Sulla prima serata le firme di Moses e Coe di Giorgio Barberis

Sulla prima serata le firme di Moses e Coe E' cominciata la parata di stelle della Coppa del mondo d'atletica all'Olimpico di Roma Sulla prima serata le firme di Moses e Coe L'americano (in 47"37) e il britannico senza avversari nei 400 ostacoli e negli 800 - Per gli azzurri brilla Gabriella Borio, seconda nei 1500 dietro la forte sovietica Sorokina - Wells vince su Obeng i 100, dove fallisce Cari Lewis, vincitore del lungo con 8,15 ma ultimo (e infortunato) nella gara di velocità DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE ROMA — Biglietti venduti a cinque volte il loro prezzo: ecco come i bagarini hanno vissuto la «loro» Coppa del Mondo, stabilendo quello che per l'atletica può essere considerato senz'altro un record del mondo, cosi come il fatto che in diretta siano collegate oltre 40 reti tv. Gli spalti dell'Olimpico erano ieri sera gremiti (54 mila spettatori la cifra ufficiale), quando, dopo una cerimonia di apertura suggestiva si è entrati nel vivo delle gare, grazie a Edwin Moses, protagonista dei «suoi» 400 ostacoli, benché 11 sorteggio lo avesse relegato alla ormai famosa nona corsia. Moses ha tenuto tredici passi tra un ostacolo e l'altro ed è stato costretto a «tagliare» il passo tra la seconda e la terza barriera trovandosi troppo sotto: un errore che prevp(msoridstapcaE probabilmente gli è costato il record del mondo, in una prova conclusa in 47"37, quinta prestazione di tutti i tempi (manco a dirlo le altre quattro sono tutte sue). Settantacinquesima vittoria consecutiva per Moses, dunque, imbattuto dal 26 agosto '77. Subito dopo è toccato alla Germania Est mettere da parte i primi punti vincenti in campo femminile, grazie ad Ellen Neumann, dominatrice della stagione e già chiara vincitrice in Coppa Europa, nell'equivalente gara delle donne. Nel giavellotto intanto Michel, tedesco Est, ipoteca il successo con una spallata di 89,36, mentre Lewis sulla pe dana del lungo provoca un mormorio di disappunto sbagliando nettamente il primo salto. Ed ecco Evelyn Ashford alla partenza dei 200 contro Krotochvilova, mascolina cecoslovacca che rappresenta l'Europa, e la Woeckel, tede sca est. La «gazzella nera» in prima corsia esce bellissima dai blocchi, subito in testa, spingendo bene fino al traguardo, mentre alle sue spalle la Krotochvilova sbraccia per conte nere il ritorno della Woeckel Più dietro, Marisa Masullo, intanto, si batte bene siglan do 11 primato personale (23 "22) a 7 centesimi dal record italiano della Bottiglieri. Lewis, non ancora quadrato nella rincorsa, mette al sicuro il lungo con 8,15, mentre gli 800 vanno alla partenza. La serata è umida (fin troppo, dopo la pioggia della notte precedente e della mattinata) e poco favorisce le grosse imprese. Sul doppio giro di pista nessuno sembra avere particolare voglia di andare in testa, al punto che si adatta alla bisogna il sovietico Kirov (passaggio ai 400 in 54"28), con Coe che aspetta il penultimo rettilineo per passare a guidare. Quindi l'inglese «cambia» una prima volta ai duecento per l'attacco del tedesco Est Wagenknecht; infine, dopo una guardata agli avversari, Seb sprinta sul rettilineo e gli altri sembrano fermi. Coe conclude tra gli applausi del pubblico, che sinora non sembra scaldarsi più di tanto. Cari «Ercole» Lewis abbandona la pedana del lungo per sostenere la sua seconda fatica, i 100 piani, ma mal incoglie ai selezionatori statunitensi che gli hanno dato ascolto: dopo una partenza falsa di Emmelmann infatti è Obeng, l'africano del Ghana, a schizzare rapidissimo dai blocchi. Lewis, come tutti gli altri, appare subito battuto. L'unico a non accettare la sconfitta è Wells, che si lancia in una splendida rincorsa che conclude sul traguardo vittoriosamente. Per conoscere il risultato bisogna aspettare a lungo la lettura del fotofinish e i due atleti vengono divisi da un solo centesimo sul traguardo. Pavoni è sesto, si difende discretamente chiudendo in 10"51, mentre Lewis addirittura si rialza nel f male (forse infortunato) ed è ultimo in un deprimente 10"96. Il pubblico, intanto, sembra soprattutto infiammarsi per le vicende del salto in alto, che segue con l'attenzione che avrebbe se in pedana ci fosse Sara Simeoni. Dedica caldi applausi alla Fossati, che sostituisce la primatista del mondo e si deve arrendere alla f me contro gli 1,89 del suo primato personale. Vanno alla partenza i 1500 femminili, con la canadese McRoberts subito al comando a dettare un'andatura per lo meno decente, seguita dalla Bruns e dalla Dorio. Tutto regolare fino alla campana quindi è la Dorio a prendere l'iniziativa. Ma sul rettilineo opposto passa, decisissima, la Sorokina, e per l'azzurra e la Bruns c'è più nulla da fare. Tagliano il traguardo nell'ordine, forse qualcuno rimane deluso, ma l'impresa è comunque rimarchevole e conferma Gabriella star di livello internazionale. Intanto nel giavellotto il sovietico Kula, all'ultimo lancio, vince la gara sfiorando i 90 metri. Giorgio Barberis Ed Moses: ancora una volta su un altro pianeta rispetto ad ogni avversario sui 400 ostacoli

Luoghi citati: Europa, Germania Est, Ghana, Roma