Lucchinelli potrà correre al Mugello

Lucchinelli potrà correre al Mugello Meno gravi del previsto le fratture subite dal campione del mondo a Donnington Lucchinelli potrà correre al Mugello Il pilota» rientrato ieri sera dall'Inghilterra a Bologna, è stato visitato dal dottor Costa - Si curerà a casa, a Imola - La gara toscana il 20 settembre - Polemiche dichiarazioni sulla insicurezza del circuito NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE BOLOGNA — Afarco Lucchinelli è rientrato a Bologna nella tarda serata di ieri, direttamente da Londra. Ad attenderlo era la sua compagna Paola — già rassicurata telefonicamente della non eccessiva gravità delle lesioni riportate dal campione — che lo ha accompagnato all'Istituto Rizzoli, dove il medico dei motociclisti, il dottor Claudio Costa, lo attendeva con una équipe di specialisti. Una visita accurata ha permesso di stabilire che Lucchinelli ha riportato fratture al malleolo esterno della tibia sinistra, al quinto dito del piede destro, al mignolo e al polso sinistri, al pollice destro. Al corridore ligure sono stati applicati due gessi. Il dott. Costa non ha emesso una prognosi, ma ha affermato che Lucchinelli dovrebbe poter correre al Mugello il 29 settembre nell'ultima prova del campionato italiano. Lucchinelli è stato dimesso dal Rizzoli. E' tornato a casa, a Imola, dove abita anche il dott. Costa, che seguirà il decorso delle fratture. Le condizioni generali del pilota sono ottime e anche il suo morale non ha troppo risentito di questa disavventura. Lucchinelli ha criticato aspramente gli organizzatori di Donnington: .11 circuito è gestito da persone ebe non debbono avere troppa pratica di prove internazionali. Prima della nostra gara hanno fatto scendere in pista delle moto d'epoca, e ancora nei giorni pre¬ cedenti, quelli di prova, erano state disputate corse con moto di serie e altre con vecchie macchine da grand prix. L'asfalto era viscido, c'erano residui d'olio dappertutto e quindi ecco spiegate le cadute. Io sono stato particolarmente sfortunato. Potevo anche non farmi nulla, tant'è vero che la moto non è poi andata distrutta. Pensare che ad Anderstorp, per l'ultima prova del mondiale, volevamo scioperare se non ci toglievano la gara per le moto di serie! Bisogna che impariamo: la prudenza non è mai troppa». Per la prima volta nella stagione alla corsa non era presente la clinica mobile di Imola, quella allestita appunto dal dottor Costa e spesata dalla Federazione italiana, visto il carattere non ufficiale della manifestazione. Per un intervento straordinario sarebbe stata infatti necessaria una pressione da parte dei piloti che invece non hanno compiuto alcun passo ufficiale. Soltanto il milanese Guido Paci aveva sollecitato all'ultimo momento l'intervento della clinica stessa, ma i due mezzi disponibili erano già stati destinati verso l'ultimo gran premio ufficiale, quello di Cecoslovacchia, e verso il motocross di Casale. Oltre a Lucchinelli sono caduti anche Graziano Rossi, nel corso delle prove cronometrate di sabato. Guido Paci, Kenny Roberts, Sadao Asami e Gianni Pellettier. Il giapponese che aveva riportato uno stato commotivo è stato dichiarato fuori pericolo, Rossi ha riportato soltanto qualche dolorosa abrasione e Pellettier una probabile frattura alla mano destra. Gli altri sono incolumi. La corsa di Donnington, unico episodio del progettato campionato invernale ideato dall'ex campione del mondo Jody Seneckter, ha avuto un ottimo successo di pubblico, ma la serie di incidenti verificatisi durante prove e gare rendono incerto il bilancio della manifestazione. Ling. Luigi Brenni, responsabile della federazione internazionale per il settore velocità, non ha voluto esprimere un giudizio definitivo: «Non ho potuto presenziare alla gara e aspetto una telefonata di Scheckter che mi metta al corrente dei fatti. E' difficile comunque organizzare un ciclo di gare quali quelle progettate, già una soltanto dà molti problemi. Ho proposto a Scheckter di intervenire nella sponsorizzazione del Gran Premio di Argentina che apre la stagione e i cui organizzatori sono in crisi per garantire la copertura economica. Quello potrebbe essere un buon investimento per il futuro», y.g^ • L'.Arlington Million», la più ricca corsa ippica del mondo, è stata vinta domenica a Chicago dal «sei anni» statunitense John Henry, che si è aggiudicato l'eccezionale moneta di 600 mila dollari, circa 720 milioni di lire.