Quella brutta prima giornata
Quella brutta prima giornata Quella brutta prima giornata DAL NOSTRO INVIATO ZAGABRIA — La finale di Coppa Europa era nata negativamente per i italia: la prima giornata, in/atti, ha mostrato gualche elemento scarico, quasi già appagato dal ritrovarsi nello stadio della Dinamo. E cosi mentre tedeschi orientali e sovietici iniziavano ti loro serratissimo duello (con gli atleti Ddr capaci di aggiudicarsi ben sei gare e i diretti avversari in grado comunque di contenere insettepunti il distacco al termine delle prime dieci prove) gli azzurri affondavano in parecchie specialità (trovando buoni emuli, ad onor del vero, nei tedeschi occidentali), tanto da ritrovarsi alla fine alle spalle dei francesi (37.5 i loro punti 30 i nostri), battuti largamente nella semifinale di Lilla. Zuliani e Di Giorgio, con le loro ottime prestazioni hanno predicato nel deserto. Zuliani sfavorito da un'ottava corsia che non gli offriva •>.:nti di riferimento, è stato battuto di un'inedia (tre centesimi) dal tedesco Ovest Weber ed ha sfiorato il primato italiano, fallendolo di un solo centesimo: la maturità del milanese sul giro di pista è risultata evidente, per come ha distribuito lo sforzo, non lasciandosi ingannare dalla partenza fulminea dello jugoslavo Aleine che gli correva all'interno e lo appaiava dopo duecento metri. L'azzurro si è disteso molto bene nella seconda curva, presentandosi in rettilineo alla pari di Weber per una volata che il lungo tedesco ha risolto solo negli ultimissimi metri Dietro, gente come KnebeL Jenkins, Rostchin a testimoniare come i •UH) siano davvero la gara di Zuliani una gara dove l'allievo di Preatoni si prenota fin d'ora per una medaglia agli europei di Atene del prossimo anno. Di Giorgio, per far meglio del terzo posto, avrebbe dovuto eguagliare il suo primato italiano in una gara nella quale Screda ha confermato spiccate doti di match-winner: man mano infatti che l'asticella saliva, il sovietico mostrava maggiore confidenza ed il SUO 2,30 è giunto dopo che aveva superato le tre precendenti misure (24-26-28) sempre alla prima prova Di Giorgio ha saltato molto bene i 2.24 e 2.26 alla prima poi comunque terzo, dopo il primo tentativo sbagliato a 2,28, ha riservato direttamente gli altri due per i 230. Ha fallito, però dando l'impressione di essere sulla strada giusta verso una sempre più considerevole dimensione internazionale Degli altri azzurri la sufficienza la meritavi: ancora Ghesini pur settimo (per far meglio avrebbe dovuto migliorare il suo primato personale di più di un metro) nel giavellotto, vinto fin dal primo lancio dal mancino Michel capolista mondiale stagionale con oltre 92 metri; discreti Fontanella, in un 1500che Ola! Beyer — ritornato alla condizione che a Praga gli permise di battere Coe e Ovett sugli 800 — ha controllato a suo piacimento e la staffetta 4x100. inedita nei suoi componenti alla quale è venuto meno anche Pavoni all'ultimo istante Il velocista romano, infatti si è piuttosto avvilito del risultato dei 100. dov'è finito settimo come pronostico volevo, però in un tempo (10"67> peggiore delle sue possibilità: chi l'ha preceduta comunque, era più forte e più esperto di lui In questa prova il favorito Emmelmann è stato battuto da un Wells finora quest'anno poco impegnato, ma capace nell'occasione di correre in 10"17con quasi un metro di vento contrario. La grossa delusione e venuta per noi da un irriconoscibile Gelli ni nei 400 os focali (vinti dal campione olimpico Beck. con Harald Schmid secondo ma irriconoscibile) e dalle prove men che anonime di Evangelisti (lungo) e De Santi* (peso). In quanto a Gerbi sofferente al fegato, i suoi diecimila non possono essere giudicati e rimangono soltanto nella memoria per il possente allungo con il quale Schildauer, a due giri dalla fine, ha fatto il vuoto alle sue spalle
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