Fra i tesori dell'antica Luni emersa dalle tenebre dei secoli

Fra i tesori dell'antica Luni emersa dalle tenebre dei secoli I visitatori in continuo aumento in questa bellissima zona archeologica Fra i tesori dell'antica Luni emersa dalle tenebre dei secoli LUNI — In questo periodo i visitatori dell'antica Luni arrivano di mattina presto o nel tardo pomeriggio: ed è comprensibile perché non vogliono rischiare i colpi di calore sulle bianche pietre della città riemersa dalle tenebre dei secoli, né rinunciare alla giornata di mare sia che si trovino sul litorale della Versilia sia sulle spiagge della Liguria orientale. Ma arrivano a migliaia, protagonisti di un turismo di cui si parla poco, ma che non dà segni di crisi. «Se fossimo in un albergo saremmo sempre al completo — dice Girolamo Trabucco, capo-custode del museo archeologico — anche se i clienti non sono mai gli stessi. Quest'anno si parla di crisi del turismo nazionale, noi non ce ne siamo accorti, direi ansi che i visitatori sono aumentati». Luni antica non vede le folle di Pompei o di Agrigento, una media di 60-70 mila visitatori all'anno, ma da quando nel 1964 è stato aperto il museo e gli scavi ripresi sotto la direzione della Soprintendenza alle Antichità della Liguria hanno riportato alla luce nuovi tesori, l'affluenza verso questa zona archeologica è in continuo aumento. «Gli scavi proseguono e il museo si sta arricchendo di reperti — dice il direttore dott. Bertino —; è logico quindi il crescente interesse degli studiosi e degli appassionati di archeologia. La romana Luni non si è ancora rivelata del tutto e ci riserverà affascinanti sorprese». Luni viene fondata nel 177 a.C. ai confini tra la Liguria e la Toscana come base militare dei Romani per controllare le genti liguri-apuane appena sottomesse. Diviene successivamente importante centro commerciale in seguito allo sfruttamento dei giacimenti marmiferi delle Apuane, ma nel 1200 è praticamente morta, sommersa dagli acquitrini e divorata dalla malaria. Dopo secoli di sonno i resti di Luni diventano preda di saccheggiatori e solo nel 1836, con Carlo Alberto, s'iniziano i primi scavi organizzati anche se sporadici e finalmente nel 1950 la città morta ritorna gradualmente alla luce sotto il controllo della Soprinten denza di Genova. E' il nucleo centrale di una vera comunità romana quello che ora si può ammirare: le due vie che la attraversavano, il foro, il capitolium, il tempio dedicato a Diana, la basilica paleocristiana, le terme, l'anfiteatro. Una superficie già scoperta di 23 ettari, purtroppo altri resti di Luni sono or¬ mai sepolti per sempre sotto le nuove costruzioni. Attualmente si sta scavando vicino al capitolium e alla cattedrale cristiana dove stanno riaffiorando altri particolari della città, ma intanto il museo archeologico si è arricchito dei reperti esposti in una nuova sala: collane, braccialetti e anelli, oggetti in bronzo e vasellame venuti alla luce in questi ultimi anni e ritornati all'antico splendore grazie al lavoro di esperti restauratori. «Questa sala suscita la meraviglia di tutti — dice il capocustode Trabucco —; le signore soprattutto rimangono ammirate di fronte agli oggetti usati per la bellezza femminile». Da dove vengono i visitatori di Luni antica? «Da ogni parte del mondo, oltre che dall'Italia s'intende: in maggioranza dal Nord-Europa, dagli Stati Uniti e anche dall'Australia. E purtroppo devo constatare con un po' di amarezza che gli stranieri conoscono meglio di tanti italiani la storia di Luni. Nei mesi estivi l'affluenza è sempre piit alta, ma quest'anno è ancora aumentata». E' un turismo minore ma può anche essere un nuovo modo di fare del turismo in tempi in cui anche l'aria che si respira ha un prezzo. Sono cresciuti i visitatori di Luni antica e anche gli ospiti italiani e stranieri che in questi mesi girano per la Lunigiana da Pontremoli a Filattiera, a Bagnone, a Fivizzano, a Podenzana, a Fosdinovo, a Equi Terme alla scoperta delle decine di castelli e delle tradizioni di questa antica terra. E' un turismo in crescita, non solo un fatto di svago ma anche di cultura, un sintomo positivo che potrebbe fornire utili indicazioni ai responsabili del settore. Anche perché l'esperienza insegna che la cultura ha sempre aiutato il turismo. Brano Marchiaro

Persone citate: Carlo Alberto, Girolamo Trabucco, Marchiaro, Trabucco