Castel Gandolfo trasformata in bunker per proteggere la vacanza del Pontefice

Castel Gandolfo trasformata in bunker per proteggere la vacanza del Pontefice Castel Gandolfo trasformata in bunker per proteggere la vacanza del Pontefice «Angeli custodi» armati, un'equipe speciale in aggiunta a carabinieri e agenti - Controlli e riflettori ovunque DAL NOSTRO INVIATO CASTEL GANDOLFO — • Divieto di parcheggio. Per favore, spostarsi altrove e sistemare la macchina nei posti segnati-. L'invita del carabiniere è perentorio. Dal finestrino della Gazzella si scorge il mitra. Altri agenti osservano il traffico, danno un'occhiata alle targhe delle auto. Qualcosa è cambiato a Castel Gandolfo. A vederla dall'alto, di notte, fa pensare a uno smeraldo splendente. E'l'effetto dei lampioni e dei riflettori disseminati nel verde, attorno alla villa pontificia, nei lunghi viali. Non esistono più zone d'ombra. Sono stati rimossi cespugli, eliminate siepi, livellati dossi, spianate ondeggianti aiuole. Uomini atletici, in borgliese. molti in abito blu. con le mani in tasca, sono ovunque. Paiono moltiplicarsi quando il Papa passeggia, leggendo il breviario o conversando con un collaboratore, più spesso con il cardinale Casaroli. Questi -angeli custodi— un'equipe speciale in aggiunta ai cinquanta carabinieri e agenti di servizio — comparvero a Castel Gandolfo alcuni giorni prima che il Pontefice lasciasse il Policlinico Gemelli e non sorvegliano solo la residenza papale ma tutto il paese. La psicosi che - tutto possa ripetersi- è in molti, diffusa. La scena della sparatoria in piazza San Pietro è impressa, indelebile, in chi vi assistette. Rappresenta un incubo per Antonio Cugel. cameriere personale del Papa, che non riesce a togliersela di mente. Chi si è occupato del problema della sicurezza in Vaticano, problema teorico e quasi fantascientifico prima del 13 maggio, mantiene un riserbo doveroso. Il complotto, ossia la teoria che il sicario turco sia stato mandato ad assassinare un Pontefice -scomodo-, trova molti convinti sostenitori, nonostante non sia provata; incombe anche dopo le indagini, dopo l'accurata istruttoria e il processo. Non fu del resto smentito recisamente, per anni, il complotto che portò all'uccisione del Presidente Kennedy? Non vi fu un lungo rapporto che lo escludeva? Normale perciò che si provveda a proteggere il Papa in tutti i modi possibili, con ogni mezzo a disposizione, anche se non è facile, adottando misure anti-terroristiche -nuove-, predisposte dopo l'attentato al Presidente degli Stati Uniti Reagan. il 30 marzo, dopo i colpi che in maggio hanno ferito lo stesso Pontefice. Misure adottate in parte a Londra per proteggere i componenti la famiglia reale (ti -pianodei 29 luglio per il matrimonio del principe Carlo era già tracciato su quest'impostazione nuova) e che in Germania sono in funzione da tempo. Il proposito di usare per il Papa un'auto blindata o di fargli indossare un giubbotto antiproiettile di tipo particolare, leggero, è stato subito scartato come improponibile. Papa Wojtyla non l'avrebbe accolto mai. A Castel Gandolfo vuol celebrare la Messa nella chiesa di Sant'Angelo di Villanova. come -un prete, un parrocchiano qualsiasi-, ma accetta per oro di non spostarsi troppo per non causare com¬ plicazioni al servizio di sicurezza. Da anni gli abitanti della cittadina laziale vivono della vacanza del Papa, anche per il movimento turistico che comporta, per la vendita di oggetti ricordo di ogni genere. Castel Gandolfo non ha molte risorse e se il Pontefice non c't. gli affari sono magri. Qui. dove molti Pontefici soffrirono di malaria, dove sono morti, fra gli altri. Pio XII e Paolo VI. in quest'oasi a venticinque chilometri circa da Roma, dal XVII secolo sorsero ville dell'aristocrazia romana: le hanno fatte costruire i Barberini, i Ludovisi. i Torlonia. scegliendo però il versante volto al mare, quello occidentale. più asciutto e salubre. Vigne e uliveti circondano il paesino che trae nome dalla famiglia Gandolfi. la quale all micio del XII secolo edificò una villa, quasi un castello. Dopo varie traversie e mutamenti di proprietà, nel 1596 Clemente VIII lo acquistò e nel 1608. durante un Concistoro, esso venne dichiarato proprietà inalienabile della Santa Sede; gode perciò di extraterritorialità, riconosciuta anche dai Patti Lateranensi. Tutto pare dimesso. Dalla facciata, un po' tozza, alla sala del tronetto. preziosa per le decorazioni, ma non imponente. Lo studio del Papa, sul lato del palazzo -che guarda verso San Pietro-. come volle Alessandro VII facendo aggiungere quest'ala al giardino della villa, è sobrio. Quando non è nello studio e non compie una passeggiata nei viali, percorrendo lo stesso itinerario dei suoi ultimi predecessori. cvioranni Paolo II prega nella -Cappella polacca-. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, questa non è stata preparata dopo l'elezione al pontificato di Karol Woityla. ma esisteva già. La -Madonna Nera- di Czesto- chova spicca sull'altare. Da qui. da Castel Gandolfo. Papa Wojtyla si tiene in contatto con il mondo, via telex, per radio, telefonando, ponendo domande urgenti ai suoi rappresentanti all'estero, ricevendo risposte. Ora sta preparando un'enciclica che rioadirà le linee fondamentali, già ben note, del suo pontificato. Giovanni Paolo II ha ripreso l'alimentazione normale, mangia con appetito, soprattutto verdure, apprezza il - vino dei Castelli- e anche qualche calice di Brunello di Montalcino. Attende che gli diano il via per una nuotata in piscina. In piscina si tuffano, per ora. alcuni prelati di curia, guardie pontificie e. nei giorni scorsi, anche il prefetto della Casa apostolica del Santo Padre, monsignor Jacques Martin. Alto, ieratico, sulle prime è stato scambiato dai fotografi in agguato con i teleobiettivi per il Papa: -Non sembrava cosi dimagrito», /tanno subito commentato, poi si sono accorti dell'equivoco. La piscina comunque i in attesa del Papa, ora che i rotocalchi sono stati appagati con immagini che di indiscreto non contenevano davvero nulla. Renzo Rossotti