Esasperate le guardie di San Vittore «In carcere stiamo peggio dei reclusi»

Esasperate le guardie di San Vittore «In carcere stiamo peggio dei reclusi» A Genova e Bologna i detenuti lavoratori scioperano per la riforma Esasperate le guardie di San Vittore «In carcere stiamo peggio dei reclusi» MILANO — «Le guardie carcerarie sono un corpo dello Stato ma dallo Stato non vengono considerate come cittadini bensì come robot senza diritti*. A parlare cosi è Alberto Garocchio, deputato della de che assieme a Emilio Molinari (dp), Giovanni Cominelli (pdup) ed Elio Veltri (psi) ha incontrato ieri una delegazione di agenti di custodia nel carcere di San Vittore. E' stato il primo incontro ufficiale di una rappresentanza politica con le guardie carcerarie, seguito ad una analoga riunione con i detenuti, che si era svolta sabato Iniziato in un clima di diffidenza, prodotto delle tensioni del giorni scorsi, l'incontro si è poi «sciolto» e le guardie hanno lungamente spiegato i loro problemi e le loro richieste. Sono 390 per un carcere di 1400 detenuti, ma in realtà a fare il lavoro di controllo vero e proprio sono un centinaio, per cui una guardia da sola deve seguire 80 detenuti. E per di più questo lavoro, il più duro e il più rischioso, viene svolto dagli ausiliari, cioè da giovani In servizio di leva: •Ragazzi di venti anni — aggiunge Garocchio — senza nessun corso di specializzazione, senza nessuna preparazione specifica, sbattuti di fronte ad una realtà terribile.. E' anche da questa impreparazione che nasce il desiderio di vendetta, del -farsi giustizia da so/i» esploso drammaticamente nei giorni scorsi (c'erano stati anche degli scontri tra gli stessi agenti di custodia). Una reazione irrazionale che si è appianata nel corso del colloquio con i politici: •Alcuni agenti hanno chiaramente riconosciuto — ha spiegato Veltri — che se migliorano le condizioni dei detenuti miglioreranno anche le loro». Condizioni in fondo non molto diverse: « Prendiamo ad esempio il problema sanitario — dice Cominelli —: gli agenti non hanno neppure un'infermeria. C'è solo il medico militare che li visita, ma se stanno male non c'è nessuno che li assista*. Da parte loro gli esponenti politici hanno preso alcuni impegni: incontri almeno una volta al mese e garanzia per gli agenti che si impegnano («c/li protesta rischia il trasferimento*); un colloquio con il ministro affinché venga a discutere dentro il carcere o quanto meno riceva una delegazione di guardie; portare il problema del carcere davanti alle istanze politiche locali. Inoltre verrà richiesta l'autorizzazione per una conferenza stampa all'interno. Questo problema viene sollevato anche in un documento firmato «I detenuti di S. Vit¬ tore» e fatto uscire ieri. Indirizzato alla Federazione della stampa e all'Ordine dei giornalisti, critica il comportamento di alcuni organi di stampa, accusati di avere 'enfatizzato inesistenti piani di rivolta* e invita ad una 'informazione più corretta*. Sempre dai detenuti è stato scritto un altro documento, in cui si chiede un incontro con gli assessori alla Cultura del Comune e della Regione. s. mar. Genova — 1110 detenuti lavoratori del carcere genovese di Marassi sono scesi da domenica in sciopero «dimostrativo» per sollecitare una serie di riforme e miglioramenti delle loro condizioni, legati all'approvazione della nuova legge carceraria. I detenuti hanno presentato al direttore del carcere un documento nel quale chiedono: alcuni interventi di carattere generale quali modifiche del codice di procedura penale, la depenalizzzazione di alcuni reati, l'introduzione organica di misure alternative Bologna — Continua la protesta iniziata sabato in molte carceri dell'Emilia Romagna. I motivi dell'agitazione sono la riforma carceraria, l'amnistia, la depenalizzazione dei reati minori, la richiesta di una serie di miglioramenti nella vita di reclusione. Particolare tensione viene registrata nelle carceri piacentine che attualmente ospitano 150 detenuti. Da sabato mattina si rifiutano di lavorare gli addetti alle pulizie

Persone citate: Alberto Garocchio, Cominelli, Elio Veltri, Emilio Molinari, Garocchio, Giovanni Cominelli, Veltri

Luoghi citati: Bologna, Emilia Romagna, Genova, Milano