Venezia aiuta i cani senza padrone

Venezia aiuta i cani senza padrone Nella città della laguna l'amico dell'uomo ha diviso il Consiglio Venezia aiuta i cani senza padrone Moltissimi i randagi - Il Comune ha deciso anche di appoggiare associazioni private che hanno istituito «rifugi» - Un'ordinanza del sindaco prevede l'obbligo della «paletta» VENEZIA — Un'ordinanza del sindaco di Venezia, Mario Rigo, che stabilisce «limiti e condizioni alla circolazione dei cani» nel centro storico di Venezia, ha riportato d'attualità l'annosa questione della pacifica convivenza nella città lagunare fra l'uomo e quello che tradizionalmente viene considerato il suo «amico». L'abitudine diffusa tra i veneziani di tenere un cane in casa, in «corte» (giardino) o in braccio, è vecchia di tanti secoli e gli stessi quadri di Carpaccio raffigurano pelosi botoletti sulla prua di molte gondole patrizie. Ma qualcuno sostiene che, se Venezia è la città a misura d'uomo, non è a misura di cane e che ai nostri tempi norme igieniche imprescindibili ne consigliano la totale estinzione. I due partiti, dei cinofili e dei cinofobi, hanno spezzato l'unità di numerosi gruppi in Consiglio comunale. La lotta è aperta da tempo e ha avuto momenti di grande tensione, come l'occu¬ pazione della sala consiliare — negli anni scorsi—da parte di cinofili. Il vecchio 'Regolamento di igiene, del Comune — mai entrato in vigore per quel che riguarda questo argomento — proponeva l'istituzione di zone inibite alla circolazione dei cani. Ma come ha osservato in una conferenza stampa, l'altro giorno, l'assessore all'Ecologia Gaetano Zorzetto (pri), si trattava in ultima analisi di una limitazione alla libertà individuale (del padrone, non del cane, naturalmente). D'altra parte questo divieto avrebbe riguardato solo i cani accompagnati dal proprietario e non quelli randagi, dato che questi ultimi non potevano essere catturati dall'accalappiacani, figura che a Venezia praticamente non esiste. E il problema dei randagi, a Venezia, è particolarmente sentito: nella zona dell'aeroporto 'Nicelli» del Lido, si è raccolto un nutrito gruppo di cani abbandonati e dispera¬ tamente affamati che. oltre a creare intralcio all'atterraggio degli aerei, assaltano addirittura le persone. Altri cani non molto felici sono riuniti nell'isola del Lazzaretto vecchio, dove li ha trasferiti un gruppo di cinofili con tante buone intenzioni, ma pochi mezzi. L'istituzione del servizio di accalappiacani, la costruzione di un nuovo canile, l'appoggio concreto alle associazioni private che hanno istituito 'rifugi del cane» sono alcune delle iniziative che il Comune ha in programma e per le quali ha cominciato a stanziare i fondi, con lo scopo di salvaguardare l'esistenza dei cani senza padrone. Ma per quelli che il padrone ce l'hannc a nuova ordinanza del sinaaco prevede un'altra serie di iniziative. In primo luogo viene istituito l'obbligo (già in vigore in altre città, soprattutto straniere) della paletta per la raccolta degli escrementi, finora abbando^ nati sul pubblico suolo; poi viene richiamato l'obbligo della museruola e del guinzaglio. La violazione di queste norme comporterà multe dalle 10 alle 20 mila lire. Le palette, in plastica, verranno distribuite ai quartieri, agli alberghi e ai punti di informazione dell'assessorato al Turismo (per i visitatori cinofili) per essere consegnate, gratuitamente, ai cittadini che pagano le tasse per il possesso del cane. 'L'iniziativa — ha detto l'assessore all'Ecologia — è coraggiosa, e ha molte possibilità di successo». Ma, per ammissione dello stesso Zorzetto, c'è un nemico in agguato: la ridicolizzazione. Se i veneziani non capiranno l'importanza di aver una città pulita e derideranno chi farà l'uso appropriato della paletta, non ci saranno grandi speranze di far funzionare le disposizioni comunali. Gigi Bevilacqua

Persone citate: Carpaccio, Gaetano Zorzetto, Gigi Bevilacqua, Mario Rigo, Zorzetto

Luoghi citati: Venezia