Col nuovo Centro direzionale Fiat cambia il volto di Borgo San Paolo

Col nuovo Centro direzionale Fiat cambia il volto di Borgo San Paolo Sull'area dell'ex Spa: molto spazio al verde e a servizi pubblici Col nuovo Centro direzionale Fiat cambia il volto di Borgo San Paolo Il sindaco Novelli e l'amministratore delegato della società, Romiti, hanno firmato ieri la convenzione A giorni l'inizio dei lavori: la costruzione durerà circa tre anni - Il «polo terziario» di corso Marche Cesare Romiti, Diego Novelli. Le firme dell'amministratore delegato della Fiat e del sindaco di Torino, affiancate sotto la Convenzione per il Centro direzionale di Borgo San Paolo hanno segnato, ieri mattina, l'avvio di quella che il sindaco ha definito «prima grande opera nel piano di trasformazione della città e dell'area metropolitana*. Una superficie di 101 mila metri quadrati tra corso Peschiera, corso Ferrucci, via Braccini, via Osasco (stabilimento Spa): la Fiat ne cede 75 mila al Comune e ne tiene 26 mila perse. Nell'area, come appare dalla cartina, c'è la Palazzina Liberty, pregevole esempio di architettura industriale dei primi del secolo: il Comune la manterrà, in efficienza trasformandola probabilmente in scuola. Manterrà in efficienza — anzi li ristrutturerà — due edifici da adibire uno a Centro civico, l'altro a Centro per handicappati. Questi due edifici fronteggiano la parte di via Spalato che ora è interna alla Fiat: sarà aperta e trasformata in zona pedonale. La parte rimanente dei 75 mila metri quadrati sarà sistemata a verde e a parcheggi. Sui suoi 26 mila metri la Fiat costruirà tra spazi di verde pubblico, il Centro direzionale: una specie di «L» tra corso Ferrucci e corso Pe schiera che, in 131 mila metri cubi di volume (7 piani fuori terra) complessivo e 42 mila metri quadrati di «superficie di calpestio» accoglierà da 1500 a 2000 dipendenti in uffici ora sistemati in più punti della città Tra le due braccia della «L» un «residence», nel quale saranno collocati i ser¬ vizi indispensabili alla vita di una comunità così grande (bar, tavola calda, eccetera). La convenzione, firmata ieri davanti al notaio Morone, presenti per la Fiat anche il dott. Pecchinl, responsabile delle relazioni istituzionali, l'ing. Momo, responsabile del coordinamento insediamenti territoriali, l'aw. Gandini, responsabile dell'Ufficio legale; per il Comune il vicesindaco Biffi Gentili e l'assessore Carla Spagnuolo, sanziona anche la già avvenuta cessione dell'area Lancia di corso Peschiera angolo corso Racconigi (12 mila metri quadrati) sulla quale il Comune costruirà scuole dell'obbligo e di un'altra, in corso Lione, desti nata all'edilizia popolare. «E' un avvio* ha detto No¬ velli: «E' un fatto positivo» ha aggiunto il dott. Romiti. Che ha voluto precisare: "Nelle attuali condizioni la Fiat intende destinare tutte le proprie risorse al sistema produttivo. Per questa realizzazione abbiamo firmato un contratto con il Fondo Europrogramme, un moderno strumento di supporto finanziario nel campo delle iniziative immobiliari*. A quando i lavori? 'Entro pochi giorni dovrebbero cominciare demolizioni>, dice Novelli. Le costruzioni dovrebbero cominciare entro l'anno e concludersi in tre anni. «E sarà anche un contributo alla formazione di nuovi posti di lavoro*, conclude il sindaco. il dott. Romiti ha confermato che, aderendo all'invito delle forze politiche locali, la Fiat ha promosso «un'iniziativa per l'avvio anche del polo di terziario pubblico e privato nell'area dell'ex campo volo a Collegno». Della superficie totale di 1.600.000 metri quadra ti, la Fiat ne cede 1,3. .Abbiamo firmato con la Eurogest — dice l'amministratore delega to — un accordo sugli intenti e le condizioni congiuntamente ritenute indispensabili per la fattibilità di uno sviluppo di terziario integrato nel comune di Collegno per l'area metropolitana». Sull'argomento interviene il dott. Marco Pittaluga, direttore delle relazioni esterne Fiat: «Per questa realizzazione è necessario un sollecito confronto con le istituzioni pubbliche interessate a verifi- core la compatibilità economica del Piano particolareggiato nel suo complesso*. Ciò significa: «Innanzitutto la possibilità per la Società d'intervento di costruire tutto il milione di metri cubi previsto» (450 mila privati, 350 mila pubblici, 200 mila in diritto di superficie). «In primo luogo aggiunge — è indispensabile la certezza dell'utilizzazione pubblica di parte degli edifici, eventualmente anche su parte della cubatura privata». Ciò significa che è indispensabile che enti pubblici dicano: «Sì, andiamo in corso Marche». Ancora: «Occorre una precisa definizione del tipo di proprietà degli edifici e dei terreni, tenendo conto delle esigenze dei possibili utenti. Ciò vale in particolare per la parte oggi prevista solo in "diritto di superficie"». Pertanto: «In relazione a tutto ciò la Fiat chiede una certa elasticità nel rivedere l'utilizzo della cubatura destinata ai propri uffici. Le amministrazioni interessate: Collegno, Comprensorio, Regione, devono perciò impegnarsi ad adeguare, se davvero vogliono far decollare il polo di Collegno, i relativi strumenti urbanistici e amministrativi». Conclude Pittaluga: 'Insomma: possiamo realizzare questo progetto di efficiente terziarizzazione dell'area metropolitana, adeguandoci ai criteri più avanzati d'Europa, soltanto se la parte privata e quella pubblica sapranno collaborare davvero insieme. Proprio per questo la Società d'intervento è aperta al contributo che auspichiamo venga dalle amministrazioni pubbliche interessate». Domenico Garbarino

Luoghi citati: Borgo San Paolo, Collegno, Europa, Momo, Torino