Giacomini: «Bianconeri forti ma il Torino non ha paura »

Giacomini: «Bianconeri forti ma il Torino non ha paura » Giacomini: «Bianconeri forti ma il Torino non ha paura » TORINO — Il Torino si presenta al 180* derby con l'obbligo di vincere. Il punto in meno in classifica rispetto alla Juventus non gli offre altra alternativa ma il fatto che i bianconeri siano favoriti può rappresentare, per i granata, un vantaggio psicologico. Intanto il sofferto ma netto successo sulla Cavese ha restituito morale alla squadra e a tutto l'ambiente anche se certi meccanismi di gioco vanno registrati. •Non era facile e la Cavese non ha regalato niente, attuando un calcio atletico giusto per la sua categoria: inoltre incassare dei gol non piace a nessu no», ripeteva Giacomini ieri po meriggio al Filadelfia prima di far svolgere ai granata un alle' namento defatigante. Proprio nella mezz'ora iniziale, prima che Dossena sbloccasse il risultato con una prodezza, e quando l'organizzazione difensiva della Cavese non concedeva sbocchi, Giacomini aveva visto un Torino compatto, tattica mente disciplinato secondo le direttive del tecnico. •Nella ripresa, pur segnando ancora due gol e sfiorandone altrettanti, divertendo di più il pubblico, la squadra s'è allunga ta», osservava giustamente Giacomini. Però sottolineava la crescita di Van de Korput «che non va utilizzato su ui. binario obbligato e, accentrandosi, era meno controllabile» e di Benfatto -che è come un motore Diesel e, per scaldarsi, ha bisogno di un tempo». Parlava del lavoro oscuro di Sclosa che, alternandosi con Salvador! e Dossena a ridosso delle punte e a sostegno del centrocampo, con il suo sacrificio, aveva consentito all'ex bolognese di far risaltare le doti di regista-rifinitore e anche di tiratore. Manovrando a tutto campo, Dossena diventa meno localizzabile dagli avversari, più imprevedibile e più utile, specie in chiave offensiva. E le punte? Giacomini ricordava che a Pulici e Mariani si chiede sempre il gol e che in casa, con gli spazi ridotti, tutto si complica: «Giocheranno sicuramente meglio in trasferta». Pur non brillando Mariani s'era mosso molto procurando il rigore che, trasformato da Pulici, fruttava il raddoppio. E Pillici, poi, concedeva il bis su azione, caricandosi per il derby. «Il derby non ha bisogno di stimoli: li trova da solo», diceva Giacomini alla sua prima espe¬ rienza torinese ma già vaccinato da quelle milanesi e genovesi. Sulla panchina della Juventus ritroverà Trapattoni del quale fu anche riserva nel Milan («ero più mezz'ala che mediano», precisa Giacomini) : tra i due tecnici c'è un rapporto di cordiale amicizia. «Affronteremo il derby con la mente fredda, senza porci imperativi assoluti o sopravvalutare le nostre forze ma senza trascurare gli obiettivi immediati che sono quelli di passare il turno, di trovare in ogni partita la dimensione più giusta, vedendo crescere sul piano del gioco, della convinzione e della condizione una squadra che s'è rinnovata molto», pu ntualizza Giacomini. Rispetta ia Juventus e la valuta per il suo collettivo («ha vinto lo scudetto grazie a tutto il complesso») trascurando quei risvolti negativi emersi in questo scorcio di stagione: «Rispetto non significa paura. Sarebbe assurdo». La caviglia di Ferri migliora ma difficilmente il centrocampista sarà disponibile per domenica sera. Van de Korput ha una contusione alia coscia ma giocherà e si delinea la conferma della formazione di mercoledì. h. b.

Luoghi citati: Dossena, Filadelfia, Torino