«Toro scatenato» made in Italy

«Toro scatenato» made in Italy Lino Capolicchio regista e interprete di un film sul pugile Mitri «Toro scatenato» made in Italy Il cinema italiano ha bisogno d'un suo Toro scatenato. non crede che i personaggi da leggenda si chiamino soltanto Jake La Motta e Ray Sugar Robinson. Ed ecco la notizia curiosa: Lino Capolicchio dirigerà il suo primo film raccontando la storia di Tiberio Mitri, il campione con la (accia da bravo ragazzo che diede un senso alla boxe e allo sport del nostro dopoguerra. Capolicchio ha davvero giocato la carta della sorpresa. Sempre per collegarci con il precedente del Toro scatenata, farà Insieme le parti di Martin Scorsese e di Robert De Nlro. cioè del regista e del protagonista. L'entusiasmo lo ha spinto molto avanti sulla strada dell'ambizione: ne in cinema né in teatro ha mai provato (inora a guidare i colleghi. Il suo aspetto tisico poi gli è valso la buffa parte di Amore e ginnastica dalla novella del De Amicis dove — pallido e patito — contrastava con la florida e sportiva avvenenza di Senta Berger. Eppure c'è qualcosa che convince nella scelta di Capolicchio. A modo suo. né più né meno del suo più fortunato rivale La Motta, anche Mitri ha ostentato le contraddizioni dell'uomo infelice e del campione brillante. Per una decina d'anni ha appassionato e deluso le (olle, stordendole con I successi e avvilendole con le scondite. Il tutto in un'atmosfera provvisoria e belluina, che a poco a poco avrebbe inciso sulla personalità del pugile avviandolo al fallimento Mitri, triestino del '25. porlava In giro per i ring d'Europa il suo coraggio e il suo stile. Alla gente piaceva perché era semplice, perché vc- nlva da una terra irredenta, probabilmente perché non nascondeva quella voglia di affermarsi e di piacere che negli altri i cinque anni di guerra avevano inesorabilmente cancellata. Quando divenne campione europeo e quando sposò la Miss Italia, milioni di connazionali se ne rallegrarono come se i due colpi (ossero riusciti a loro in persona. li meccanismo d'identi (icazione dell'asso con le masse si guastò una sera di luglio del '50 al Madison Squarc Garden di New York. Mitri era stato portalo a combattere con il campione del mondo dei medi Jake La Motta, un tipo del tutto opposto, segnato dal rifermatorio e dalla promiscuità, dal (islco possente ma sgraziato, capace di battersi (ino alla morte caricando come un animale (erito. La Motta ha scritto un libro e ispirato un (ilm per la sua dissennata vitalità e per la sua attraente cattiveria: si dice che (osse persino intenzionato a cedere il titolo a Mitri, pronto a riprenderselo nella rivincita ma compiacendo per una volta la mafia italo-americana. Purtroppo quella sera Mi- tri. ossessionato dalla presenza di Fulvia Franco (la classica moglie troppo bella), sali sul ring svuotato di energie e privo di stimoli. La Motta, nel volume tradotto in Italiano da Mondadori, liquida l'argomento con poche battute: •/( combattimento andò aranti tutti i quindici round, in gran parte perché è difficile battersi con quel tipo di pugile; d'altra parte staro accumulando punti su punti, e per quale motivo mai avrei dovuto rischiare di rompermi una mano sulla sua testa nel tentatiti di inchiodarlo?». L'accusa si direbbe di co¬ dardia. Mitri pareva un altro. Da allora usci dal cuore degl'italiani, nonostante 11 rumore per il fallimento del matrimonio, la riconquista del titolo europeo contro il mulatto inglese Randy Turimi che pure aveva battuto il grande Robinson e la conclusione a 32 anni d'una bella carriera con sole 6 sconfitte su 101 incontri da professionista. Forse per questo Capolicchio ha dichiaralo a Bore Ring che 11 (ilm s'inizlerà -con Mitri ragazzo che entra in palestra per la prima volta e si concluderà con la drammatica sconfitta subita da La Motta-. Un riserbo comprensibile che però contrasta con le impietose regole dello spettacolo le quali non arretrano di (rontc a risvolti penosi e sensazionali. Per un lettore anche distratto, e a maggior ragione per uno spettatore panante, la storia di Mitri è la storia d'un uomo sbaglialo, che aveva tutto e — maldestramente — tutto ha sprecato. Proprio La Motta, a costo di passare per un bestione geloso e violento, ha lasciato che Robert De Nlro Infierisse sulla blonda Cathy Mortarty. che gli ricordava 1 burrascosi rapporti con la moglie Vicky. E ancora, lo ha consigliato d'ingrassare per rappresentare la propria decadenza (isica e di ciarlare per dei mire la propria instabilità davanti a esperienze come la sconfitta, il divorzio, la prigione. In 25 anni Mitri, che non è cattivo, non ha combinalo nulla di buono. Ogni sua iniziativa si è dissolta. Oestire un bar. (are del cinema, conoscere la droga, sono stale esperienze ugualmente negative. Difficile trovare una persona che abbia maggiormente risentito delle quotidiane contraddizioni. L'ultima volta che ci si è occupati di Mitri, é stato per citare la morte del (iglio trentenne stroncato dagli stupefacenti Un tempo Tiberio Mitri scriveva di lui: -Certo avrei piacere che si laureasse. Ma. ora. è presto per conoscere le sue attitudini; manca un qualsiasi orientamento. Per il momento Alex gioca a palla. Chi sa che non voglia diventare un centrattacco Glielo consentirei a patto che conquistasse prima la laurea-. Piero Perona Tiberio Mitri al tempo dei suoi successi e Uno Capolicchio che lo impersonerà «ullo schermo

Luoghi citati: Bore, Europa, Italia, New York