Zulicmi e Scartezzini secondi nel mondo

Zulicmi e Scartezzini secondi nel mondo In Coppa, a Roma, brillano gli azzurri con Volkov, De Oliveira, Ovett e la Ashford Zulicmi e Scartezzini secondi nel mondo Il quattrocentista (battuto dallo statunitense Wiley) ha migliorato il primato italiano - Il compagno sconfitto nei 3000 siepi per soli 4/100 dal polacco Maminski dopo la squalifica di Marsh che contribuisce alla crisi della squadra Usa - Bene anche Urlando (3° nel martello) e la Dorio (4a negli 800) - Riunione disturbata dalla pioggia DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE ROMA — La speranza di vedere un italiano vincitore in Coppa del Mondo è rimandata: non ci sono riusciti in passato Mennea e la Simeoni, e ieri ha fallito nuovamente Scartezzini finendo secondo per aver quasi inciampato nell'ultima barriera, dei tremila siepi, quand'era in testa. A ripagare il pubblico dell'Olimpico, che aveva seguito il giro conclusivo del trentino con un'ovazione crescente che poi si è strozzata, ci ha pensato comunque Mauro Zuliani, splendido ancora una volta sui 400 che ha amministrato con consumata saggezza, ottenendo con il secondo posto il nuovo primato ita liano. A vincere il giro di pista è stato Wiley, lo statunitense che alla vigilia veniva senz'ai tro accreditato meno del già maicano Cameron, che pure è partito fortissimo. Zuliani ha corso con il cervello, distri buendo intelligentemente lo sforzo e raccogliendo i «cadaveri., di quanti troppo avevano presupposto nella prima parte della gara. Con Wiley nettamente avanti, Zuliani ha rimontato con facilita gli «europei» che gli correvano all'esterno (c'era anche il campione olimpico sovietico Markin, schierato all'ultimo momento a sorpresa) compie tando l'opera nell'entrata in rettilineo con Weber, tedesco occidentale che l'aveva battu to a Zagabria. Zuliani, a questo punto, ha iniziato la rimonta di Cameron, centimetro su centimetro, agguantandolo proprio sul filo: col secondo posto per l'azzurro è arrivato il nuovo limite nazionale, 45"26, che migliora di 8 centesimi il primato ottenuto a Lilla e dice ulteriormente di come il mila nese ad Atene, tra un anno possa puntare al titolo euro peo del giro di pista. Scartezzini, invece, nei 3000 siepi ha impostato la sua gara sullo statunitense Marsh l'avversario più pericoloso, lasciando l'iniziativa al tedesco est Ponisch che a tre giri dal traguardo veniva rilevato in testa dal polacco Maminski, Intanto Marsh passava irre golarmente per due volte la «riviera» guadagnandosi una squalifica che unita alla sciagurata prova di Lewis sui 100, crea le premesse per la scon fitta finale della formazione statunitense. Della squalifica si è saputo poi, dopo il traguardo: gli atleti non potevano certo tenerne conto durante la gara che è continuata con Scartezzini capace di cambiare ritmo e e passare a condurre ai 300 finali. Tre metri di vantaggio alla «riviera» sembravano ormai dargli il successo, ma l'ultimo ostacolo era fatale. Scartezzini finiva troppo sotto la barriera, sbagliava in pieno il passo, veniva agguantato da Maminski e Marsh che, aiutandosi anche di gomito, passava in testa e andava inutilmente primo a tagliare il traguardo. Scartezzini era terzo, riqualificato secondo dal provvedimento contro lo statunitense, con l'amarezza di aver mancato cosi il successo oe r soli 4 centesimi. Il terzo posto di Urlando nel martello, risultato apprezzabilissimo, alle spalle del sovietico Syedikh e del tedesco occidentale Riehm, ed il quarto di Gabriella Dorio sugli 800. vinti dalla sovietica Veselkova, completano una giornata comunque positiva per gli italiani e che ha riservato grosse emozioni con le acrobazie de gli astisti, i balzi prodigiosi die triplisti, lo sprint vìncente di Ovett che ha fatto suo un 1500 qualificatissimo dalla partecipazione di grossi campioni, ed il bis della Ashford. che sui 100 ha conquistato il quarto successo individuale in Coppa del Mondo. Volkov, nel salto con l'asta, ha tentato per due volte il primato mondiale a 5,82, avvalorando cosi che l'attuale record sia il 5.81 del suo connazionale Polyakov e non il 5,84 da lui stesso ottenuto in una gara-esibizione. Volkov per imporsi non ha faticato neppure più di tanto, in quanto la resistenza del francese Bellot si è esaurita a quota 5,55. Peccato che questa gara sia stata disturbata, forse più di ogni altra, dall'acquazzone caduto nel pomeriggio prima dell'inizio delle «rare di corsa. Nel triplo, il brasiliano De Oliveira, primatista mondiale della specialità, ha fatto sua la gara al quarto salto con 17,37 rispondendo da grande campione al cinese Zhou il quale si era appena portato al comando con 17,14 e che a sua volta ha dimostrato grandissimo talento con un ultimo balzo di 17.34. La Ashford, pur senza incantare nell'azione, ha corso un bel 100 domando, fra i 50 ed i 70 metri, la lunga inglese Smallwood. Il suo successo consola cosi la velocità Usa. D'altronde, questa Coppa si sta risolvendo in una amara débàcle per gli Stati Uniti, penalizzati anche dal discobolo Powell che, nonostante avesse garantito la sua presenza ancora due giorni fa, quando era stato raggiunto telefonicamente a Bruxelles, non si è presentato in pedana. La vittoria nella staffetta è cosi andata ai polacchi, a conferma di una supremazia e di una scuola che non fallisce mai Giorgio Barberis Roma. Wiley vince i 400 m davanti all'azzurro Zuliani

Luoghi citati: Atene, Bruxelles, Lilla, Roma, Stati Uniti, Usa, Zagabria