Moser e Saronni, non copiate i dilettanti azzurri

Moser e Saronni, non copiate i dilettanti azzurri Ciclomoitdiali a Praga: Fedrigo e C. assistono alla volata vincente di Vedernikov Moser e Saronni, non copiate i dilettanti azzurri Secondo il belga Rogiers - Solo il torinese in evidenza, gli altri a picco - Undicesimo posto di Salvador allo sprint - Delude il favorito Soukorucenkov DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PRAOA — I dilettanti italiani hanno ieri corso in maniera che definiremmo minerale, la gara ciclistica mondiale vinta da un sovietico. Andrey Vedernikov. militare, ventidue anni, di Kubicek. citta del grande Sukoruncenkov. campione olimpico. La mlnerallta dei nostri e stata incrinala soltanto dalla partecipazione però ordinaria, di F ed rigo, che va verso i trenta, a una fuga da poco e dalla partecipazione, ordinaria anch'essa, di Salvador allo sprint per il terzo posto: Salvador è finito undicesimo. Per il resto 1 nostri ciclisti non hanno mal palesato un'anima, una psiche, una volontà Il plotone 11 ha Inglobati e loro si sono comportati come pietre, hanno avuto lo stesso spirito d'iniziativa di una stalattite, di una stalagmite. Qualcuno .'ine ha gocciolato un po' di sudore, qualcun altro ha cercato, invano, di sfruttare le gocce e del sudore altrui. E questo, si badi, non in una giornata apocalittica, con grande battaglia menata dai più grandi ciclisti dilettanti del mondo, in un inferno di clima, su un circuito spaventoso. Macché, clima quasi dolce, solicello, vento quasi piacevole, pochissimi attacchi, un bell'andare del gruppo, nessun Sukorucenkov a fare gli sfracelli di Mosca 1980. un solo incidente (caduta nel penultimo giro) che comunque non ha riguardato i nostri, e anche, alla prova delle gambe, un circuito mica cattlvone: lo hanno pedalato a quasi 40 di media in tanti, tantissimi. Compresi ciclisti di Paesi dove una bicicletta é ancora misteriosa come un'astronave. E a proposito, la corsa dei dilettanti ha proprio detto che casomai oggi, fra i professionisti (93.800 chilometri in più. 281.400 contro 187.600) sarà la distanza a fare selezione, non certo la difficoltà naturale. Olà. i professionisti. Non potranno superare, gli azzurri di oggi, la mineralttà di quelli di ieri. Questo e quasi sicuro: anche perché hanno classe buona e orgoglio certo. Ma un minimo di paura è lecito, un minimo di allarme è doveroso. Donne e dilettanti e professionisti azzurri hanno passato la vigilia nello stesso albergo, mangiando gli stessi maccheroni e chissà se non respirando la stessa aria portata da casa. Ma restiamo, qui. alla corsa di ieri, cioè alla non corsa dei nostri e alla corsetta degli altri. Sono partiti in 194. troppi, ne) nome di un ecumenismo ciclistico che forse interessa più i dirigenti che gli atleti. Trentasei le nazioni, radiocronaca diretta su tutto il circuito, con urla da speaker brasiliano quando c> 11 gol. Quattordici giri di km 13.400 l'uno Niente di serio si¬ no al sesto giro, quando sono usciti Jonson. svedese. Roprel, jugoslavo. Barth. tedesco est. Barinov. sovietico. Néant. francese. Skoda, cecoslovacco. Trinkler. svizzero. Dalibard, francese. Hanno preso 117". al nono giro tutto finito. Il giro dopo fuori Drogan. tedesco est. e Zakretdinov. sovietico, due favoriti, con Cabrerà, colombiano, e Ropret. jugoslavo. Vantaggio massimo di ITO", ripresi al dodicesimo giro da Hektmi. svizzero. Oomez. francese. Schombaert. belga, e Wolters. olandese. Splendida la pedalata del sovietico, mai vista tanta compostezza in bici: uno stile quasi effeminato. Comunque nel penultimo giro rappruppamenlo. e poi via Skoda. Zakreldinov. Jorgensen. danese, e Rogiers. belga (allievo di Eddy Merckx. ha detto l'altoparlante). Questo Rogiers. alla campana, ha tenuto, unico, un po' di vantaggio: 8 secondi. Oli é saluto addosso Vedernikov. e dietro lo stesso Sukorucenkov si é impegnato a fare muro. A 5 chilometri dall'arrivo i due avevano 40". all' ultimo chilometro l'25": e si sono preparati alla volata. Che poi non e stala una volata: Rogiers. sempre a ruota, si è aggiustato i fermapiedi, ha studialo l'avversario, ha cercalo il corridoio in cui uscire, ha atteso il momento buono e ha passato il traguardo al secondo posto, dietro l'altro che aveva accelerato soltanto un po'. Terzo, a 48". lo svizzero Olaus. campione mondiale 1978. I nostro et. Oregon si e detto soddisfatto se non altro per la tenuta alla distanza dei vari Verza. Ricco. Salvador. Fcdrigo. Polini e Zola, che comunque si sono visti meglio alla partenza che all'arrivo (Verza. poi. si e ritirato poco prima della fine). Giampaolo Ormezza.no

Persone citate: Andrey Vedernikov, Barth, Eddy Merckx, Fedrigo, Giampaolo Ormezza, Jonson, Jorgensen, Saronni, Vedernikov, Vedernikov Moser

Luoghi citati: Mosca, Oregon, Praga, Salvador