Il sub Mayol all'Isola d'Elba tenterà di superare se stesso

Il sub Mayol all'Isola d'Elba tenterà di superare se stesso Sarà «aiutato» da una zavorra studiata dalla Fiat Il sub Mayol all'Isola d'Elba tenterà di superare se stesso TORINO — .Sarà la mia ultima grande impresa, poi mi dedicherò all'insegnamento e agli studi che più mi affascinano: il rapporto uomo-delfino. Svilupperò le tematiche già affrontate nel volume "Homo-delphinus", approfondendole». Jacques Mayol, il sub che cinque anni fa raggiunse, con il solo aiuto dei suoi polmoni, i cento metri di profondità e ottenne un record mondiale mai superato, tenterà una nuova immersione nelle prossime settimane: «La data esatta non è ancora stata fissata — sostiene — dipenderà dalle mie condizioni fisiche e dalla messa a punto perfetta di tutto l'apparato che fa da contorno a questa iniziativa. E'certo, comunque, che scenderò entro la fine di settembre». Nessun dubbio, invece, sul luogo scelto per l'addio alle grandi profondità: il mare che circonda- l'isola d'Elba. La nuova immersione è allo studio da tempo, addirittura da anni, e ha coinvolto anche il mondo dell'industria. In campo è scesa, ad esempio, la Fiat con il suo centro ricerche; in collaborazione con un'altra azienda — la Whitehead, specializzata nell'attrezzatura subacquea — ha realizzato un nuovissimo tipo di zavorra. Si tratta di un parallelepipedo in plastica e fibra di vetro dotato di un profondimetro e di un chronografo a quadranti luminosi (forniti dalla Omega), di una bombola d'aria compressa (dovrà gonfiare un palloncino collegato per consentire una più rapida risalita), di un potente faro e di un sistema frenante derivato dall'utilizzo della scatola guida della Fiat «126», collegato al cavo di discesa. A occuparsi della costruzione di questo congegno — che ha le dimensioni di un grosso sacco di montagna e pesa 35 chili — è stato l'ingegner Piero Grosso che sabato scorso, nel suo ufficio del Centro Ri¬ cerche Fiat, ha consegnato l'attrezzo al sub francese. Il «faro» di questo originale veicolo è costituito da una lampada a batteria, visibile a 15-20 metri di distanza: Mayol potrà servirsene per comunicare con i soccorritori Al termine della discesa il sub abbandonerà la macchina su uno speciale disco-piattaforma e risalirà attaccato al palloncino ad aria compressa. Perché la Fiat ha voluto realizzare uno strumento che, seppure semplice e perfezionato, non potrà trovare uno sbocco commerciale? Risponde Livio Berruti (ex campione olimpico nel '60 a Roma) della direzione Fiat: -Il Centro Ricerche è nato per appoggiare la Fiat. Da anni si interessa alle discipline più disparate. La nostra collaborazione con Mayol non deve dunque stupire: è stata un atto di fiducia nell'affidabilità e nella tecnologia di una azienda e del suo grande cen tro di ricerche».

Persone citate: Jacques Mayol, Livio Berruti, Mayol, Piero Grosso, Whitehead

Luoghi citati: Roma, Torino