismo, Londra e Parigi sembrano tendersi la mano in un gesto non ispirato soltanto da garbatezza diplomatica. In passato, i convegni fra i due vicini furono sovente descritti come i 'tète-à-tète di due arroganze»: oggi non si odono che parole di speranza. E si riesuma il termine «entente cordiale». Prima di partire da Parigi, Mitterrand aveva concesso una lunga intervista al Times. Il giornalista aveva ricordato le continue dispute fra i due Stati, gli aveva chiesto se sarebbe stato possibile spezzare questo circolo vizioso. Il presidente aveva risposto: «Non posso dire che le controversie cesseranno. Ci parleremo con fermezza. Esìstono reali divergenze nei nostri atteggiamenti politici: ma esistevano pure nel 1904. Io farò il possibile per incoraggiare tutto ciò che abbiamo in comune». Fu nel 1904 che Londra e Parigi misero le basi di quella special relationship, chiamata ap¬ punto intesa cordiale. C'è il pericolo, però, e qualche voce lo indica, che gli inglesi si facciano troppe illusioni. E' vero, come si pensa a Downing Street, che la Francia di Mitterrand vuole ridurre il peso, nel quadro occidentale, dell'amicizia Parigi-Bonn? E' vero che il 'pragmatismo mitterrandiano» non trasformerà in battaglia ogni disputa all'interno del Mercato Comune? Tutto è possibile, ma Margaret Thatcher potrebbe avere delle sorprese. Nessuno dubita che il premier inglese e il presidente francese vedranno nella medesima prospettiva la situazione in Polonia, i rapporti Est-Ovest, i negoziati sul disarmo. Con ogni probabilità, anzi, il presidente e il suo ministro degli Esteri, Cheysson, si riveleranno ancora più metallici della 'Signora di ferro» nei confronti dell'Unione Sovietica e degli SS-20. Come dice il Guardian; «Il presidente De Gaulle si rivolta forse nella tomba allo spettacolo di un governo francese che propugna pubblicamente la collocazione in Europa di missili americani».. Più ardui potrebbero rivelarsi invece i colloqui sulla riforma della politica agricola comunitaria, sulla pesca, sugli aiuti al Terzo Mondo, su alcuni problemi africani. L'immenso divario tra le 'ideologie» dei due interlocutori potrebbe insterilire anche l'esame di un programma per la ripresa economica europea. Margaret Thatcher ammira lo statista Mitterrand, ma ne aborrisce le teorie economiche; e Mitterrand ricambia. La presenza nella delegazione francese di Fiterman, il ministro comunista dei Trasporti, conferma che Parigi non ha abbandonato l'idea di un qualche tunnel sotto la Manica. Ma la Francia ha i soldi. Sempre nell'intervista al Times, Mitterrand ha detto: «Se fossi inglese, io lotterei contro la signora Thatcher, cui riconosco però la dote della franchezza. Anch'io so dire pane al pane. Ci sarà pertanto facile rispondere si o no. Niente ipocrisie». Mario Ciriello