Che bravo Zuliani volontà e classe di Pietro Mennea

Che bravo Zuliani volontà e classe Mennea in tribuna (con rimpianto) Che bravo Zuliani volontà e classe ROMA — Per la prima volta nella mia vita ho provato emozione e rimpianto Insieme, assistendo alla gara di un altro. L'altro in questa occasione, il secondo giorno di Coppa del Mondo di atletica, era un azzurro, Mauro Zuliani, impegnato sui 400. Vedendolo, seguendolo, partecipando alla sua fatica, alla fine applaudendolo, io come tutti gli altri dello stadio, ho avvertito finalmente — è il caso di usare questo avverbio —, il rimpianto di non essere a Roma, di non essere in pista. Un rimpianto, se mi permettete, assoluto e relativo: assoluto perché in fondo, ad un certo punto, é difficile sentirsi ex atleta; relativo perché i 400, dicono in molti, potevano appartenere al mio repertorio, diventare anch'essi una gara mia. Sarebbe stato bello, come attore, da parte mia, dare ancora un'emozione a questo pubblico fantastico, che ha affollato lo stadio. Ma veniamo alla gara di Zuliani. E' stata valida tecnicamente ancora più che agonisticamente, ha visto un record italiano di alto rilievo internazionale, ha visto una sfilata di campioni veri, impe¬ gnati al meglio, come Cameron, Weber, Wiley e Makhin, quest'ultimo il sovietico vincitore dell'Olimpiade di Mosca 80. Sul giro di pista, questi sono i migliori, e sul giro di pista, ieri a Roma, Zuliani ne ha messi in fila parecchi. Mauro Zuliani, partito in sesta corsia, non si é fatto condizionare dalla partenza velocissima del -coiored» Wiley, il quale nei primi cento metri aveva già annullato il suo svantaggio teorico nei riguardi dell'italiano. Con un'ottima distribuzione delle forze, con un intelligente dosaggio di sé stesso, come peraltro Zuliani é solito fare, l'azzurro, a mano a mano che la distanza si esauriva, assumeva rilievo nella gara e nel finale, con caparbietà ma anche con classe, riusciva a minacciare. Per finire sulla Coppa del Mondo, visto che la giornata conclusiva non sembra riservarci a priori grandi traguardi, devo dire che continuiamo a non vincere nessuna gara, ma devo anche dire che la squadra azzurra si é battuta, si sta battendo e — ne sono certo — si batterà con molto onore. Su questa prova incombe una specie di sortilegio, un malefizio per noi italiani. Ma, perché non dirlo, importante é anche partecipare, e partecipare bene, come i nostri stanno facendo. Pietro Mennea

Persone citate: Mauro Zuliani, Mennea, Weber

Luoghi citati: Mosca, Roma