Mitterrand: i gruppi da nazionalizzare «Non spoliazione ma giusto indennizzo» di Paolo Patruno

Mitterrand: i gruppi da nazionalizzare «Non spoliazione ma giusto indennizzo» Il primo elenco: Cge, Rhòne Poulenc, Saint-Gobain, Puk, Tompson-Brant Mitterrand: i gruppi da nazionalizzare «Non spoliazione ma giusto indennizzo» PARIGI — «/I principale obiettivo delle nazionalizzazioni è di aiutare la Francia a superare la crisi — ha dichiarato ieri il segretario generale dell'Eliseo Beregovoy, al termine della settimanale seduta del governo —. La nazionalizzazione del credito e di certi gruppi industriali mira a consentire la ristrutturazione dell'apparato produttivo, a rendere la Francia più dinamica sul piano intemazionale e ad aiutare quindi la nostra economia a superare le attuali difficoltà: Il governo socialista, riunitosi ieri attorno a Mitterrand nella fastosa cornice del castello di Rambouillet, sta dunque stringendo i tempi per mettere a punto i progetti di legge sulle nazionalizzazioni che saranno approvati dal Consiglio dei ministri il 23 settembre e verranno poi sottoposti al Parlamento in ottobre. Non tutti i problemi sono comunque risolti, come ha lasciato capire il rappresentante dell'Eliseo, il quale ha però voluto assicurare che c'è un punto sul quale tutti sono riaccordo: ^Bisogna che l'indennizzo degli azionisti sia giusto: Questa importante dichiarazione ha avuto il potere di far scattare immediatamente all'insti le quotazioni delle so cietà «nazionalizz abili» che hanno realizzato in media un guadagno di quasi l'I per ceri to dopo la grossa ondata spe culativa scatenatasi la settimana scorsa in Borsa. Se allora erano state le clamorose •indiscrezioni* sulle modalità di indennizzo degli azionisti ad alimentare il mercato delle .nazionalizzabili*, questa volta è stata la «voce» su una imminente sospensione delle quotazioni su questi titoli e la rassicurante dichiarazione dell'Eliseo a risvegliare l'interesse su queste azioni. Con questa comunicazione ufficiale, in realtà, il governo di Mitterrand non intende presentare all'opinione pubblica le nazionalizzazioni dei maggiori gruppi industriali e del settore bancario come una inutile « spoliazione» degli interessi privati. Mitterrand si sforza di preparare la Francia a questa radicale riforma della sua presidenza combattendo sia i timori di un collettivismo burocratico simile a quello dei paesi dell'Est, sia le riserve che un elettorato schiettamente di sinistra nutrirebbe verso riforme di stampo socialdemocratico alla tedesca. Le nazionalizzazioni saranno quindi «alla francese*, secondo le direttive dell'Eliseo, cioè senza un modello nel quale riflettersi (tanto meno quello inglese o italiano) guardando semmai alla lontana alle esperienze nordiche e austriaca. E' comunque 'Sfida* difficile quella che ha ingaggiato Mitterrand, il quale, proprio sulle nazionalizzazioni, gioca larga parte del suo credito. Per raggiungere il suo obiettivo il presidente socialista gioca su tempi brevi. I primi gruppi industriali ad essere nazionalizzati saranno quindi la Compagnia Generale di Elettricità. Rhòne Poulenc (chimica), Saint-Gobain (elettronica), Puk (chimicametalli), Tompson-Brant (elettronica). La nazionalizzazione riguarderà in un primo tempo solo le capogruppo. Più delicati sono i problemi delle società francesi inglobate nelle «multinazionali» come la ITT-France (elettronica), la CU Honeywell-Bull (informatica, appartenente per il 47% all'americana Honeywell). la Roussel-Uflac (chimica, detenuta per il 58% dalla tedesca Hoechst). Nel primo gruppo di nazionalizzazioni saranno invece comprese le banche, eccettuati gli istituti cosiddetti minori. Ancora nebulose sono anche le modalità sulla presa di controllo del settore «armi» Paolo Patruno

Persone citate: Brant, Eliseo Beregovoy, Mitterrand, Poulenc

Luoghi citati: Francia, Parigi, Rambouillet