Cercano i segreti del bosco di Franco Minelli
Cercano i segreti del bosco Un curioso, intelligente modo di trascorrere le ore libere Cercano i segreti del bosco Il club è nato a Fanano (Modena) e ne fanno parte pensionati, operai, artigiani e impiegati - In modo particolare si occupano della montagna, dei fiori e degli insetti MODENA — Hanno quasi un'aria furtiva, da cospiratori: solitamente si ritrovano di sera o si danno appuntamento in luoghi impervi tra i monti. Sono gli «Amici della montagna» di Fanano, un club di cultori appassionati di tutto quanto è montanaro e di queste terre alla confluenza del Fellicarolo col Leo, sull'antichissima strada per Pistoia. Il club è eterogeneo socialmente: ne fanno parte pensionati e operai, artigiani e impiegati. La guida del gruppo è appannaggio indiscusso del barbiere del posto. Remo Turchi, poco più di cinquantanni, un quarantennio di attività nella bottega sulla piazza principale, un'infinità di barbe e capelli nel suo passato e nel suo presente. Sarà forse per reazione alla ripetitività del proprio lavoro che Remo Turchi ha decìso, assieme agli altri adepti, di dedicare interamente e disinteressatamente il proprio tempo libero alle attività del sodalizio, che in verità sono tante e tutte meritorie: vanno dalle iniziative a tutela dell'ambiente e della natura a quelle per la valorizzazione e la conservazione del patrimonio monumentale, artistico e culturale, per la rinascita e la divulgazione di un folklore rigoglioso. Quartier generale degli «Amici della montagna» è dunque il negozio del barbiere: un guazzabuglio incredibile di cimeli e oggetti tipici, persino volpi e aquilotti impagliati, diplomi e attestati di benemerenza, cartoline, tante cartoline inviate da ogni parte da amici ed emigrati. Centro operativo parallelo del club, lo studio del signor Almo Pasquali, tappezziere umanista: le pareti sono stipate di libri, carte geografiche, antiche stoffe etiopiche con scene di vita e di caccia. Le stoffe dipinte il signor Pasquali le ha acquistate per alcuni tintinnanti talleri d'ar- gento al mercatino di Gondar, negli anni dell'occupazione italiana dell'Etiopia, assieme a statuette di corredo funerario provenienti da scavi e a strisce di pergamena che riproducono preghiere copte negli eleganti caratteri della lingua amarica. Sono i ricordi della giovinezza, di lunghi viaggi e di terre lontane. Il signor Pasquali è il titolare di un'avviata azienda per la tessitura di tappeti e arazzi, un mestiere che nella sua famiglia si tramanda di padre in figlio da diverse generazioni. Diamo uno sguardo a uno dei telai ancora in uso nel laboratorio: l'anno di fabbricazione è il 1733. Grazie all'esperienza acquistata in anni di paziente lavoro, gli «Amici della montagna» si sono guadagnati i galloni di collaboratori del Cai (Club alpino italiano) per la redazione di una particolareggiata cartografia appenninica e di una carta addirittura dei sentieri. Provvedono inoltre alla segnaletica dei luoghi e dei monumenti di valore storico, come si può riscontrare per i palazzi Lardi e Severi, insigni vestigia di età medievale nel tessuto urbano di Fanano. Fungono, infine, da guardiani delle leggende del posto, badando a preservarle quale eredità preziosa di un passato da non dimenticare. Si tratta di leggende che invariabilmente hanno per protagonisti i diavoli e gli spiriti che, per secoli, si sono aggirati a frotte tra questi monti e lungo queste contrade, lasciando impronte nelle tradizioni orali e nei trasalimenti di gente timorata. Adesso spiriti e diavoli rischiano di soccombere a un terribile demonio nutrito dall'incredulità e dal gretto edonismo di un tempo arido e povero di fantasia. In passato, quando un diavolo o uno spiritello sì prendeva la briga di palesarsi, sul luogo dell'inquietante apparizione si ricorreva immediatamente agli esorcismi del caso. Di prammatica si erigevano nicchie dipingendovi all'interno l'immagine della Vergine. Innumerevoli le nicchie che il tempo ha disseminato e che la gente chiamava (e chiama tuttora) «Maestà» in ossequio a una regalità divina. Franco Minelli
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