Battaglin, un grosso rebus
Battaglin, un grosso rebus Ha vinto Vuelta e Giro, ma ora va piano Battaglin, un grosso rebus £° stato Giovanni Battaglin, finora, a salvare — almeno in parte — una stagione che sema di lui per il ciclismo italiano (battuto nelle -classiche- di primavera e colpevolmente assente al Tour) sarebbe stato quasi fallimentare. Battaglin ha vinto la Vuelta e anche il Giro d'Italia, impresa che in precedenza era riuscita soltanto a Merckx. E' merito suo se la maglia rosa, in un Giro orfano di Hinault, non è finita sulle spalle di uno svedese che si chiama Ptim e che è andato meglio di Saronni e molto meglio di Moser. t due litiga n ti del nostro ciclismo. Afa poi. che cosa è successo a Battaglin? Un incidente stradale in cui è morto un giovane motociclista, finito contro la sua Mercedes, lo ha scosso provocandogli uno shock dal quale ha faticato molto a riprendersi. E' tornato in bicicletta, ma forse gli è mancata la convinzione necessaria. Ora che la convinzione c'è, la forma non arriva. Sabato ad Imola è arrivato ventitreesimo, cioè ultimo dei superstiti (il caldo era asfissiante, ci sono stati ritiri in massa). Non riesce a migliorare: non riesce a ritrovare se stesso. Dice: «Sarò in forma per il mondiale, è solo questione di tempo». Speriamo che sia davvero così. Battaglin. veneto di Marostica che sa parlare con I fatti, merita fiducia per quanto ha dato e per quanto può ancora dare al nostro ciclismo. Ha anche un grosso credito con la fortuna. Due anni fa. a Valkenburg. salvò dalla disfatta la nostra • nazionale' e soltanto una grossa scorrettezza di Raas e di Thurau. che lo fecero cadere durante lo sprint, gli impedì di diventare campione del mondo, o almeno di conquistare una meritata medaglia. Battaglin, uomo onesto, dirà a Martini prima del campionato del mondo se finalmente ha ritrovato se stesso, se è davvero il caso di puntare su di lui come su un possibile protagonista. Non giocherà, ne siamo certi, a carte coperte. Ci rimetterebbe lui. ci rimetterebbe tutta la squadra.
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