Lucchinelli campione sei anni dopo Agostini

Lucchinelli campione sei anni dopo Agostini Ad Anderstorp un pilota italiano è tornato sul podio più prestigioso del motociclismo Lucchinelli campione sei anni dopo Agostini Lo spezzino ha temuto fino all'ultimo di non farcela - Alla partenza la sua moto non si è avviata subito - Diciannovesimo al primo giro, ha recuperato e si è classificato nono davanti a Mamola (13°), suo avversario nel mondiale DAL NOSTRO INVIATO ANDERSTORP — Questa volta è (atta. Marco Lucchinelli è campione del mondo, come meritava da 8ilverstone. come era ormai certo per tutti dopo la vittoria di Imatra. come nessuno ha più osato sperare per alme¬ no meta di quest'ultimo strano Gran Premio. Facendo questo nostro non difficile mestiere gli unici guai grossi possono venire da un coinvolgimento diretto nelle storie che viviamo. Ebbene questa volta c'eravamo cascati dentro tutti fino al collo: vedere Marco stravolto prima del via con una faccia verdina, gli occhi stralunati, un sorriso che sembrava piuttosto un ghigno ha provocato uno strana sensazione di vuoto allo stomaco. Il malessere si e completato quando la rincorsa iniziale di Lucchinelli per far partire il motore è apparsa lenta, affaticata, come se la macchina di sempre fosse diventata all'improvviso un macigno. Dentro c'era il peso di tanti complessi superati con fatica, di molte delusioni, di una tenacia non sempre ripagata: e c'erano per noi tutti le frustrazioni di sempre nel confronti degli americani, che sono belli, forti, ricchi di proteine e quindi dotati di un fondo schiena genericamente solido, quindi anche prototipo di fortuna. Per meta corsa mentre 1 due olandesi anfibi e un super-8heene finalmente non sfortunato se la filavano davanti, abbiamo seguito con sensazioni contrastanti la rimonta non troppo autorevole del campione, che per un giorno è tornato ad essere un pilota pieno di paura in mezzo ad avversari che si giocavano proprio poco. Dal diciannovesimo posto del primo giro Lucky passava al tredicesimo al secondo passaggio, poi con cadenze più lente rimontava qualche altro. Mamola non era un leone nemmeno lui. solo che era partito bene e adesso faceva il cammino opposto rispetto a Lucchinelli. retrocedendo gradualmente. In posizione da campione del mondo Mamola non è mai stato, visto che al meglio è passato quarto davanti ai boxes dopo mezzo giro. Marco recuperava qualche secondo su di lui. ma si facevano i conti su chi davanti avrebbe potuto essere fermato per favorire Randy. Crosby senz'altro, poi chissà chi disponibile alle lusinghe di chi stava ai boxes. Invece Lucky continuava in avanti. Mamola indietro, e al diciottesimo passaggio avveniva il sorpasso. Davanti Sheene aveva liquidato prima Mlddelburg terrorizzato da un paio di sbandate assassine, quindi Van Dulmen che resisteva ma senza possibilità concrete di rimonta. Dispiaceva soltanto più un poco per l'interessato, quella scivolata a due terzi di gara che aveva eliminato Ouido Paci, incredibilmente quinto. Lucchinelli il suo mondiale se l'era conquistato anche questa volta da solo mettendosi Mamola alle spalle. Poi. all'ultimo passaggio. dai boxes invece dei segnali consueti, nervosi o timidi, precisi ma preoccupati, compariva sulla lavagna nera una grande stella bianca. La stella è il simbolo che Lucky ha scelto per se stesso, una stella che invoca la fortuna mai troppo generosa nemmeno In quest'anno vincente, tantomeno in quest'ultima occasione. Ai boxes Lucchinelli rientrava in trionfo. Lo avevano sollevato di peso i ragazzi del suo team che gli erano corsi incontro per mezzo chilometro. Vestivano tutti una maglietta inedita, una maglietta che Marco aveva vietato assolutamente. Sul petto era scritto -Marco Lucchinelli World Champion» e sulla schiena l'immancabile stella. La festa era discreta, quasi imbarazzata e ciascuno reagiva secondo il proprio carattere. La lunga rincorsa al titolo che fu di Agostini, la rincorsa passata attraverso 11 mezzo successo di Ferrari nel '79. le delusioni dell'anno passato, era questa volta completata. Per apprezzarne la portata ci vorrà un po' di tempo. Giorgio Viglino A sinistra Mirco l.ucchineUJ in azione sulla sua Suzuki; al centro Barn Shecne, vincitore della corsa di Anderstorp; a destra Randy Mamola. che fino all'ultima corsa in Svezia ha conteso al pilota spezzino il titolo mondiale della classe «500». che da sei anni non veniva vinto da un italiano

Luoghi citati: Svezia