In Polonia si torna a parlare di «governo di salute pubblica»

In Polonia si torna a parlare di «governo di salute pubblica» Il congresso di Solidarietà è a una svolta decisiva In Polonia si torna a parlare di «governo di salute pubblica» L'appello ai lavoratori dell'Est giudicato un «tentativo di interferenza» - Proposta per eliminare dallo statuto il riconoscimento del ruolo guida del partito DANZICA — II primo congresso nazionale di •Solidarietà» ha chiarito che dagli avvenimenti dell'estate polacca dell'anno scorso è nato un movimento sociale che si avvia a un'aspra lotta per la soluzione dei problemi del Paese. Nello stesso tempo il sindacato si rivolge a tutti i lavoratori dei Paesi socialisti per dar vita a organizzazioni sindacali autentiche e per avviare su nuove basi contatti stretti con •Solidarietà». Dopo 12 mesi di compromesso •Solidarietà» ha manifestato nel suo primo congresso la volontà di rompere gli indugi e di eliminare ogni equivoco sulle sue intenzioni. Al capo del governo generale Jaruzelski che chiedeva al congresso una risposta sul modo di affrontare l'attuale situazione da parte del sindacato, i delegati hanno detto che il governo attuale ha perso la fiducia della nazione, mentre il partito ha dimostrato con il terzo comitato centrale di avere pericolose nostalgie per un ritorno ai metodi che hanno portato al fallimento nella gestione del Paese. Sema mezzi termini •Solidarietà» ha ribadito di essere la vera forza rappresentativa della società reale, facendo sapere che future trattative potranno avvenire solo se il governo riconoscerà questo fatto. In questo senso va interpretata la risoluzione votata all'unanimità sulla richiesta di un referendum per chiedere alla nazione il parere sul decreto governativo sull'autogestione. D'altronde •Solidarie tà» ha preso posizione sortoli neando che si tratta di un progetto inaccettabile in questo momento perché il governo vuole conservare privilegi «che hanno portato le aziende polacche al fallimento». Il sindacato mette in questo modo in discussione l'attuale gestione del potere nel Paese, tanto che numerosi delegati hanno chiesto «elezioni democratiche a tutti 1 livelli, anche al Sejm (Parlamento polacco) Un altro delegato ha chiesto che sindacato e Chiesa «elaborino un programma di difesa nazionale perché la situazione è tragica». Le voci di un imminente governo di ^salute pubblica» sono sempre più insistenti nei corridoi del congresso e tale soluzione viene presentata come una delle pochissime alternative alla caduta del governo Jaruzelski, definito quando nacque il «governo dell'ultima spiaggia». Trovano conferma le notizie secondo cui a Varsavia sono in corso contatti frequenti tra l'episcopato, il partito contadino *ZsU e il partito democratico «Sd» per analizzare le possibilità di dar vita a un governo che rappresenti tutta la nazione. In questa fase è molto attivo il viceprimo ministro Jerzy Ozdowski che fa parte del nuovo gruppo parlamentare cattolico »Znak»» (il segno), il più legato all'episcopato. Il governo nazionale con una forte influenza della Chiesa cattolica, come si afferma negli ambienti vicini ai Paesi dell'Est, sarebbe una decisione che in caso di estrema necessità potrebbe essere presa in considerazione dai Paesi alleati della Polonia. Questa soluzione permetterebbe di creare un caso tipicamente polacco, limitando l'influenza diretta di •Solidarietà» sulle masse operaie degli altri Paesi dell'Est. Va sottolineato a questo proposito che le maggiori preoccupazioni delle autorità sono state espresse ieri per la risoluzione del congresso di •Solidarietà» ai lavoratori dei Paesi socialisti. Su questo documento il silenzio dei mass media ieri è stato assoluto. Basta considerare il fatto ieri il quotidiano di Danzica Glos Wybrzeza» (la voce del litorale) è stato stampato con un grande spazio in bianco che costituisce una protesta dei tipografi contro la censura che blocca in tutto il Paese la diffusione della risoluzione. Solo in serata la Pap ha anticipato un articolo che compare oggi su Tribuna Ludu, in cui si definisce l'appello •un tentativo di interferenza nella vita socio-politica dei Paesi comunisti». Una certa preoccupazione e alcune divergenze fra i delegati del congresso ha suscitato la proposta di Leszek Sobieszek — uno dei leader degli scioperi nei cantieri navali •Lenin» di Danzica — di eliminare dallo statuto l'aggiunta nella quale si riconosce il ruolo dirigente del poup nella società. La proposta è stata ripresentata mercoledì notte e ha suscitato una battaglia procedurale. Si è stabilito infine che la raccolta di 80 firme consentirà che questa proposta venga discussa e successivamente votata a scrutinio segreto. La prima fase del congresso, che doveva avere un carattere prevalentemente procedurale, suscita invece dibattiti decisivi per la vita futura di 'Solidarietà» e quindi del Paese. Del resto la stessa discussione sugli emendamenti dello statuto è andata oltre investendo i principi stessi su cui si basano le attività del sindacato. In sostanza si sta ponendo la base per la seconda fase del congresso, prevista per il 26 settembre, che si preannuncia di un interesse particolare dal momento che si prevede un vero e proprio dibattito sull'avvenire del Paese. 'Solidarietà» si prepara a questo appuntamento con la consapevolezza di essere l'autentica forza reale della società. Ieri il congresso ha inviato al ministro incaricato dei rapporti con i sindacati, Stanislaiv Ciosek, una risoluzione nella quale protesta contro la decisione delle autorità di rifiutare l'ingresso in Polonia a Jakub Swiecicki, che era stato invitato ai lavori. Come viene precisato nella risoluzione, «Jakub Swiecicki è uno di quegli uomini che abitando all'estero servono bene gli interessi della nostra patria, dando da molti anni il loro sostegno agli ambienti indipendenti nel Paese». Swiecicki — figlio del presidente del «Ktfc» (club dell'intellighenzia cattolica) di Varsavia — vive attualmente in Svezia. Dalla nascita di 'Solidarietà» è il rappresentante del sindacato in questo Paese. Già l'anno scorso, in agosto, a Swiecicki fu rifiutato l'ingresso in Polonia.

Persone citate: Glos, Jaruzelski, Jerzy Ozdowski, Lenin, Leszek Sobieszek, Sema, Trovano

Luoghi citati: Danzica, Polonia, Svezia, Varsavia