Argento per Vicino Bontempi, frattura

Argento per Vicino Bontempi, frattura Conclusi ieri i mondiali a Brno Argento per Vicino Bontempi, frattura L'intruso Saronni frenato dai boss della pista NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE BRNO — Nell'ultima giornata dei Mondiali su pista l'Italia ha conquistato un'altra medaglia d'argento grazie a Bruno Vicino protagonista di una splendida finale nel mezzofondo professionisti. Anzi, Vicino ha lamentato vivacemente di non aver potuto conqistare la maglia iridata a causa di un quasi boicottaggio operato nei suoi confronti da parte di un giudice di gara colpevole, secondo lui, di avergli segnalato che mancavano ancora due giri alla conclusione della prova mentre in realta ne mancava uno soltanto. In quell'istante Vicino era passato decisamente all'attacco dell'olandese René Kos (nuovo campione del mondo) che stava guidando a quel punto la corsa. Con un altro giro Vicino avrebbe sicuramente superato l'avversario laureandosi campione del mondo. Inutile ogni reclamo presentato dalla Federazione italiana: Kos è stato confermato al primo posto e Vicino sconsolatamente al secondo. La medaglia di bronzo è andata al tedesco Peffgen campione del mondo uscente. Per quanto riguarda gli altri italiani Pietro Algeri si è piazzato al sesto posto e Paolo Rosola al settimo. Se Vicino ha vissuto un quasi dramma, momenti di autentica suspense e di preoccupazione sono stati procurati al clan italiano da Guido Bontempi nella semifinale della velocita professionisti dove era impegnato contro il pluricampione del mondo, il giapponese Nakano. All'ingresso dell'ultima curva involontariamente Nakano ha urtato Bontempi il quale è finito a terra e si è procurato la frattura di una clavicola. In questa maniera l'italiano non ha potuto neppure partecipare alla finale per la medaglia di bronzo che avrebbe sicuramente conquistato. Beppe Saronni non ha fatto drammi sulla medaglia di bronzo di fronte ai commenti generali che affermavano che poteva fare anche di più: «E' una esperienza che ripeterei anche domani. La pista è bella e, indipendentemente dal risultato, bisogna venirci per capirne il significato». In poche parole Saronni ha considerato la sua esibizione mondiale nella prova a punti soltanto una dimostrazione di buona volontà e non quindi un calcolo relativo alle medaglie da portare a casa. «Io sapevo che l'organizzazione interna dei pistards mi avrebbe boicottato perché non gradiscono le intrusicni da parte di noi stradisti, soprattutto in un campionato del mondo. Conosco questo ambiente purché, come sapete, sono nato in pista e conosco anche la mentalità dei corridori perché frequento d'inverno qualche Sei giorni». Viene quindi da pensare che Saronni sia rimasto vittima di un'autentica organizzazione mafiosa che ha favorito inevitabilmente i soliti boss. L'australiano Danny Clark, campione già nel 1980 e deciso a fare il bis nell'individuale come lo aveva già fatto nel keirim, si è trovato sulla strada un altro «mammasantissima» delle piste, l'elvetico Freuler. Tra i due si è inserito, come guastafeste, Saronni che, soprattutto nelle prime volate, è riuscito a guadagnare un bel bottino di punti. c v

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