«E' stata la mia fatica più grande»

«E' stata la mia fatica più grande» Dopo il via «Lucky» ha pensato di avere compromesso i successi dell'intera stagione «E' stata la mia fatica più grande» «Una corsa cosi non la voglio fare più» • «E* la prima volta che la moto non parte subito» - Ha capito di avere vinto quando dai box gli è stata mostrata la sua stella portafortuna • I complimenti di Roberts DAL NOSTRO INVIATO ANDERSTORP — Centoventi chilometri possono anche essere lunghi il doppio, o dieci volte, quando da quei centoventimila metri dipende il titolo mondiale, quando ciascuno di quei dieci milioni e rotti di centimetri può risultare decisivo. «Non la voglio mai più fare una corsa cosi, mi è costata una fatica Lucchinelli parla quando già ha festeggiato il successo con le foto oleografiche tanto care alle agenzie di stampa, dopo aver bevuto Ferrari ortginaledel Trentino e soltanto quando ha esaurito la lunga fila di questuanti autografi. •In partenza, non vi dico cos'era in partenza, avevamo tutti quell'incertezza sulle gomme ma io In più mi rodevo dentro. Parto per spingere e questa volta pesava la moto, quanto pesava. E' la prima volta nell'anno che non si avvia al primo colpo. Faccio altri tre passi, salto su mentre prende e subito mi sbanda sotto il sedere. Passavano davanti tutti, anche questi svedesi che nessuno ha mai visto. Mezzo giro e passo davanti sii boxes: Mamola quarto. In quel momen¬ to m'e venuto il cuore su. ho pensato proprio d'aver perso tutto*. E' completamente scaricato, quasi sfinito per la tensione e nemmeno la gioia lo riscuote. E' una felicità contenuta, più consona alla sua compagna Paola che non a lui. frizzantino di qualità. «Dopo ho cominciato a venire su. a rimontare, ma l'asfalto si stava bagnando e allora anche passare un Kopra diventava difficile: dovevi farlo in staccata perché in accelerazione era meglio non aprire tutto altrimenti andavi di traverso. Ho trovato anche un fesso. Fau. che s'è messo a fare 1 numeri, a spingermi fuori pista. Insomma mi sono messo un po' tranquillo solo quando ho cominciato a vedergli la coda». Mamola entra in quel momento e maschera sotto un sorrisino non troppo convinto la delusione palese. Lui un mago della pioggia non lo è mai stato e il caso ha voluto che si dovesse finire cosi con questa corsa storta. Complimenti e saluti, poi Marco riprende. .Quanto è stata lunga non ne avete idea. A un certo punto lo passo all'esterno sul curvone e ancora non mi convinco troppo perché può finire male. Finché vedo la stella sulla lavagna, una stella luminosissima*. Nel camper entra ora Kenny Roberts con un gran cappello da cowboy made in Sweden ed il passaggio di titolo avviene con un reciproco rispetto, se non proprio con simpatia. L'appuntamento è in California, per il 1 novembre, data dell'esordio di Marco Lucchinelli in un Dlrthy track. Prima ci sarà ancora Donington. la corsa dei campioni, il campionato italiano, il meeting spagnolo per festeggiare Nieto. — La vittoria più bella? •Sicuramente in Belgio con quel passaggio al volo su Roberts*. — /punii più importanti? •Quelli di Monza, che mi hanno impedito di suicidarmi dopo SilverMone.. — La gara più difficile? • Hockenhelm con quella battaglia...*. — Il futuro? • Vivere bene, vivere da campione del mondo. Ancora non ci credo*. fl.Vifl. Marco Lucchinelli

Persone citate: Kenny Roberts, Lucchinelli, Mamola, Marco Lucchinelli, Nieto

Luoghi citati: Belgio, California, Monza, Trentino