Anche le statue hanno il sex-appeal

Anche le statue hanno il sex-appealCOME BRONZI E MARMI SPESSO ESERCITANO SUL PUBBLICO UN RICHIAMO EROTICO Anche le statue hanno il sex-appeal Certe opere destanoimpusedemozioni che non sono di natura estetica - A parte il celeberrimo Guidarello Guidarelli. che ora una transenna protegge dalle passionali visitatrici, gli esempi sono molti • Dall'Ermes di Prassitele all'Apollo del Belvedere in Vaticano • Anche un monumento mortuario, quello del giovane Victor Noir, ha riscosso per decenni baci e sospiri Dopo i trionfi, le polemiche e gli isterismi di Firenze e Roma i grandi guerrieri di Hiace sono giunti a Reggio Calabria, tappa ultima e definitiva pur se al loro arriva non era ancora preparata la sala per accoglierli. Qualcuno commenta: -E' il destino dei guerrieri. Anche Napoleone, dopo la gloria di Marengo e il sole di Austerlìtz, andò a spegnersi a Sant'Elena dimenticato da tutti-. Non siamo cosi pessimisti Reggio è una città intelligente e certamente saprà allestire una sede degna ai due capolavori. Come no? E senso dubbio, anche laggiù, la • gente comune- farà la coda davanti agli illustrissimi bromi per comondere la spocchia dei •dotti-e lo scetticismo degli -snob- nei confronti della cultura di massa Lo sanno tutti che l'uomo della strada ama l'arte. Come no? Non è però di queste cose che vogliamo parlare, ma dell'attrazione che certe opere esercitano su molti spettatori e spettatrici e sembra provenire da emozioni e impulsi di natura piuttosto erotica che non estetica. Come del resto dimostrano talune effusioni di natura extra-artistica sulle quali, nella circostanza delle due esposizioni di Firenze e Roma, le cronache si sono maliziosa mente sofferma te. L'esempio canonico di quest'infatuazione è quello del celeberrimo Guidarello Guidarelli dell'Accademia di Belle Arti di Ravenna. La statua giacente del bel giovane dal volto malinconico quale lo fissò nel marmo oltre quattro secoli fa lo scultore Tullio Lombardo, è tut¬ tora meta di appassionate visitazioni femminili: a tal punto appassionate che i guardiani (quando l'opera non era ancora difesa da una provvidenziale transenna) non sempre armavano a impedire alle ammiratrici di chinarsi a deporre un bacio su quelle labbra gelide, ma tanto amabili. Sovente l'ora di chiusura trovava Guidarello con umide impronte di rossetto sulle, bocca, sugli occhi, sulle guance. E i custodi, prima di smontare dal servizio, dovevano lavorare di stracci e di sidol per riportare la cara effigie al pristino stato. Coi due di Riace non si è giunti a tanto: sia per la ressa che vietava ogni intimità, sia per l'altezza dei piedistalli su cui erano issati. Ma certo, se i desideri lasciassero traccia, adesso occorrerebbe un altro restauro per rimettere all'onor del mondo quei giganti spezzacuori macchiati di baci e rigati di carezze Sta di fatto che Guidarello e gli ignoti di Riace (e qualche altro capolavoro di cui diremo avanti! sembrano possedere qualcosa in più di tante sculture d'egual pregio: e cioè la cupacità di avviare stimoli ben altrimenti energici — avvampanti e rovinosi — di quelli estetici. Posseggono, in breve, ciò che gli anglosassoni definiscono sex-appeal: il richiamo del sesso Nathaniel Hawthorne. il famoso autore della Lettera scarlatta, indagò con molto acume sul fascino erotico (il loro sex-appeal, precisamente) di statue come queste in un romanzo intitolato II fauno di marmo dove il leggia- dro e conturbante Salirò in ripeso del museo Capitolino di Roma è immaginato causa di moltissime disgrazie, compreso un delitto passionale E meno male che quella era soltanto una copia: che. se si fosse trattato dell'originate di Prassitele. chissà <Tiiuah inferni si dannavano t protagonisti. Tanto per dire che l'eros statuario non è nato con Guidarello e cresciuto con i due dissepolti dagli ipogei marini di Riace. ma era conosciuto da tempo e aiiclie assai prima che l'esplorasse Hawthorne: basti soltanto pensare alla struggente favole mitologica di Pigmalione re di Cipro, il quale fu costretto dalla dea Afrodite a innamorarsi della vezzosa immagine ch'egli stesso (era anche scultorei aveva plasmato Ignoro se dell'argomento si siano occupati i massimi studiosi contemporanei della sessualità. Kinsey, Hite. Pietropinto-Simenauer e i puntigliosi ricercatori dell'istituto Kerhmann. Se non l'hanno fatto è imperdonabile lacuna perché il tema della bella statua che fa impazzire d'amore (in senso carnale) davvero meriterebbe qualcosa di più d'un articolo di giornale Varrebbe, dot. la pena che qualificati esperti accertassero le ragioni di tanti innamoramenti platonici per forza di cose, ma profondi e durevoli e più numerosi di quanto non si creda Intatti, oltreché per Guidarello e i due di Riace. quante donne nel corso dei tempi hanno perduto la testa per / 'Ermes di Prassitele. tutto nudo e sorridente e provocante nel museo di Olimpia'' Per l'armoniosissitrio Apollo del Belvedere in Vaticano, ignudo anche lui e casto soltunto per chi lo vuole tale'' Per /Auriga (siculo dalle lunghe ciglia irresistibili, non greco) pur insaccato com'è nella palandrana a piegom del museo di Delfi? Per il Poseidone (o Zeus che sia) del museo archeologico di A tene, che espone con tanta olimpica disinvoltura gli splendori della sua potente virilità in fiore? Per /"Ercole Farnese di Napoli, cosi gonfio di muscoli e gagliardo di reni?.. E per i vari Antìnoo disseminati nelle gallerie di tutto il mondo, al primo dei quali seppe resistere la virtuosa Penelope ma a un suo tardo omonimo si arrese cosi volentieri il grande imperatore Adriano? Dove si vede, tra parentesi, che l'eros di marmo o di bronzo non conosce remore né repressioni: sta a dimostrarlo l'amorosa attenzione con la quale : nostri fratelli ■ diversi, sostano davanti al/'Ermafrodito del Louvre e. nel museo Nazionale di Firenze, accarezzano le forme acerbe del Pescaiorello accoccolato di Vincenzo Gemito con la stessa umida tenerezza con cui t milord inglesi <• gli industriali prussiani accarezzavano alla fine del secolo scorso gli originali in carne e ossa a Taormina o a Capri Torniamo sulla retta via. Come si possono ignorare i languidi trasporti di nutrite schiere femminili per la ghiotta anatomia del Perseo di Cellini. per l'asciutto e promettente David di Michelangelo a Firenze? O. con un salto indietro di millenni, per il raffinato Ramesse II del museo egizio di Tonno. di cui ogni donna avverte l'intensa carica sensuale celata nell'involucro di granito nero'' Cosi come l'avverte nel Principe dei gigli di Cnosso nell'isola di Creta Di questo appetitoso giovanetto rimane fiera talmente poco che per averne qualche soddisfazione bisognerebbe baciare il fantasioso restauro di sir Arthur Evans Ma che gusto c'è a baciare un restauro? Senza contare che il Principe cretese è statua per modo di dire: un rilievo di gesso o stucco pitturato. Va ancora aggiunto, per valutare il fenomeno nella sua interezza, che l'attrazione erotica delle statue non è prerogativa dei capolavori ma. al contrario, si può riscontrare anche in opere d'assai più modesta levatura Come, per esempio, il monumento in memoria del giornalista Victor Noir che morì giovanissimo in duello nel 1870. Il monumento, chesi trova nel cimitero parigino del Père-Lachaise ed è firmato dallo scultore Juics Dalou. raffigura un uomo supino che leva al cielo un • gibus- o cappello a cilindro. Il complesso funerario è ammesso dagli storici dell'arte fra le testimonianze significatili-delia scuota naturalistica francese della fine dell'Ottocento. Ai nostri occhi appare niente più che curioso e comunque non è neppure lontanamente paragonabile alle eccelse sculture che abbiamo elencato. Ciò non toglie che anche Victor Noir abbia riscosso per decenni il suo cospicuo tributo di baci e sospiri donneschi. Segno che eros e arte non sempre e non necessariamente cam¬ minano di pari passo, e l'uno può esistere senza l'altra E viceversa, beninteso. Di più le signore, forse, ma anche gli uomini soggiacciono all'ineffabile richiamo del sesso statuario, corrispondono all'irresistibile .sex-appeal della materia apparentemente inanimata. Citiamo alla rinfusa: anzitutto la bella moglie del brutto faraone Akhenaten.' la .squisitissima Nefertlli di Berlino con la quale ognuno vorrebbe dividere il cuore e una suite in un albergo di lusso Poi. va va sans dire, i plotoni di Veneri o Afroditi idi Milo. Capitolina, di Arles. di Atene, di Rodi, eccetera) alle cui grazie s'accesero le fantasie e si lustrarono gli occhi d'intere generazioni di maschi in età erotica Poi. stringendo i tempi, la gentile Ilaria del Carrello di Jacopo della Quercia nel duomo di Lucca, adagiata su un sarcofago adornodi putti come un letto d'amore, e un cagnolino le giace ai piedi: non è chi non vorrebbe trovarsi al posto della beata bestiola E la dolce, un po' birichina Medea Colleoni di Giorannì Antonio Amadeo a Bergamo, la figlia del gran capitano Bartolomeo il cui nome minaccioso intimidisce peraltro gli spasimanti e gli vieta qualsiasi sconsiderata confidenza E ancora, la manieristica Ninfa marina dell'Ammarmati (in piazza della Si¬ gnoria a Firenze), erta dt seno e lunga di coscia come debbono essere le femmine secondo l'attore Ugo Tognazzt che ha fama di intenditore: a Palazzo Ducale in Venezia la pudica (ma non troppo) Eva di Antonio Rizzo, dal liscio ventre leggermente bombe (excitìng!) e la leggendaria Paolina Bonaparte di Canoino, allusivamente seminuda (excitìng! excitìng!) nella galleria Borghese di Roma e. infine e sopra tutte, la vibrante Santa Teresa di Gian Lorenzo Bernini (nella chiesa di Santa Maria delle Vittorie in Roma) tutta fremiti e partecipazione nel rapimento di un'estasi che in estasi rapisce chi la guarda... Non altrettanto elevato è l'indice di gradimento erotico di altre sculture dindiscusso pregio: il Colleoni a Venezia, il Oattamelata a Padova, il Marc'Aurello a Roma, il nostro Emanuele Filiberto torinese. Eppure sono bellissimi uomini, sembrano maschi di sicuro affidamento (compreso llmpe-rotore-filosofo). Forse perché sono a cavallo? Forse perché contro la bardatura di ferro in cui sono catafratti s'infrangono i tentativi del fanciulletto Eros e si spuntano i suoi dolcissimi dardi? Non si sa. Come non si sa per quale ragione non siano concupiti il severo e barbuto padre Giore, il glabro e allegro Bacco e il corrusco Marte dei quali pure esistono in marmo e in bronzo tanti splendidi esemplari. Allo stesso modo non c'è uomo, a conoscenza nostra, che si strugga per le colte Minerve di cui abbondano i musei. per le prosperose Giunoni. per le snelle Diane cacciataci Davvero che le vie dell'amore, anche quello per le statue, sono misteriose. Cosi misteriose che perfino gli scheletriti, sommari, ancorché ben sessuati Bagnanti di Picasso (che erano in mostra a Venezia) possono ai>ere infiammato il cuore e i sensi di qualche fanciuila o donna matura fra le moltissime che gli sostavano davanti in perplessa contemplazione Possono, potrebbero... ma mi sembra poco probabile, assai poco probabile... Gigi Caorsi Paolina Bonaparte di Canova nella Galleria Borghese: c'è chi la considera «erotica»