Passaporto ritirato a Angelo Rizzoli

Passaporto ritirato a Angelo Rizzoli A Roma, su richiesta della Procura di Milano Passaporto ritirato a Angelo Rizzoli DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Su richiesta della magistratura milanese, ieri la questura di Roma ha ritirato il passaporto all'editore Angelo Rizzoli. Secondo indiscrezioni, funzionari della questura si sarebbero presentati nella villa di Rizzoli al Gianicolo, proprio accanto alla villa Medici del Vascello, che è diventata recentemente una delle più importanti sedi della massoneria italiana. A Roma la notizia ha trovato una conferma ufficiale negli ambienti della questura. Solo indiscrezioni, invece, sono trapelate sui motivi che avrebbero spinto i magistrati a prendere la loro decisione. Si parla con una certa insistenza di un'indagine preliminare su un'esportazione illecita di capitali. Si dice anche che questa indagine potrebbe essere nata, come stralcio, all'interno dell'inchiesta sui presunti finanziamenti illeciti avvenuti in occasione della ricapitalizzazione del gruppo. Tempo fa, come si ricorderà, sempre i magistrati di Milano avevano fatto sequestrare i piani di volo dell'aereo privato di Angelo Rizzoli, ma non si sa se quella misura sia collegata al prov vedimento di ieri. La ricapitalizzazione della Rizzoli avvenne nel '77. A quell'anno risale l'interessa mento di Licio Gelli nelle cose dell'azienda. Fu allora, infatti, che Umberto Ortolani, strettamente legato al capo della loggia P2, diventò consigliere di amministrazione della Rizzoli. I capitali per il finanziamento passarono attraverso le banche di Roberto Calvi. Gelli restò sempre dietro le quinte. E' chiaro però che è troppo presto per sapere se il ritiro del passaporto di Angelo Rizzoli è collegato a qualoosa avvenuto in quel periodo oppure abbia a che fare con presunti illeciti più recenti. Il sostituto procuratore Sica, che ha ottenuto dalla Cassazione che tutte le inchieste collegate a Gelli siano portate da Milano a Roma, si è detto del tutto ignaro del provvedi mento: «La procura di Roma non ne sa nulla». E' probabile che la questura romana si sia mossa in seguito a un provvedimento già deciso a Milano prima che la Cassazione ren¬ dscMld desse nota la decisione di trasferire a Roma anche le inchieste che erano rimaste a Milano: quella sui presunti illeciti avvenuti in occasione della ricapitalizzazione del gruppo; sulle irregolarità compiute nel finanziamento operato a favore dell'.Adigedi Trento e de «Il Mattino» di Napoli e, infine, quella sui rapporti fra Banco Ambrosiano ed Eni.

Persone citate: Angelo Rizzoli, Gelli, Licio Gelli, Roberto Calvi, Sica, Umberto Ortolani