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«Lo vorrei subito» dice Carlo Chiti «Lo vorrei subito» dice Carlo Chiti Tra i team-managers Villeneuve è ammirato. Non c'è dubbio: tutti lo vorrebbero. •Io lo prenderei subito — dichiara l'ingegner Chiti, responsabile dell'Alfa Romeo — è un fenomeno. Va più forte di tutti. E poi gli incidenti li provocano molti piloti. Guardate De Cesaris... e magari ottenessero gli stessi risultati. Il nostro Giacomelli ogni tanto esce di strada sema dare spettacolo ma anche senza dimostrare la stessa grinta. Io non condanno Gilles. C'è l'ha nel sangue. Olosi accetta in questa maniera o lo si cancella come personalità e diventerebbe un altro». C'è chi invoca punizioni, chi chiede regolamenti più severi, soprattutto per la partenza. Questi discorsi sono facili da fare ma difficili da mettere in atto. Macchine più distanziate nello schieramento, pena-, lizzazioni per chi si muove, le proposte sono molteplici. Ma è un'utopia: come si può comprimere, controllare il via di 34 bolidi da 100 cavalli scatenati? Si finirebbe per tarpare le ali alla F.l. L'unica speranza è che Gilles Villeneuve si trovi ad avere nuovamente nelle mani una vettura competitiva. Con una Ferrari da primi posti il canadese non sarebbe costretto a compiere «numeri» per emergere. E la Ferrari promette che già a Monza le 126 CK turbo andranno più forte. Com'è possibile fare una simile promessa? I tecnici dicono che la pista lombarda si addice di più alle vetture di Mar anello, che il fondo piatto, senza salti, non obbliga il telaio e strane torsioni, che le minigonne si consumano di meno. E poi si sostiene che i problemi riguardanti il motore sono stati risolti. Una modifica fatta ai pistoni, dopo la gara di Digione, sarebbe la causa degli ultimi guai. Ora la Ferrari è tornata indietro e a Zandvoort non ha rotto propulsori. E' l'unica nota positiva di questa ultima trasferta. Cristiano Chiavegato